Agire immediatamente a supporto della ristorazione

Sculco: "Non possiamo accontentarci di mance e noccioline che, tra l'altro, neanche arrivano".

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Non può restare inascoltato il grido di allarme e la richiesta di soccorso che arriva da più parti della Calabria e che riguarda gli esercenti in modo particolare i titolari di bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie.

Nei giorni scorsi la Fipe Confcommercio di Crotone ha lanciato il suo appello per chiedere interventi urgenti per risollevare un settore oramai in ginocchio, oggi a Catanzaro i commercianti hanno minacciato di consegnare le chiavi dei propri negozi al sindaco della città, perché il lockdown ha messo in crisi le proprie attività.

L’imminente ripartenza, con la Fase 2 che il Governo si sta preparando a varare, purtroppo non sarà salvifica per questo settore perché richiederà alti investimenti in sicurezza, riducendo, contemporaneamente e drasticamente, il numero di clienti e quindi il potenziale fatturato.

Non possiamo accontentarci di mance e noccioline che, tra l’altro, neanche arrivano.

Occorrono ed anche in modo urgente interventi strutturali di sostegno ad un settore che rappresenta in Italia, ed in modo particolare in Calabria, una delle colonne portanti dell’intero sistema economico.

C’è innanzitutto bisogno di ordinanze chiare, precise e puntuali, che, oggi, invece di regolare il settore stanno creando solo confusione.

Tra ordinanze nazionali, regionali e comunali capita spesso di affogare in un mare di norme e indicazioni anche in contrasto tra di loro.

Serve quindi fare immediata chiarezza ed è per questo che questa mattina ho contattato il responsabile regionale della Protezione Civile, Fortunato Varone, per sottoporgli il problema ottenendo un suo immediato impegno.

Ma questo non basta.

La presidente Jole Santelli deve consentire a ristoranti, pizzerie, bar e pasticcerie di poter immediatamente riaprire, senza accesso al pubblico, ma per consentire loro il servizio di consegna a domicilio e la vendita da asporto.

Non è certo questa una soluzione definitiva ai problemi di questo settore, ma almeno in tal modo si blocca una emorragia di liquidità che sta mettendo a rischio centinaia di locali.

Chiedo, infine, ai sindaci, e nel caso di Crotone, al commissario prefettizio, di mettere immediatamente in piedi tavoli tecnici per cercare, insieme agli imprenditori, le soluzioni più efficaci per dare supporto ad un settore che rischia di morire.

Io non posso che offrire tutta la mia disponibilità per aiutare la ricerca di soluzioni.

La pandemia ha creato problemi enormi sul piano sanitario e sul piano della limitazioni delle libertà individuali e collettive, ma ancor di più ha generato un autentico disastro per quanto riguarda l’economia e il mondo del lavoro, aggravando a dismisura e in maniera drammatica la condizione dei ceti più deboli, fragili ed esposti.

In Calabria non possiamo permetterci la perdita neanche di un posto di lavoro, immaginiamo quali ricadute negative si avrebbero su tutta la nostra economia regionale se il settore della ristorazione andasse in crisi e quanti posti di lavoro perderemmo.

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