Tutto al contrario? Già da un ventennio almeno!

Rinviati a giudizio o meno, il malaffare si fa forte dell'assenza totale degli altri "poteri"

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    “…Dalle carte dell’inchiesta “Passpartout” emerge che in Calabria la cosa pubblica sarebbe stata gestita come un interesse privato. I politici calabresi coinvolti ne escono a pezzi. Gli stessi che, nei rispettivi schieramenti di centrosinistra e centrodestra, oggi scalpitano per ripresentarsi alle prossime regionali…”

    Termina così l’articolo di ieri sera di Lucio Musolino su Il Fatto Quotidiano versione online che qui è linkato e che potete (e dovreste) leggere.

    L’inchiesta è oramai arcinota, così come è arcinota la linea difensiva degli indagati ed ancora non imputati perché ancorA non ci si è pronunciati sull’Ancora non ufficiale richiesta di rinvio a giudizio di Nicola Gratteri ed il suo sostituto Vito Valerio che avrebbero appunto chiesto rinvio a giudizio per venti esponenti della classe DIGERENTE calabrese coinvolti, tra cui spiccano ben due aspiranti candidati alla presidenza della imminente (ANCHE SE NON SI SA ANCORA QUANTO IMMINENTE) “nuova” Regione Calabria: l’uscente Mario Oliverio (Pd) e il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (Forza Italia).

    Scrivere di questa notizia(?) su di una testata nazionale non è solo legittimo, sarebbe, a nostro modestissimo avviso, urgente farlo ogni giorno; anzi dovrebbe accadere almeno due volte al dì, così come quelle, oramai, antiche pratiche mediche pediatriche che somministravano sciroppi estratti da erbe o frutti.

    Erbe e frutti che tanta stampa ed opinione(?) pubblica si ostinana a dipingere come troppo amari per una terra che non può e non deve essere descritta come terra di mafia, malaffare e “gentaglia”.

    Ma noi, da sempre inclini al piano di chi preferisce i professionisti dell’antimafia agli epigoni del nulla, vogliamo proprio partire da ciò che Musolino afferma nelle sue ultime righe.

    Siamo così certi che questi politici ne escano così a pezzi? Siamo certi che Adamo e la sua Eva (Enza Bruno Bossio giusto per fare altri nomi rispetto a quelli di questa inchiesta), piuttosto che Occhiuto ed i suoi debiti fuori bilancio a Cosenza troveranno, dopo questo ennesimo “sputtanamento”, meno adepti, meno voti e meno appoggi politici sui vari territori gestiti da capibastone e collettori di consensi, favori, posti di potere di fabbricare ennesimi e parcellizzanti (e porcellizzanti) posti di lavoro precari e schiavizzanti?

    Siamo così certi che i precari vecchi e nuovi della Sacal troveranno motivi per non votare Oliverio? Giusto per fare un singolo esempio!

    Siamo così certi che Enzo Sculco a Crotone non sia in grado di “interloquire” direttamente con gli ex operai Akros, piuttosto che (addirittura) con quei “protestatori” dei dipendenti Carrefour che si tengono al presidio tutte le sigle sindacali al loro fianco?

    Siamo così certi che il “potere” così sfacciatamente esposto in tantissime inchieste (e non solo questa) di poter trattare “la cosa pubblica come un interesse privato” sia, esso stesso, una macchia piuttosto che un vantaggio da mostrare?

    Quello che ci chiediamo per davvero è come non si faccia a comprendere che l’assoluta assenza di alternative ad un innaturale quanto incomprensibile inciucio fra cinquestelle e (parte) del PD, sia la stessa garanzia di vittoria degli apparati di funzionariato della Regione Calabria che almeno da 20 anni si mangiano finanziamenti con la stessa voracità ed “intelligenza” con cui si sono mangiati la politica tutta, quella cattiva e quella acerba.

    Si perché basterebbe andare a “constatare” come si firmano rinnovi di convenzioni capestro piuttosto che decreti di pagamento dell’acqua alle stesse multinazionali che dovrebbero semplicemente gestirne l’uso industriale.

    Ed anche qui parliamo di un singolo esempio.

    Siamo già, e Musolino e pochissimi altri giornalisti decenti lo sanno bene, alla rivolta del reale e concreto sul criterio dell’opportuno; altro che etico o legale oramai talmente rintanati nell’angolo dell’accademia, da aver inquinato anche quella.

    Che fare dunque, dirà qualcuno…?

    Basterebbe iniziare a fare il padre e la madre, e l’insegnante; ed il prete e poi il medico e poi il giornalista e l’economista; il musico e l’artista! Chè di intellettuali ne devono rinascere!

    Procolo Guida

    p.s.

    la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”

    Gesualdo Bufalino

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