Elezioni amministrative: serve cambiare

Pesavento: "Occorre dare spazio ai giovani; la ndrangheta, brand ormai territoriale".

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È iniziata la corsa alle elezioni amministrative a Crotone e come ogni volta si rincorrono promesse, rabbia e dissenso verso una classe politica ormai inesistente, che è incapace di gestire i processi di una città in ginocchio, impoverita, imbruttita.

Non c’è cura del verde, gli arredi urbani sono fatiscenti, la bonifica una storia senza fine, la gestione rifiuti una mangiatoia per i topi, blatte e altre creature non pervenute, i tumori un’incognita da nascondere, la mobilità extraurbana sempre più incerta, le scuole senza studenti, l’andamento demografico decresce e i diritti umani liquidati in qualche mausoleo egiziano.

La ndrangheta, brand ormai territoriale, viene nominata da tutti, ma poi è sempre lì a gestire il territorio e a speculare sulla povertà di una popolazione all’estremo, malgrado gli enormi sforzi delle forze dell’ordine e della magistratura.

Occorre dare spazio ai giovani, sempre più con la valigia in mano, agli operatori del sociale, a quelle realtà quotidianamente impegnate, nonostante le risorse economiche esigue, a prestare servizio in prima linea, cercando di contrastare un sistema cancerogeno che alimenta solamente la parte malsana della società.

Da Crotone si emigra alla ricerca di possibilità qui negate e poi si scopre che molti riescono altrove ad affermarsi, benché il territorio locale li abbia isolati e respinti.

Eppure non per questo dimenticano la propria città e si indignano a vederla sempre uguale o peggiorata, se possibile.

Bob Kennedy sosteneva nel suo discorso presso l’Università di Città del Capo il 6 giugno 1966 che:

Ogni volta che un uomo combatte per un ideale…emette una minuscola onda di speranza e queste onde, intersecandosi da un milione di centri differenti di energia e di audacia, producono una corrente in grado di spazzare via i più poderosi muri di oppressione e resistenza.

Già.

La soluzione è nella forza delle idee, nel coraggio di parlare contrastando l’immobilismo colpevole, nell’ascoltare anche chi, lontano dal clamore mediatico e dalle prebende, lavora con umiltà, credendo testardamente in un futuro per Crotone; insomma, nel rivendicare un domani da non procrastinare più.

Per tutti.

Camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi.
(Aldo Moro, Discorso ai gruppi della DC di Camera e Senato, 28 febbraio 1978)

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