Ciclo dei Rifiuti. Affari sporchi da fermare

Procopio: "Per rompere questo circolo vizioso servono certamente più controlli dando più risorse e mezzi alle forze dell’ordine"

Più informazioni su


    E’ di questi ultimi giorni la notizia del business miliardario delle cosche mafiose legato al ciclo dei rifiuti. Notizia di per sé non nuova seppure straordinaria per il grande giro di denaro sporco circolante e sul quale anche il governo, la magistratura e le forze dell’ordine hanno accentrato la loro attenzione e hanno cominciato a stringere il cerchio.                                                 
    Ancora una volta queste notizie di cronaca se da una parte ci dicono che questo sistema, nell’immediatezza, ha bisogno di maggiori controlli nel ciclo della raccolta che parte dai comuni e arriva alle aziende del settore dall’altra c’impongono una maggiore consapevolezza e presa di coscienza in quanto questo sistema chiuso va liberalizzato e non usato come fosse un oggetto misterioso di pochi e per pochi.

    Cerco di essere più chiaro. Se il ciclo dei rifiuti è concentrato in mano a poche aziende e se l’offerta è poca e la richiesta è tanta ecco che in questo scarto tra domanda e offerta s’inserisce il malaffare che, artificiosamente, droga il mercato, riduce i costi e lavora in regime di monopolio. Questo circolo vizioso è ancor più vero e drammatico nei nostri territori, territori sempre più poveri e abbandonati, che, proprio per questo, stanno diventando terreno di conquista da parte della ‘ndrangheta, una mafia sempre più pericolosa e sempre più desiderosa di accaparrarsi risorse illecite.

    A mio avviso per rompere questo circolo vizioso servono certamente più controlli dando più risorse e mezzi alle forze dell’ordine e alle agenzie regionali ben sapendo che non serve solo la repressione, ancorché fondamentale, ma serve una maggiore prevenzione con un controllo del territorio più attento e scrupoloso, controllo che alla fine risulterà anche più economico se è vero che da calcoli già fatti costa molto di più bonificare che prevenire. 

    In tutto questo ragionamento la politica e i partiti devono ritornare a svolgere il proprio ruolo. Programmare e pianificare risorse ed investimenti.  Con l’obiettivo di aprire, una volta per sempre, questo mercato, un mercato che tra l’altro può dare sviluppo, occupazione e sicurezza ai cittadini, come avviene in altre parti d’Europa dove la “spazzatura” diventa risorsa utilizzata per il bene comune, solo se liberato da questo “mondo di mezzo”, chiuso nei meandri della burocrazia e nella gestione di pochi che si arricchiscono a dismisura e in maniera disonesta.

    La politica e i partiti devono far sì che in territori come la nostra regione diventi sempre più facile lo smaltimento e diventi sempre più facile lo smaltimento fatto seguendo le normative e le leggi. E’ questo uno dei tanti problemi che la prossima legislatura regionale dovrà affrontare.  E lo dovrà affrontare senza giocare a nascondino, senza ambiguità e senza tentennamenti. E lo dovrà affrontare non slegandolo dalle altre problematiche che stringono come una morsa la nostra regione.

    Problematiche che puntualmente, ad ogni tornata elettorale, come fosse un rito si sventolano in tutte le piazze e che puntualmente, a risultati elettorali acquisiti, non si risolvono mai, costringendo migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi a lasciare la Calabria per garantirsi un futuro dignitoso e all’altezza delle loro aspettative e dei loro sogni.

     

      Giovanni Procopio
    Ex consigliere comunale

    Più informazioni su