Concordato, diamogli un taglio

Pagare meno, pagare tutti. Invece sono 90 anni che il Vaticano gode di privilegi fiscali, doganali e legislativi e accumula una montagna di miliardi grazie al Concordato.

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    Caso unico nella Storia: lo Stato vincitore chiede scusa e “risarcisce” lo sconfitto. Una palla di piombo che pesa sulla crisi economica dello Stato italiano e sulle tasse dei cittadini in un incredibile paradosso di soggezione consenziente. Il Vaticano esercita una sovranità (!) indiretta sulle istituzioni della Repubblica come dimostra il caso del cardinale Ruini, sdoganatore del sovranista (!) Salvini. Ma no solo. Grazie al Concordato il Vaticano estende sulla Repubblica un potere di controllo politico-sociale, per giunta ricevendo anche lauti finanziamenti per questi privilegi. Nel 1929 l’ateo Mussolini allea il manganello all’ aspersorio e regala alla Chiesa   in contanti, 750 milioni di lire (circa 600 milioni in euro) a cui aggiunge titoli per un miliardo di lire (circa 800 milioni di euro).

    Di questi nel 1931 furono versati 210 milioni, i restanti 790 milioni furono iscritti nel Libro del Debito pubblico dello Stato e da quell’anno gravano sui cittadini italiani.  Pio XI esulta verso “l uomo della Provvidenza” Sarebbe più corretto chiamarlo delle provvidenze. Infatti l’accordo esenta la Chiesa cattolica da …tutto. Dal pagamento delle bollette per la Luce, acqua, gas, Irpef, Tasi, l’Imu sull’immenso patrimonio immobiliare. Solo a Roma possiede 725 fabbricati per un valore commerciale di 9 miliardi di euro. L’esenzione di imposte e tasse c’è anche sulla miriade di redditizie attività turistico- commerciali, si pensi alla Opera pellegrinaggi e sui conventi trasformati in alberghi, case di cura, centri sportivi e case di riposo. Come se non bastasse, lo Stato italiano preleva dalle imposte dei cittadini il denaro per gli stipendi degli insegnanti di religione nominati dai vescovi, dei cappellani (che hanno anche vitto e alloggio naturalmente gratis) e il personale religioso presente negli ospedali, nelle caserme, nelle carceri.  

    Poi dal 1985, a seguito del nuovo concordato del socialista Craxi, arriva anche il truffaldino sistema dell’8 per mille che fa versare nelle casse vaticane oltre un miliardo di euro l’anno dalla dichiarazione dei redditi di persone che NON firmano la casella “Chiesa cattolica”. Tanta ricchezza e tanti scandali. Il penultimo messo in luce dal Guardian è una speculazione immobiliare con il solito contorno di monsignori, holding, società offshore ecc. Proprio il Vaticano che critica a parole la degenerazione della finanza internazionale e contesta la disuguaglianza. Ma si sa, i buoni sentimenti fanno ottimi affari. C’è solo una cosa da fare: abrogare il Concordato.

     

    Rolando Belvedere
    Presidente sezione calabrese
    Associazione nazionale del libero pensiero “Giordano Bruno” 

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