Il “quadricello” della Madonna per le strade della città, speranza e conforto.

Ieri il suo passaggio è stato segnato, oltre che dall'indiscusso amore dei suoi figli, dal degrado in cui versa la città

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La città di Crotone ieri dalle 18 alle 20 si è fermata perché aspettava un ospite importante. I numeri lasciano pochi dubbi, si contano con facilità, grazie alle dirette realizzate dai giornali web locali e grazie alle informazioni disponibili sul canale ufficiale della curia crotonese.

Una città in attesa, una città con il fiato sospeso per lunghi mesi, una città costretta a vivere un mese di maggio davvero diverso, e forse proprio per questo il viaggio del quadricello della Madonna per le strade della città tra i fedeli è stato, se possibile, ancora più sentito.

Crotonesi e non solo che ieri hanno atteso nonostante la pioggia, con trepidazione ma pazientemente il passaggio del pick up sul quale il quadricello ha percorso le vie cittadine.

Molta l’emozione di una città che ha saputo contrastare e contenere il Covid 19 e che, nonostante i più scettici dessero per spacciata, è riuscita a rispettare le regole del distanziamento sociale e del vivere civile.

Un grazie ai nostri operatori della sanità non basta, a loro che sono i nuovi precari nella logica dell’azienda andrebbe forse una stabilità in più e un giusto riconoscimento per lo sforzo e l’impegno.

Ma questo probabilmente è un altro argomento..

L’emozione di ieri, oggi lascia spazio e impone una riflessione, che non può che essere amara… Avremmo potuto e forse dovuto garantire alla nostra “mamma”, tanto amata, attesa e invocata in queste difficili settimane, un’accoglienza più decorosa?

Crediamo proprio di sì.

Lo avremmo dovuto fare per rispetto al legame che a Lei ci unisce, per rispetto a quella Sua protezione che invochiamo e che ci rassicura e consola.

E invece no!

Ieri il suo passaggio è stato segnato, oltre che dall’indiscusso amore dei suoi figli, dal degrado in cui versa la città.

Probabilmente la reale rappresentazione di quello che oggi siamo.

C’è un frame fermo nella  mente al quale non si può trovare giustificazione: cumuli di spazzatura e la madonna in mezzo. Atroce e dolorosa questa immagine.

Avremmo dovuto rendere percorribili le strade che monsignor Panzetta aveva annunciato con abbondante anticipo, sarebbe stato un gesto di vicinanza alla comunità crotonese fare una pulizia lì dove sarebbe passata la sua più illustre rappresentate.

Ordinaria amministrazione divenuta sulla scrivania di un commissario, che al di là delle poche parole dette in qualche conferenza stampa, è estraneo alla città, una guida estemporanea che alla città dovrebbe consentire di non andare alla deriva in attesa di ritornare al voto.

Ieri come già accaduto in questi mesi è stato chiaro lo scollamento tra l’ufficio del commissario e la città.

Consentire alla città non solo di sopravvivere con fatica, ma di vivere con dignità e speranza, e per farlo è necessario imparare a fare squadra, insieme per fare, per costruire, per innovare, per rendere reale il cambiamento, costruire richiede il supporto e l’aiuto di ciascun membro della comunità, uomini e donne che insieme rappresentano un enorme potenziale umano, che divisi e in lotta tra loro sono un’arma pericolosa e che può solo ,ancora ,far del male alla città.

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