Mayday Mayday, ConGeSi ha perso la rotta

Dopo le assunzioni fatte il 17 marzo, in piena emergenza, il Cda di Congesi decide di ridurre fino al 50% l’orario di lavoro del personale.

Mentre molte aziende si sforzano di riprendere l’attività produttiva, il consorzio gestione servizio idrico crotonese, che per anni ha lamentato un’atavica carenza di personale, sta ridimensionando proprio adesso il servizio.

Dopo le assunzioni fatte il 17 marzo, in piena emergenza, il Cda di Congesi decide di ridurre fino al 50% l’orario di lavoro del personale, a partire dal 20 aprile, applicando il fondo d’integrazione salariale.

Un’operazione del tutto anomala considerato che si tratta di un servizio essenziale e che ci stiamo avvicinando alla così detta FASE 2.

Ma altrettanto allarmante è il piano di lavoro, o pseudo tale, che, malvolentieri, ci ha illustrato l’azienda in sede di esame congiunto.

Un’idea senza sostanza e programmazione, priva intanto di un protocollo sulla sicurezza, e di qualsivoglia logica organizzativa.

Infatti, i dirigenti di Congesi non tengono affatto conto, come storicamente accade in questo periodo, delle esigenze di maggiore operatività del personale.

In fondo viviamo ancora in una città di mare.

Ma passiamo all’aspetto economico, in cui l’azienda, oltre a non garantire il recupero certo delle differenze salariali ai dipendenti, annuncia, in maniera confusa e contraddittoria un calo di incassi, prima del 60% poi del 39%, che si riferisce ad un periodo di competenza che nulla ha a che fare con il Covid19. Dati naturalmente non certificati e che non troverebbero alcun riscontro nei controlli effettuati.

Abbiamo tristemente assistito ad una sfacciata caccia al complice, per condividere, con gli occhi bendati, un processo scollegato e inconsistente.

Ma avendo a cuore la salute ed il futuro dei nostri lavoratori, abbiamo fin da subito richiesto chiarezza e trasparenza. Ma la risposta è stata: “se non firmate l’accordo non riconosciamo le integrazioni salariali dovute e promesse ai lavoratori”.

Un atteggiamento così irresponsabile e dittatoriale, che preoccupa fortemente prima di tutto i dipendenti, che dal primo giorno di lavoro e fino alla recente quarantena, hanno fedelmente svolto il proprio dovere e poi il Sindacato Confederale che rivendica, da sempre, una gestione sana e responsabile di un servizio, a impronta pubblica, di primaria necessità.

Ci chiediamo, si sta approfittando dell’emergenza coronavirus per mascherare una condizione aziendale fatta di scelte sbagliate?

Sono queste le ragioni che ci hanno oggettivamente ed onestamente impedito di sottoscrivere un accordo, per non diventare alleati di un modello di gestione che schiva puntualmente i confronti di merito.

A questo punto, con la speranza che il Cda di Congesi rinsavisca, abbiamo interessato il Prefetto di Crotone per attivare le dovute forme di prevenzione e mediazione dei conflitti sociali, ponendoci l’obiettivo, nel caso specifico, di contrastare eventuali forme di illegalità e cattiva gestione.

Crotone, 19/04/2020

Fabio Tomaino
Seg. Gen. UIL – Crotone

 Francesco Timpano 
Seg. Reg. UIL-TEC Calabria