Quella differenza tra nord e sud che le mie figlie, oggi, non accettano più

Leo Pedace: "Non si può più fermare una città o un Ente per un anno senza sapere la città o l'Ente come deve dispiegarsi"

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riceviamo e pubblichiamo:

Ho incontrato lo sguardo preoccupato delle mie figlie mentre in televisione, i media, ogni giorno passano notizie di professori, scienziati e ricercatori che aggiornano i dati sulla ricerca all’antidoto al coronavirus e dati per “spostare e portare” il mondo più in avanti.
Da un’altra parte inquadrano gli ospedali, le nuove tecnologie, gli arredi che è quanto di più attuale esiste.
Dall’altra parte della città si vedono balconi e terrazzi con bambini euforici; hanno appena terminato il loro lavoro didattico attraverso la nuova tecnologia in materia di computer, telefonini e quanto c’è di più moderno.
Le mie ragazze sono tristi perché la Calabria non ha questo!
Del livello sanitario è preferibile parlarne poco, a bassa voce,fatto salvo la grande professionalità dei medici e di tutto il personale sanitario. Dell’Istruzione non si può parlare in modo completo perché in molte famiglie manca la tecnologia e spesso anche internet.
Qualcuno affacciato alla finestra, in Calabria c’è. L’annotazione per sottolineare che nemmeno in tanti e questo non è giustizia sociale,in un Paese come l’Italia, quando si è in presenza di una differenza educativa così grave.
I Governi hanno voluto una Calabria commissariata nei punti nevralgici con tecnici nominati che, a mio parere, non rispondono più a quelle che sono le esigenze di sviluppo di un’amministrazione grande che giornalmente deve misurarsi con i propositi europei e con i bandi della Regione.
Allora penso che le disposizioni di legge devono indicare,  a chi nomina, di intercettare i Commissari attraverso gli ordini professionali nazionali e regionali di ingegneri, commercialisti, Coni, avvocati e giudici in pensione.
Queste professionalità sapranno meglio cogliere gli aspetti della programmazione e correggere gli scarti trovati.
Nella prima fase politica che mi vedrà impegnato politicamente, mi pregerò di invitare gli Ordini professionali e procedere ad  aprire un dibattito per una proposta concreta e definitiva da inviare al ministro Lamorgese per valutare i suggerimenti sulla nuova impostazione.
Non si può più fermare una città o un Ente per un anno senza sapere la città o l’Ente come deve dispiegarsi.
Per i ritardi accumulati nei vari strati del nostro “sistema stato”credo che, finito covid19, la tensione, la sua paura, il gruppo dei parlamentari calabresi, i consiglieri regionali e i sindaci, debbano far fronte comune con incontri sistematici, per trovare una programmazione e trovare gli strumenti migliori per equilibrare il livello tecnologico, strutturale e di ricerca del mondo della Sanità e della Istruzione.
Nessun colore politico dunque perché ruotando da una parte e dall’altra parte, abbiamo aiutato l’Italia a creare differenza tra nord e sud che le mie figlie, oggi, non accettano più.
Pantaleone Telemaco Pedace

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