Marrelli Hospital: inaugurato il centro di radiodiagnostica e radioterapia

Sette sale operatorie, una sala angiografica, due tac, due risonanze magnetiche, una pet, ma soprattutto una sala ibrida con robot tridimensionale

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    “Salute: le ragioni per essere ottimisti anche in Calabria”, questo il titolo del convegno che, sabato 4 giugno, nella tensostruttura installata nell’area prospiciente la clinica crotonese, ha dato inizio all’inaugurazione dell’ala di radiodiagnostica e radioterapia del Marrelli Hospital. Ebbene si, i motivi per essere ottimisti in Calabria purtroppo non sono tanti, ma Massimo Marrelli, direttore sanitario della struttura, ha offerto alla cittadinanza un motivo di orgoglio.

    Sessanta posti letto,  quindici sale diagnostiche, due blocchi operatori con ben sette sale operatorie, una sala angiografica, una sala ibrida con robot tridimensionale, tra le pochissime in Italia, due tac, due gamma camere, due risonanze magnetiche di cui una aperta e una chiusa, un mammografo, una pet, moc, rx e opt: il risultato conseguito dopo trenta lunghi mesi di avversità e tribolazioni per ottenere l’autorizzazione all’esercizio.

    “Il nostro obiettivo, in un territorio con forte incidenza di malattie oncologiche, è quello di bloccare l’emigrazione e magari invertire il trend di marcia” ha affermato Marrelli quasi incredulo nel vedere realizzato un sogno più volte ostacolato ma che rifarebbe altre cento volte.

    Le contrarietà, appunto, non sono mancate fino all’ultimo ma Marrelli ci ha tenuto a precisare che la data del quattro giugno per l’inaugurazione del centro di radioterapia e radiodiagnostica era stata decisa già circa quattro mesi fa, non appena giunse il decreto di autorizzazione firmato dal commissario Scura, quando ancora il Ministro Alfano non aveva stabilito il giorno in cui si sarebbe andati alle urne per le elezioni amministrative.

    Nella serata condotta da Salvatore Audia, l’imprenditore crotonese ha ripercorso le fasi decisive di un progetto pensato tanti anni fa, costruito passo dopo passo con l’esperienza maturata in trent’anni di professione, che crede appunto possa rappresentare un marchio distintivo di qualità.

    “Il paziente, nella nostra struttura, è al centro di una sanità umanizzata. Abbiamo creato un ambiente confortevole con apparecchiature cliniche di ultima generazione e  tecnologie all’avanguardia, con l’attenzione volta sempre al benessere psicologico dei pazienti. Sale rese meno anguste applicando i principi della cromoterapia e dell’aromaterapia,  tac con una dose ridotta di radiazioni e risonanze magnetiche che consentono di ridurre la rumorosità dell’esame” ha proseguito Marrelli delineando gli aspetti di una sanità a cinque stelle. Anzi, come sostenuto da Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, “con una sesta stella rappresentata dall’umanità con cui medici e paramedici si prenderanno cura dei pazienti”.

    “Il mio benessere diventa veramente mio se non è esclusivamente mio ma posso condividerlo con gli altri” ha aggiunto Staglianò sottolineando come “la vera sfida  del Marrelli Hospital non sono i macchinari ma la capacità di costruire un contesto umano dove la relazione affettiva aiuta a vincere la malattia”.

    Così, Crotone si arricchisce di una struttura fondamentale per il territorio calabrese, che con un’equipe competitiva a livello europeo rappresenta l’elemento di unità tra sanità pubblica e privata.

    Proprio quest’integrarsi di realtà sanitarie che coesistono e si completano è stata encomiata da Peppino Vallone, sindaco di Crotone, e dal governatore della Calabria, Mario Oliverio, secondo il quale “il Marrelli Hospital contribuirà a dare una risposta a una domanda di tutela della salute che purtroppo non trova sempre riscontro”, supplendo così le carenze del sistema sanitario pubblico.

    Presenti anche personalità istituzionali e sanitarie nazionali tra cui il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa, e il presidente nonché amministratore delegato di GE Healthcare, Marco Campione.

    A suggellare l’incontro il taglio del nastro con benedizione dell’Arcivescovo di Crotone, Domenico Graziani, congiuntamente al vescovo di Noto, Antonio Staglianò, che ha consentito agli ospiti di varcare l’ingresso e visitare la struttura ospedaliera che presto sarà operativa, pronta a curare le sofferenze dei pazienti crotonesi, e non solo.

    Gabriella Cantafio

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