Il processo è già di per se una pena! MARATONA ORATORIA IN CORSO CONTRO LA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE!

Contro l'imminente riforma della prescrizione, la Camera Penale di Crotone "sposa" e riverbera le convinzioni di Francesco Carnelutti, avvocato, giurista e accademico italiano

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    Initerrottamente dalle ore 10 sino alle ore 19.00 in Piazza della Resistenza, organizzata dalla Camera Penale di Crotone, si può già assistere alla “Maratona Oratoria”, la singolare forma di protesta adottata dagli avvocati di tutta Italia che già a Roma hanno imbastito in pubblica piazza vere e proprie arringhe oratorie sulle più disparate tematiche per protestare contro, la paventata ed oramai certa, entrata in vigore della riforma sulla prescrizione, fortissimamente voluta dal minsitro a 5 Stelle Emilio Bona Fede.

    Nella giornata di ieri il Ministro ha del resto annunziato che a partire dal 1 gennaio del 2020, dopo il primo grado di giudizio, non decorrerà più la prescrizione, sarebbe come dire che se il reato non si prescrive nel lasso di tempo necessario a celebrare il primo grado di giudizio il processo a carico di chiunque potrà durare anche 20 o 30 anni, senza che ciò determini la prescrizione e perciò l’estinzione del reato.

    Viene meno perciò quello che pareva essere un intoccabile baluardo posto a difesa del diritto del cittadino e che prevedeva che la durata del processo fosse stabilita in tempi se non celeri quantomeno non infiniti.
    Così non sarà più ed un processo, a condizione che lo stesso termini nel suo primo grado di giudizio, potrà perciò durare nelle ulteriori fasi, appello e Cassazione, un numero di anni imprecisato.

    A chi obietta che la norma sulla prescrizione nei termini in cui si configura in Italia non esiste altrove gli avvocati obiettano che “altrove” i processi non durano di certo 10 o 20 anni e che per dare tempi brevi alla giustizia è necessario soprattutto investire nella giustizia, piuttosto che abrogare norme fondamentali poste a baluardo dell’inefficienza cronica di un sistema statale che da oggi in poi sarà giustificato qualora voglia processare, anche per decine di anni consecutivi, il ricordiamolo sempre, “presunto innocente” ed infatti: “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”, art. 27 della Costituzione Italiana”.

    Con buona pace della felice memoria di Cesare Beccaria i cittadini potranno essere perciò “torturati” tramitela loro sottoposizione ad una procedura tendenzialmente infinita e che sappiamo costituisce già di per sé una pena gravosa.

    Al di la delle prese di posizione dell’Avvocatura, francamente lascia esterrefatti il comunicato del Minsitro, il quale dopo avere comunicato la decisione sull’entrata in vigore della norma da giorno 1 gennaio 2020 ha tenuto a precisare che invece, da giorno 7 gennaio, si incomincierà a discutere sulle misuure da adottare al fine di garantire un processo in tempi brevi.

    Una gaffe involontaria del Guardasigilli, l’ennesima dobbiamo constatare, non c’è chi non veda infatti che, forse, sarebbe stato opportuno invertire l’ordine delle priorità e perciò, prima, intervenire con misure concrete al fine di abbreviare la durata del processo e soltanto dopo, procedere all’abrogazione di una norma che non vi è dubbio abbia sino ad oggi tutelato l’incolpevole cittadino.

    Tutti in Piazza della Resistenza quindi per ascoltare la voce dell’avvocatura.

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