Il Canto degli Esclusi

Viaggio nella poesia di Alda Merini

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    di Simone Carozzo

    Il sipario si apre lasciando il palco al buio ed in silenzio, rotto solo dalla voce di Alda Merini che recita una sua poesia, dopo qualche secondo una fioca luce illumina Alessio Boni e Marcello Prayer seduti davanti ad un leggio, quasi a voler restare invisibili per rispetto della grande poetessa milanese, scomparsa 10 anni fa.

    Lo spettacolo “Il canto degli esclusi”, inserito nel programma della seconda edizione del “L’Hera della Magna Grecia” organizzata dalla Società Bethoven è un reading letterario dedicato alle poesie di Alda Merini a cui donano la voce in una sorta di “concerto Jazz” i due famosi attori, che fondono la voce insieme diventando armonia.

    I due attori riescono a pieno a trasmettere al pubblico le parole delle poesie della Merini, caratterizzate da uno stile limpido e incisivo, senza filtri, che fanno conoscere lo stato d’animo tormentato della stessa.

     “Se un poeta dona le proprie carte con l’intenzione di regalare i propri patimenti, le ansie, le sue mille anime, gli altri dovrebbero ringraziarlo perché, con gli occhi rarefatti dalla follia, sta guardando il destino anche per loro. Le foglie del destino sono vagabonde, scorrevoli e piene di baci nascosti.” (da “Alda Merini – reato di vita – autobiografia e poesia)

    Questa messa in scena arriva dopo l’esperienza degli stessi attori fatta precedentemente con i testi di Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini, sempre con il desiderio di lasciare la scena “nuda” e riempierla dei versi degli autori scelti.

    Alessio Boni presenta uno stile vocale luminoso, ricco di armonici, che danno il colore alle poesie, mentre Marcello Prayer trasmette gli stati d’anima più reconditi della poetessa, spesso fatti di silenzi e paure specialmente durante i 12 anni del manicomio.

     

    (Ph.Simone Carozzo)

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