Donata una Lapide per Naima

La giovane era sbarcata a Crotone nel 2017 ed era morta dopo aver dato alla luce sua figlia

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    Era il 28 Giugno 2017, sembrava uno dei tanti sbarchi, che all’epoca coinvolgevano Crotone.
    Naima, questo il suo nome, era una delle tante vittime della guerra che imperversa in Somalia da quasi trentatré anni. Desiderosa di fuggire e provare a costruirsi un destino migliore, questa ragazza, all’epoca diciottenne, arrivò fino in Libia, per poi imbarcarsi, per raggiungere le coste italiane. Ma la sosta in Libia, in attesa della traversata, per la giovane somala, si tradusse in un vero e proprio inferno. Naima, che era incinta, fu vittima di stupro, infinite volte e la sua gravidanza, terminata anticipatamente (32 settimane), fu il frutto delle inaudite violenze subìte anche durante la gestazione.
    Due giorni dopo lo sbarco a Crotone, Naima, diede alla luce una bambina, ma a causa delle sue condizioni morì.
    La storia colpì e commosse, non solo la popolazione crotonese, ma l’intero paese.

    Oggi il corpo di Naima, può riposare all’interno del cimitero di Papanice.
    Tutto è nato dall’appello di Enrico Pedace, che attraverso un post su Facebook, richiamava la sensibilità della comunità crotonese. Questo invito è stato raccolto da Gianni Scicchitano, proprietario di una ditta di marmi, che ha realizzato in maniera completamente gratuita, la lapide che ricorda la piccola Naima.

    Oggi la comunità di Papanice – ha affermato Enrico Pedace – accoglie questa sorella, che ha vissuto questo dramma, che ha colpito tutto il paese

     

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