Ennesimo esempio di una classe dirigente incapace di gestire un territorio nella sua complessità

Il Comitato Provinciale ANPI Crotone interviene anche a proposito dell'ordinanza Santelli

riceviamo e pubblichiamo:

Quanto sta accadendo a Roma (con l’occupazione del Parlamento da parte della Lega) e quanto al contempo è avvenuto in Calabria con l’Ordinanza della Governatrice, è da irresponsabili e da “agitatori” ; è di chi si colloca, pur trovandosi in un contesto democratico, al di fuori di un ambito sociale regolamentato e garantito dalla Carta Costituzionale. Forme di impatto propagandistico come quella adottata dalla Lega in Parlamento non servono a garantire sicurezza e tutela a cominciare dal diritto alla salute; tanto più se provenienti da coalizioni o partiti espressione di una politica che certamente non ha dato prova, quando era chiamata a farlo, di investimenti e crescita né in campo sanitario, né culturale, né economico-aziendale, ma piuttosto ha contribuito a garantire i più forti. Un esempio per tutti: neanche la Lega ha mai pensato di incidere né sui grandi evasori fiscali, né sui grandi detentori patrimoniali!

Il contesto calabrese poi così fragile dal punto di vista economico, è fin troppo evidente essere ancora un territorio degradato, privo di esempi e azioni politiche degne di nota o da annoverare in qualche eccellenza. Ciò non di meno e malgrado le responsabilità di una politica al servizio dell’interesse privato più che del pubblico, sarebbe ingiusto non riconoscere a molti Calabresi capacità e coraggio responsabili, come quelle dimostrate in questa circostanza di emergenza Covid-19.

A cominciare dai molti studenti che con grande senso di responsabilità sono rimasti nelle loro sedi universitarie lontane dalla Calabria e che pure la Governatrice (non pochi giorni fa) ringraziava, per finire a chi è rimasto occupandosi del “come” fronteggiare l’epidemia rispettoso delle indicazioni “Io resto a casa”; ma anche nel rispetto delle proprie professioni a cominciare dalla sanità. Tutti abbiamo ringraziato medici e infermieri e personale tutto che nelle strutture sanitarie ha fronteggiato non solo il Covid-19, ma uno stato di precarietà e spesso inadeguatezza strutturale (non professionale) ereditata da anni di cattiva gestione non annoverabile purtroppo a questa o a quella parte, ma connotata da una trasversalità a tratti disorientante.

Dunque, l’epilogo in Calabria di un’ordinanza poco meditata e priva di strumenti preventivi da mettere in campo a tutela dei cittadini nel caso ci fosse una recrudescenza dei fenomeni infettivi , lascia sgomenti e conferma l’inadeguatezza di una classe dirigente incapace di gestire un territorio nella sua complessità. L’economia in Calabria è affare assai delicato, lo era già prima che intervenisse l’emergenza Covid-19 a minarne le deboli fondamenta.

Per questa ragione, intervenire significa assicurare gli strumenti alle aziende per garantirne la riapertura, assicurare le piccole e medie imprese creando loro le condizioni per fare economia in sicurezza, utilizzando tutti gli strumenti governativi di cui si dispone per predisporre interventi a supporto, piuttosto che sfruttare il bisogno dei Calabresi per farne un’occasione in più per mostrarsi e propagandare se stessi in qualità di agitatori sostenuti spesso da false notizie, di cui fa uso spropositato di questi tempi una certa destra in Italia.

Giusy Acri – Comitato Provinciale ANPI Crotone