Quanto ci siamo voluti bene… foto

Ipsedixit De Luca di Eni... e Callipo conferma: a Crotone basta recuperare gli affetti con Eni

Più informazioni su


    Pippo Callipo e Rory De Luca insieme, difficile immaginare due persone più diverse, ma si sa nella nostra terra la politica è l’arte dell’impossibile se non dell’inverosimile e così di fronte ad una platea ridotta ai minimi termini ma comunque attentissima, Rory De Luca, l’uomo che “stanco di assistere ai fallimenti degli altri” ha “accettato” di portare la croce dell’assessorato all’urbanistica della città di Enzo Sculco, ieri sera ha presentato Callipo e sé stesso alla sala Raimondi.

    La Calabria è piena di criticità, ha ricordato Callipo; su quali siano le soluzioni il candidato alla Presidenza della regione ha per lo più glissato, rinviando alla lettura del suo programma e soffermandosi piuttosto sugli aspetti emotivi, lo sconforto, l’abbandono, il “non ascolto da parte delle istituzioni”.

    Forse la parte più coinvolgente dell’intervento di Callipo è stata proprio quella nella quale ha accennato alla sua esperienza d’imprenditore, trovatosi ad operare spesso in perfetta solitudine in una terra compressa tra Rosarno e Lamezia, realtà difficili dove il compromesso è sempre a portata di mano.

    Dei problemi e delle questioni crotonesi Callipo ha dapprima lasciato però che ne parlasse De Luca, il quale non si è fatto pregare affidandosi, quanto alle prime spiegazioni, ad un video che nei pochi minuti di proiezione è riuscito a polverizzare ogni certezza di chi vi scrive.

    Nel cortometraggio in questione appare De Luca del quale vogliamo citare testualmente le parole tanto ancora stentiamo a credere a quanto ascoltato:

    abbiamo una risorsa straordinaria che la politica non ha saputo utilizzare … si chiama gas naturale, si chiama Eni la società che lo sfrutta e che ha CERCATO (proprio così ha detto) di condividere questo tipo di ricchezza con la Città e non ci è risuscita”.

    Ebbene, sarà forse stato lo sbalzo di pressione arteriosa conseguente a tale inaspettata rivelazione, ma non siamo riusciti a cogliere un solo barlume di ragione di un tale convincimento dell’ex assessore all’urbanistica.

    Siamo certi comunque che esista un epistolario, fatto di verificabili atti ammnistrativi e formali offerte, mica chiacchiere e tabacchiere di legno, che un giorno ci verrà rivelato… …ed allora, certamente e soltanto allora, ci renderemo conto di quanto l’Eni abbia voluto bene a questa città, che, da parte sua invece è certo, ha sempre cercato (ed è sicuramente riuscita) a volere tanto bene al cane a sei zampe, considerato, e non solo, che dalle viscere della nostra terra, l’Eni estrae una parte significativa del fabbisogno nazionale di gas metano…

    Eppure siamo a conoscenza di un Atto di convenzione stipulato con la nostra comunità ed alle cui obbligazioni l’Eni ha sempre avuto modo, in massima parte, di sottrarsi; la Convenzione che l’Eni al tempo di Peppino Vallone, giusto per fare un esempio, ha  persino “cercato” di rinnovare, offrendo,  quale merce di scambio a fronte ad una sostanziale rinunzia a buona parte dei nostri smisurati diritti, nientedimeno che quell’immobile diroccato ed all’epoca completamente da bonificare il cui rudere ancora oggi si può ammirare in Via Venezia, dirimpetto alla scuola elementare Santa Croce. Un tentativo naufragato grazie al mancato voto di un manipolo di consiglieri comunali ai quali era stata prospettata, in caso contrario, una denunzia alla Corte dei Conti.  Per non parlare poi dei milioni di euro dati ed utilizzati per rasare l’erba piuttosto che per altro, per non parlare della mancata bonifica, e neppure volere accennare alla finta bonifica, per tacere infine della subsidenza e delle trivelle che si era “cercato” di mettere in funzione persino sul promontorio di Capo Colonna; per non parlare di una sentenza del Tribunale di Milano…

    Ma torniamo a Callipo, il quale nulla ha ritenuto sul punto di dovere aggiungere o correggere per quanto un minimo di consapevolezza su dove egli oggi fosse il candidato alla Regione deve pure averla maturata, se è vero che ha lamentato di essersi buscato un gran raffreddore passeggiando sul lungomare di Crotone da cui, ricordiamolo, è impossibile non vedere le piattaforme che l’Eni ha “cercato” ed è perfettamente riuscita ad inserire stabilmente nel panorama nostro, dei nostri padri e che sarà dei nostri figli chissà per quanto ancora.

    Callipo, dicevamo, ha proseguito puntando con decisione il dito contro la pratica di utilizzare prefetti, generali dei carabinieri piuttosto che alti burocrati allo scopo di coprire i vuoti lasciati, aggiungiamo noi, da politici magari costretti a cambiare città e mestiere da inchieste giudiziarie, piuttosto che da default di bilancio; tra i condivisibili esempi in negativo prospettati, la gestione della società aeroportuale, la Sacal, e sul punto, da crotonesi, non possiamo che comprendere e forse pure condividere siffatta lettura, semmai ciò che sembra mancare è altro…

    I contributi della platea tanto scarna quanto qualificata sono stati assai apprezzati e meriterebbero un più dettagliato racconto che siamo però capaci di riassumere così:

    • l‘imprenditore Tommaso Graziani, passato dal settore metalmeccanico a quello del turismo, ha evidenziato come fosse prevedibile che la parabola dello sviluppo industriale dominato dalla chimica sarebbe prima o poi terminata, l’impoverimento industriale era nell’ordine delle cose, la sfida, ieri come oggi, è quella di scegliere tra le molte possibili alternative.
    • Paola Proto, affermata imprenditrice del campo della cultura e della formazione, con il suo intervento ci ha ricordato che a Crotone persino un’università già fatta e funzionante ci siamo fatti scappare, particolarmente interessante è stata poi la sua analisi su quale sia la reale funzione ed efficacia della formazione professionale nella nostra regione, su cui pure tanto si investe, una tematica che ha risvegliato la verve del candidato alla presidenza.
    • infine l’avv. Caterina Marano che in modo accorato si è chiesta ed ha chiesto ragione del perché del suo ritorno a Crotone piuttosto che della sua permanenza in una terra così “ricca”, ma così avara.

    E su questo interrogativo irrisolto è terminato l’incontro, non prima che Callipo invitasse i propri sostenitori a convincere e convertire gli elettori del Prof. Aiello e del Prof Tansi al voto utile, salvo a suo dire non si preferisca assistere alla colonizzazione della nostra regione ad opera di Matteo Salvini.

    di Fabrizio Meo

     

    Più informazioni su