Come si fa a confondere gli impianti sportivi con i servizi cimiteriali?

E' Laboratorio Crotone a tuonare contro Commissario Prefettizio e Segretario Comunale

riceviamo e pubblichiamo:

Siamo ancora increduli davanti l’ultimo atto pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Crotone.

Questa fase commissariale, elogiata da alcuni come il ritorno alla “legalità” si sta, invece, contraddistinguendo per una serie di errori e strafalcioni amministrativi che ieri, 18 febbraio, hanno trovato l’apoteosi.

Ci riferiamo in modo particolare all’atto a firma del segretario comunale, avvocato Fortuna, con il quale si determina l’affidamento in house del servizio di gestione degli impianti sportivi comunali alla società Akrea Spa.

Il Segretario fa un po’ di confusione tanto da citare uno statuto di Akrea “approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 5 del 28 gennaio 2008”, che ormai non esiste più, visto che la società è dotata di un nuovo statuto approvato in Consiglio comunale il 31/07/2017, variazione di statuto prevista per legge dal dlgs 175/2016.

Niente di chè potrebbe sostenere qualcuno se non fosse che a differenza di quanto sostenuto nell’atto di affidamento redatto dal Segretario Fortuna si cita testualmente “che AKREA S.p.A. ha nell’oggetto societario di cui all’art. 4, comma 4, lett. e), dello Statuto societario, approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 5 del 28 gennaio 2008, anche la gestione degli impianti sportivi”.

Riguardando lo statuto vigente e non quello passato alla storia ci si accorge immediatamente che Akrea non possiede più la gestione degli impianti sportivi nel suo oggetto societario, tant’è che alla lettera e) (citata dal segretario) il nuovo statuto recita: “e) gestione delle aree cimiteriali e dei servizi cimiteriali ai fini dell’erogazione dei servizi all’utenza”.

Forse il segretario comunale ha voluto esplicitare un indirizzo politico di questa gestione commissariale, cioè la definitiva dipartita dello sport a Crotone. Per la serie “mettiamoci una croce sopra”.

Ma la vicenda oltre a questa osservazione sulla correttezza degli atti, necessita anche di un’altra riflessione.

Con quale personale e con quale professionalità una società che da decenni gestisce la raccolta di rifiuti, oggi si può occupare di gestione degli impianti sportivi?

Ma l’attuale consiglio d’amministrazione di Akrea e il suo management è stato informato di questa decisione? Ha espresso un suo parere in merito?

E soprattutto qual è il budget che l’amministrazione comunale mette a disposizione di Akrea per la gestione dei suddetti impianti? Oppure si pensa che gli impianti siano economicamente autosufficienti tanto da non mettere a rischio default la stessa partecipata?

E infine, perché togliere ad Akrea il servizio dei parcheggi a pagamento, questo sì previsto dall’oggetto societario della partecipata, e affidargli un altro servizio pubblico?

Oggettivamente le perplessità su questo affidamento in house sono tante, forse troppe, tanto da suscitare un legittimo dubbio: forse occorre leggere quest’atto come il tentativo da parte di questa amministrazione di scaricare su una società partecipata la “patata bollente” della gestione degli impianti sportivi comunali?

Segreteria politica

Laboratorio Crotone