Impianto di rigassificazione. Barbuto: “Evitare l’ennesimo scempio”.

Interrogazione parlamentare, in merito al progetto presentato dalla società Ionio Fuel.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Nei giorni scorsi è stata depositata presso la Camera dei Deputati una interrogazione in merito al progetto presentato dalla società Ionio Fuel che avrebbe intenzione di realizzare nell’area periferica nord di Crotone ed in corrispondenza dell’area Corap un impianto di rigassificazione che non abbiamo esitato a definire una vera e propria bomba in quiescenza alle porte della nostra città.

Con la stessa abbiamo chiesto che i Ministeri interrogati adottino tutte le iniziative di loro competenza per evitare l’ennesimo scempio del nostro mare e del nostro territorio.

Occorre, inoltre, evidenziare che l’impianto dovrebbe sorgere su un’area di proprietà del Corap che risulta in liquidazione coatta amministrativa in virtù di una delibera regionale del 23 dicembre 2019 , delibera adottata sulla scorta di una legge regionale, la n° 47 del 25 novembre 2019 , che è attualmente all’attenzione della Corte Costituzionale in seguito ad impugnazione da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri in considerazione del fatto che la Regione, pur di avviare il Corap alla procedura concorsuale con la legge approvata a novembre, ha travalicato completamente le sue competenze andando a statuire in materia di giurisdizione e norme processuali che sono attribuite esclusivamente allo Stato  ex art. 117 della nostra Carta Costituzionale. 

Ebbene, alla luce della suddetta non trascurabile circostanza, ci chiediamo chi, per il Corap, si sia assunto la responsabilità di dare il proprio assenso alla realizzazione di tale progetto sull’area in questione attesa la pendenza del giudizio di cui sopra che porterebbe non solo alla revoca della liquidazione, ma anche alla revoca dei suoi attuali organi liquidatori.

Ed in ogni caso, siamo sempre più convinte che il territorio non possa e non debba essere preda di iniziative imprenditoriali che per essere accettate dalla collettività  lasciano intravedere, tra l’altro, il miraggio di numerosi quanto fantomatici posti di lavoro in una città piagata dalla disoccupazione senza, però, dire che per la gestione di determinati impianti occorrono delle figure specializzate le quali, una volta realizzati i progetti, verranno regolarmente importate da fuori o, tutt’al più, magari saranno scelte con criteri opinabili in qualche cerchio magico plaudente l’iniziativa così che a noi non resterà che il “regalo” al territorio senza alcuna ricaduta economica e occupazionale concreta.

Sempre più convinte, invece, che il territorio di Crotone debba puntare sul suo patrimonio di bellezze naturali, artistiche, culturali per sviluppare un turismo di qualità che non si riduca al flusso turistico estivo.

Sempre più convinte, ancora, che queste iniziative pericolose ed estremamente impattanti sotto il profilo dell’ambiente e della salute minino alla base quello che potrebbe essere il vero progetto di rinascita del territorio e vadano combattute in quanto tali perché totalmente incompatibili con la vocazione della nostra zona.

Auspichiamo, pertanto, che prima ancora che i Ministri diano la loro risposta, siano gli stessi organi territoriali competenti ad interrogarsi attentamente sull’opportunità di dare il via libera a tali attività.

In questo senso , qualche giorno fa, abbiamo scritto al Presidente della Regione nonché all’Autorità Portuale  per ricordare che il MIT ha pubblicato gli avvisi per presentare manifestazioni d’interesse in attuazione del Programma di Azione Coesione (PAC) complementare al PON “INFRASTRUTTURE E RETI 2014-2020 “ approvato con delibera Cipe n°58 del 01.12.2016 che interviene, tra le altre regioni individuate, anche in Calabria; che  le Autorità Portuali vengono individuate come beneficiarie in cinque dei sei assi tematici in cui si articola il PAC  ed evidenziare l’importanza della misura suindicata e le opportunità che la stessa potrebbe generare per i porti che ricadono sotto la giurisdizione di Gioia Tauro fra cui, per l’appunto, Crotone; che venga avviata una attenta valutazione e l’individuazione di proposte progettuali che generino interventi costruttivi e realmente positivi nell’interesse collettivo per il porto e l’area portuale di Crotone che in questo momento, al contrario, sembrerebbero essere sotto assedio da richieste di autorizzazione per l’avvio di attività che porrebbero una seria ipoteca sulla vocazione del porto asservendone coattivamente l’indirizzo a singoli interessi imprenditoriali e senza alcuna ricaduta nell’interesse della collettività.

 

Elisabetta Barbuto (M5S Camera)