Questione “TAR”: Un chiaro tentativo di “distrazione di massa”.

L'area "Calabria centro" non deve essere solo una "riserva elettorale" ma il centro direzionale dell'intera Calabria.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Una lettura frettolosa e artificiosa, di un atto dovuto con riferimento alla nuova sede della Soprintendenza Archeologica a Crotone, da parte del TAR del Lazio, spaccia come sentenza avversa una temporanea sospensione, preliminare ad un giudizio di merito che avverrà, al più tardi, nel mese di novembre prossimo.

Un chiaro tentativo di “distrazione di massa” se non addirittura un autentico pistolotto per rivendicare una crotonesità sbiadita, solitaria e insufficiente a garantire rilevanza all’intero sistema politico provinciale.

Ma anche datata e stucchevole.

Tuttavia, non stupisce che si provi ad alzare una cortina fumogena e solo per nascondere inadempienze acclarate rispetto al progetto “Antica Kroton” che, sin dall’inizio, è stato o passerella elettorale con la messa in posa di prime, seconde e terze pietre e coincidenti avvi di corsi di formazione farlocchi o , più recentemente, serbatoio per consulenze, incarichi e indennità.

Così come calcolata e finta appare la contemporanea puntualizzazione da parte delle due parlamentari pentastellati che non si sono lasciati sfuggire una ghiotta occasione.

Pontificare dall’alto dei loro scranni di Montecitorio. Annaspando. Brancolando. Gesticolando.

Non aggiungendo nulla a quanto non si sapesse. Come dire l’irrilevanza e l’inconsistenza al potere.

E c’è da augurarsi che sia finita qui.

Nondimeno, in una Calabria che si regge, ancora, sugli equilibri Istituzionali scaturiti dai moti di Reggio e del “boia chi molla” degli anni 70 – Consiglio Regionale a Reggio e Governo Regionale a Catanzaro – il Sindaco Abramo ha perso una buona occasione per caratterizzare il proprio operato con una visione generale e di coesione politica, sociale ed economica.

Essere il Sindaco del Capoluogo di Regione significa svolgere un ruolo di rappresentanza degli interessi e delle peculiarità anche delle aree periferiche.

A maggior ragione se il riferimento è ad una Provincia limitrofa e contigua, destinataria di uno straordinario finanziamento di 100.000.000,00 di euro, peraltro disposto dal Governo Berlusconi di cui Abramo è sempre stato fra i principali sostenitori.

Ma c’è di più.

Il sindaco di Catanzaro, volendo svolgere un ruolo di leader regionale, non solo dovrebbe favorire e valorizzare i centri urbani rilevanti e viciniori come Crotone, ma addirittura promuoverne la crescita anche per semplice opportunità vista la distanza esigua che ci divide e che dovrebbe consigliare sinergia e sistema.

Abbiamo plaudito alla fusione del Pugliese/Ciaccio quale centro di alta specializzazione, formazione e ricerca in campo medico, perché riteniamo che Germaneto debba diventare quel centro di eccellenza che arresta il pendolarismo sanitario dei Calabresi.

Lo auspichiamo anche per aver “contribuito”, la comunità crotonese, al piano di rientro del deficit sanitario regionale con 30.000.000,00 di euro che il Governo di Centro destra , guidato dal presidente Peppe Scopelliti, prelevò dal finanziamento per l’Antica Kroton.

Ma evidentemente abbiamo incrociato il Sindaco Abramo nella sua parabola discendente e conclusiva della sua esperienza politica.

Ce ne faremo una ragione e solleciteremo i consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza, ad avere un approccio innovativo, concertativo e di area vasta.

L’area “Calabria centro” non deve essere solo una “riserva elettorale” ma il centro direzionale dell’intera Calabria.

Per fare questo bisognerà andare oltre i campanilismi e la minorità culturale politica che invoca le “barricate”.

Su questi ed altri temi dirimenti per la Calabria, chiameremo al confronto tutte le rappresentanze istituzionali dell’area centro, misurandone capacità progettuale e solidarietà politica. Siamo certi che tutti i consiglieri regionali eletti nell’area centro vorranno essere al fianco di tutti i calabresi, a prescindere dall’anagrafe, dalla domiciliazione e dal colore politico.

È impensabile vincere le battaglie in solitudine ed in conflitto.

E se questo approccio, vale per l’individuazione delle sede della Soprintendenza Archeologica nella città che fu di Milone, Alcmeone, Democede, Filolao e Faillo e che, in quanto capitale della Magna Grecia, accolse e ospitò Pitagora , dovrà valere per tutte le altre problematiche che riguardano Crotone e il suo territorio.

A partire dalla bonifica e alla messa in sicurezza dei siti inquinati della città, sulla quale si stanno consumando fiumi di parole utili solo a dare sfogo a personalismi improponibili e a massimalismi pericolosi e a sollecitare velleità elettorali pretenziose e presuntuose, e dal conseguente riconoscimento del danno ambientale, come stabilito dalla sentenza del tribunale di Milano n.2536 del 24.02.2012 che ha assegnato alla città di Crotone la somma di euro 46.200.000,00 a titolo di risarcimento del danno ambientale residuo e la somma di euro 10.000.000,00 per il danno all’integrità ambientale.

56.200.000,00 euro che sembrano essersi persi nei meandri del bilancio della Presidenza del Consiglio o in quelli del Ministero dell’Ambiente e di cui vorremmo avere, e cercheremo di avere, notizie precise, per non correre il rischio di trovarci tra due anni, nel 2022, a dieci anni dalla sentenza, con un pugno di mosche in mano.

Due questioni importanti e delicate per il nostro territorio e per le quali i nostri tre parlamentari di maggioranza,  almeno sino ad oggi, più che far sentire la loro voce e schierarsi con la loro gente, a difesa dei loro interessi, hanno preferito il silenzio e un atteggiamento prono e genuflesso per non disturbare una maggioranza di governo cieca e sorda al grido di dolore e di disperazione che in questi ultimi tempi, sempre più fortemente e sempre più insistentemente, si leva dai territori e dalle popolazioni meridionali e che nel prossimo autunno, se non governato in maniera forte e autorevole, potrebbe alimentare e infiammare tensioni e conflitti tra il Nord e il Sud d’Italia, secondo uno schema già sperimentato in questi mesi di pandemia.

Ci auguriamo che una visione nuova di Crotone e della Calabria aiuti tutti gli attori in campo, a tutti i livelli di rappresentanza e di responsabilità, ad avere un approccio e un atteggiamento orientato alla soluzione di vecchie e nuove problematiche senza cadere nel solito ritornello di quanti pensano che “governare Crotone e la Calabria non è difficile, è inutile”.

Noi non ci crediamo.

E siamo ostinati a non crederci.

Crediamo invece in un’altra Crotone e in un’altra Calabria, “dove non sai dove finisce la notte , dove non è mai finito ieri“.

Giovanni Lentini
Progetto Crotone