Due terremoti? Eventi che rientrano nella normale geo-dinamica del territorio! foto

Pronto e disponibile come sempre, il geologo Cosentino "sfronda" dubbi ed eccessive preoccupazioni sugli eventi sismici avvenuti in due giorni a Crotone!  

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    Crotoneinforma: Buongiorno Professore, manco a farlo apposta ovviamente, mentre la sua scuola (il Liceo Scientifico Filolao) si preparava alla campagna Io non rischio ed alla Settimana del pianeta terra proprio sulle tematiche della prevenzione e dell’affrontare emergenze in genere (e dei terremoti in particolare), sono arrivate due scosse: una mercoledì 16 di magnitudo 3.9 nel sotto costa crotonese e l’altra, sempre nella stessa zona indicata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, di magnitudo 2.7 proprio questa notte. Ci potrebbe spiegare se questa “successione” ci dice qualcosa di specifico, tenuto presente che sappiamo già dell’imprevedibilità degli eventi sismici.

     

    Antonio Giulio Cosentino: (Geologo e docente al Filolao):

    Buongiorno! Proprio nell’ottica dell’appena trascorsa campagna nazionale “IO NON RISCHIO” e della settimana del Pianeta Terra e della Protezione Civile, è importante ricordare che, in base alla suddivisione dell’Italia in zone sismiche, la città di Crotone ricade nella “zona sorgente” n° 930 (lato ionico della Calabria) dove i fenomeni attesi sono legati a movimenti di subduzione della microplacca ionica sotto l’arco calabro-peloritano. La città di Crotone risulta infatti classificata come Zona 2 a livello nazionale: per fare un esempio siamo quasi all’inferno! Esistono infatti 4 zone a diverso rischio sismico: la Zona 1 a rischio molto elevato, la Zona 4 a rischio molto basso.

    Secondo i diversi data-base dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è importante ricordare che possono verificarsi terremoti distruttivi, con magnitudo ricadenti nel range 6.14 (zonazione sismica ZS9) – 6.5 (catalogo DISS). Informazioni queste che derivano dall’analisi della “storia sismica” del crotonese che “vanta” terremoti dell’ordine di grandezza degli eventi del 09-06-1638 (Mw=6.76) e del 08-03-1832 (Mw=6.65).

    I terremoti avvenuti in questi giorni, vista la bassa magnitudo, il meccanismo focale (distensivo) e la collocazione geografica, non sono ascrivibili ai fenomeni di compressione legati alla convergenza tra la microplacca ionica e l’Arco Calabro quanto piuttosto all’attivazione di piccole faglie (lunghezza inferiore a 1km) che caratterizzano questa porzione dell’area crotonese. Eventi dunque che rientrano nella normale geo-dinamica del territorio in questione. 

     

    Crotoneinforma: Grazie Professore, ed a presto per continuare a raccontare il territorio con competenza e passione

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