Stanchi dei soliti è convinta che gli amici non vanno in quarantena

Per il collettivo politico crotonese è emblematica la nomina di Enrico Pedace nello staff di Tallini anzichè decurtare stipendi di Santelli e quello dei suoi collaboratori, assessori e consiglieri

riceviamo e pubblichiamo:

In Calabria, dall’inizio dell’emergenza, sono stati pochi gli strumenti di prevenzione adottati: nessuna campagna di free DPI, nessun aiuto immediato alle imprese e alle famiglie. Non sono mancate, invece, le pessime figure della politica calabrese. Pensiamo al capo della protezione civile Pallaria quando, in piena crisi, ha dimostrato di non avere conoscenza delle funzionalità di un respiratore polmonare. Oppure il ritorno elettorale di Enrico Pedace, che tra l’altro oggi 4 Maggio 2020 pare venga incaricato da Tallini – presidente del Consiglio Regionale Calabria – autista in Regione insieme ad altre cinque persone già note alla politica. Percepirà per questa posizione la somma al netto dovrebbe essere di 14.350 euro annui.

Il Covid-19 ha provocato danni a tutti, tranne che ai “soliti” meccanismi. Ormai a Crotone non si riesce più a distinguere fra i due Pedace. Sembra quasi di vederci doppio, sebbene siano bravi a muoversi all’unisono. La nostra città ha insomma due Pedace al prezzo politico di uno: Enzo Sculco, partner appunto di Enrico Pedace alle ultime elezioni Comunali. Un caro prezzo pagato da tutti i cittadini di Crotone e della regione.

Cerchiamo allora di ricostruire la vicenda. Pedace 1 (Leo) e Pedace 2 (Enrico) non si candidano alle ultime regionali, ma continuano a condividere le mosse puntando su Domenico Tallini (che, ricordiamo, per la commissione antimafia era un “impresentabile”). Anche questa volta hanno appoggiato il cavallo vincente. In continuità con quanto avvenne alle elezioni del 2016 appoggiando Sculco che, ancora una volta, si rivelò il cavallo giusto. Questa è la dimostrazione che i due Pedace nel lavoro di partnership scelgono sempre il candidato vincente, ma ambire a diventare il cavallo protagonista sembra un passo eccessivo. Perso il Comune, Pedace 1 si propone infatti sindaco alla città di Crotone: come se la precedente disfatta amministrativa sia il premio per una candidatura alla poltrona di Primo cittadino.

Torniamo però a gennaio scorso, quando i due Pedace brindavano con Tallini alla vittoria del centro-destra durante le elezioni regionali. Giunta la vittoria, gli amici attendono. Arriva la crisi pandemica e la macchina sembra fermarsi, ma non per tutti. Infatti non è ancora terminata la quarantena che i primi a essere ricompensati non sono quei cittadini che si sono distinti per il loro inflessibile comportamento, genuino e rispettoso delle leggi, o le imprese e le famiglie stremate dalla crisi economica. No. I primi ad essere premiati e agevolati sono autisti e portaborse. In altre parole: gli amici.

Come dimenticare, inoltre, le ultime parole della nostra Governatrice Jole Santelli domenica sera ospite da Fazio a “che tempo che fa” su rai 3 , dove alla domanda rivolta dal presentatore riguardo la questione dell’obbligo sull’uso delle mascherine, la Santelli risponde che non avendo potuto distribuirle gratuitamente a tutti i calabresi non ha ritenuto giusto imporne l’uso. Contrariamente a quanto invece scritto da lei stessa nell’ordinanza emanata qualche giorno prima. Sarà stata sicuramente la stanchezza della sera. Se volesse dare un segnale di vicinanza e autorevolezza dovrebbe decurtare parte del suo stipendio e quello dei suoi collaboratori, assessori e consiglieri per poter affrontare la spesa delle mascherine in modo da proteggere concretamente tutti i calabresi, come accade in altre regioni d’Italia.

L’unica preoccupazione concreta e reale, invece, in questo momento storico pare essere quella di assumere ulteriori collaboratori e autisti vari. Pur sapendo che gran parte della popolazione urla fame, tanto da non potersi permettere di acquistare i beni di prima necessità e pagare gli affitti delle  proprie abitazioni. Tutto come al solito contrario a tutto. La tutela della cittadinanza parte dalla reale concretezza delle azioni e non dai vari bracci di ferro tra partiti. Rischiando –  come d’altronde è avvenuto – di essere per nulla coerenti e chiari andando in contrasto persino con se stessi.

Concludiamo con un appello rivolto ai “SOLITI”: SIAMO TORNATI!!!

SIAMO STANCHI DEI SOLITI