Convenzione con Eni/Ionica gas: intervista con Meo, Marafioti e Nicoletta

Si avvicina il Consiglio Comunale in cui si discuterà il fondamentale documento e nulla, pare, cambiare!

Più informazioni su


    Convenzione Eni/Ionica Gas Comune di Crotone: abbiamo invitato quei tre rompiscatole (così li abbiamo definiti e così ci piace ribadire) che da più di 40 giorni cercano di sensibilizzare l’intera città su di una questione centrale non solo dal punto di vista economico ma anche, se non soprattutto, a salvaguardia dell’integrità morale di una intera collettività. (clicca qui per rileggere l’articolo “Il re è nudo, dopo questa occasione ci dobbiamo spogliare tutti!”) Parliamo di Antonio Nicoletta dell’Osservatorio ambientale, di Fabrizio Meo consigliere comunale e di Saverio Marafioti di Democrazia Orizzontale. Li abbiamo cercati per capire, dopo l’ennesimo appello lanciato a Sindaco e tutti i Consiglieri comunali (link) che non ha avuto alcuna risposta, cosa possa accadere nella seduta convocata per discutere e votare la Convenzione.

    Nel ringraziarvi per la disponibilità, partiamo dal Consigliere Meo:

    P.G. Avvocato vorrei partire con lei dalle reazioni(?) in positivo, dal 22 di marzo, giorno della prima assemblea pubblica da voi organizzata in aula consiliare, ad oggi quanto più forti vi sentite?

    F.M. Più che forti io mi ritengo ancor più consapevole del fatto che questa amministrazione, in questa vicenda sino ad oggi, non ha inteso fare gli interessi dei cittadini e neppure intende mutare indirizzo. Un tanto granitico convincimento di poter fare quanto più conviene senza doverne rispondere, riposa su due ordini di valutazione: 1) questa amministrazione ritiene che la città non abbia capacità di reazione; 2) inoltre ritiene che non ci sia nessuna forza politica che abbia tempo e voglia di interessarsi a questa come ad altre scottanti questioni.

    Blocco volutamente l’avvocato e giro la curiosità di approfondire a chi, fra i tre, “dovrebbe” rappresentare più propriamente la città senza bandiere e chiedo ad Antonio Nicoletta:

    P.G. Da queste premesse Meo, pare quasi dare ragione a Vallone e company: Anche per Lei questa città ama dormire?

    A.N. Secondo me il limite è che si ritiene sufficente che solo il momento dell’indignazione sia utile a produrre effetti sulle vicende che riguardano drammaticamente la nostra città.

    P.G. Quindi caro Marafioti sembrerebbe che non vi sia neanche la necessità di minacciare ritorsioni. E mi spiego meglio, la mia impressione, e non tanto come giornalista, ma come semplice cittadino, è che di fronte ad accuse così circostanziate da voi prodotte da due anni circa sull’utilizzo improprio di cifre considerevoli, si possono avere tre effetti: 1 controqurele, 2 minacce sociali e professionali 3 dimissioni. Visto che 1 e 3 le stiamo incredibilmente escludendo di fatto dalle colonne di questo giornale, la 2, si è fatta avanti in qualche modo?

    S.M. Si certamente, ci sono state pressioni e velate minacce, e tra l’altro questo sistema si modula, a seconda delle esigenze, fra muro di gomma e fortino impenetrabile.

    P.G. Vuole dire che il muro di gomma è dato da quei movimenti (giusto per non fare nomi mai) come i “5 stelle” e gli “attivisti eni” ed il fortino sarebbe composto dai moltissimi posti di sottogoverno e similari?

    S.M. Certamente potrebbe essere anche una interpretazione. Racconto un fatto: a latere dello svolgimento di commissioni consiliari permanenti (aperte al pubblico), tempo fa, in Sala Giunta rimanevo con due consiglieri comunali di maggioranza, uno di questi inveiva ferocemente diffidandomi dal continuare a denunciare atti che io ritenevo illegittimi; al prosieguo delle invettive mi rivolgevo all’altro consigliere presente dicendogli che lo avrei chiamato a testimoniare, e lui, per tutta risposta, diceva “no ma a me lasciami fuori da tutto ciò”.

    P.G. Caro Consigliere Meo quindi il nostro Consiglio Comunale è sempre livellato a quello dell’ultima adunanza quando chi dovrebbe essere chiamato a far rispettare le regole si impegnava invece ad aizzare i fantomatici disoccupati contro altri consiglieri comunali?

    F.M. Personalmente sono molto più spaventato dalla mancanza di amor proprio della classe politica cittadina e della incapacità degli eletti di farsi carico delle proprie responsabilità, piuttosto che da episodi, certo intimidatori, che pure si sono verificati nel corso dell’ultimo consiglio comunale nel quale si è discusso dell’atto di convenzione Eni. Ciò che deve far temere ancor più che un fatto di sangue è il silenzio, l’inerzia, la chiusura in se stessi; tutti attegiamenti consentiti dalla totale mancanza di un controllo di tipo sociale da parte dei cittadini amministrati da questa classe politica. Intendo dire che confrontarsi quotidianamente con soggetti che manifestano una assoluta incapacità all’ascolto, è molto più che semplicemente frustrante; è semplicemente sconcertante; io rimango soprattutto stupefatto dalla constatazione di come a tutt’oggi, chi ha votato queste persone non ritenga doveroso doverle cacciare dalla cosa pubblica.

    Blocco nuovamente l’incontinente Meo e giro a Nicoletta questa impressione:

    P.G. Ma allora è quasi certo che questo Consiglio Comunale avrà il coraggio di votare la convenzione proposta dal Sindaco?

    A.N. Io mi auguro di no, mi rimetto al buon senso di ogni singolo consigliere affinchè la convenzione venga discussa e migliorata in quanto, così com’è, non garantisce una efficienza ne in termini economici, e quello che è più fa più fa specie, nemmeno in termini politici.

    P.G. A Marafioti giriamo un’altra “perplessità”, ma i gruppi di cui parlavamo prima pensi che li vedremo in massa al prossimo Consiglio Comunale?

    S.M. Penso di si perchè ritornano in gioco gli stessi interessi dell’altra volta, e la posta è elevatissima!

    P.G. Prima di rivolgere l’ultima domanda all’avvocato più che al rappresentante istituzionale, ci prendiamo una ulteriore responsabilità nel porgere una lettura preventiva: siamo consapevoli, non so più se in pochi o molti, di navigare nel mondo di Cetto la qualunque piuttosto che nella città di Pitagora, Mori e Rino Gaetano; siamo nella città che non riesce a scuotersi nemmeno di fronte alla possibilità di portare il calcio, la droga moderna per eccellenza, in serie A; siamo nella città che scopre a piacimento che è avvelenata oppure che ha due barche da far approdare. Che speranze abbiamo che tutti i consiglieri di minoranza siano presenti e votanti al punto in questione?

    F.M. Intanto devo fare una sconsolante premessa: la differenza fra la situazione che ci troviamo a subire e quella magistralmente raccontata da Albanese è che, Cetto i voti alla fine li falsifica, al contrario, i politici che ci governano, i voti li hanno effettivamente presi.

    Ora rispondo, i consiglieri comunali della cosiddetta minoranza, proprio perchè non fanno parte di una opposizione, si potranno comportare in piena autonomia decidendo se votare contrario, astenersi o piuttosto vaporizzarsi sparendo dall’aula.

    Seguiremo e racconteremo, questo lo possiamo assicurare.

    Procolo Guida

    Più informazioni su