“Negato il diritto di Manifestare”. foto

Comitato Cittadino Aeroporto Crotone: "I nostri diritti di mobilità e di libera manifestazione non valgono più".

Riceviamo e Pubblichiamo:

Ancora una volta la Sacal ha voltato le spalle al popolo crotonese che intendeva manifestare nel parcheggio abbandonato ed incustodito dello scalo pitagorico per rivendicare il proprio diritto alla mobilità.

La Sacal che nei giorni scorsi ha costretto i vigili del fuoco a doversi trasferire dall’area aeroportuale per problemi igienico-sanitari ora, con la scusa del Covid19, nega ai cittadini il diritto di manifestare.

Un gestore aeroportuale che dimentica, o finge di dimenticare che Ryanair volerà dal 3 luglio 2020 dallo scalo pitagorico, e non comunica tempestivamente tale informazione al Ministero dei Trasporti che con Decreto 245 del 14 giugno esclude dagli scali operativi fino al 14 luglio l’aeroporto di Crotone senza alcun controllo delle autorità decide del nostro diritto alla mobilità.

Il Presidente De Felice cerca di etichettare come polemica ogni nostra dichiarazione cercando di nascondere le proprie incapacità, o forse, ancor più grave la mancanza assoluta di volontà di rilanciare lo scalo pitagorico!

La precisazione sul tema arriva dal Viceministro Cancelleri che dichiara in una intervista:

Il provvedimento che doveva autorizzare all’apertura degli aeroporti chiusi per l’emergenza Covid19, è stato preso attraverso un accordo che il governo ha fatto con l’Associazione che si occupa di rappresentare gli aeroporti ovvero Assoaeroporti.
Era stato concordato con il governo che tutti i nostri scali che avessero voluto riaprire avrebbero dovuto comunicarlo all’ENAC.
Ribadisco che solo chi lo avrebbe comunicato entro i tempi stabiliti poteva riaprire.
Il Decreto, tra l’altro, è scritto benissimo.

Quindi la Sacal non ha comunicato tempestivamente l’esistenza di voli da Crotone per Bergamo operati da Ryanair dal 3 luglio al 14 luglio e già venduti e senza la nostra tempestiva segnalazione ad Enac ed alle autorità forse tutto questo sarebbe passato inosservato!

Ribadiamo, inoltre, che la manifestazione programmata per il 19 giugno vede come protagonisti in prima linea i sindaci del territorio ed il presidente della provincia insieme agli eletti in Parlamento e in Consiglio regionale.

Una cinquantina di persone circa avrebbero voluto, come da richiesta formulata dieci giorni fa, lanciare il proprio appello contro l’isolamento della nostra terra, vissuto da tanti cittadini che ormai non hanno possibilità di poter tornare.

Di fatto, i cittadini crotonesi vengono emarginati ed isolati grazie anche a società come la Sacal a cui il governo ha affidato la gestione trentennale dello scalo ma che, anziché rilanciare lo scalo pitagorico, unica infrastruttura capace nel breve-medio termine di poter far viaggiare i crotonesi, riesce solo a creare continuamente situazioni di disagio, tali da procurare inevitabilmente pubblicità negativa sull’Aeroporto, tanto da  incentivare  le persone a servirsi del “sempre aperto e funzionale” aeroporto di Lamezia Terme.

Di fatto, agli stessi cittadini viene limitato ancora una volta il diritto a manifestare.

Siamo veramente rimasti attoniti quando la Questura ci ha comunicato la notizia.

L’unica infrastruttura pubblica del territorio, l’unica speranza per poterci muovere non è più nostra ma della Sacal e noi non siamo nessuno.

Siamo ospiti in terra nostra. I nostri diritti di mobilità e di libera manifestazione non valgono più.

Dire che siamo indignati è dir poco.  Dire che siamo incazzati è dir poco.

Bisogna reagire ora più che mai per far sentire la nostra voce.

Abbiamo deciso, dopo la negata autorizzazione, alla manifestazione in aeroporto, di trasferire l’iniziativa in Piazza della Resistenza a Crotone, sempre alle ore 10.30, sempre il 19 giugno 2020.

Sarà un primo atto per contarci, vedere in quanti veramente abbiamo voglia di lottare per ciò che è nostro! È importante partecipare! È importante lottare!

La Sacal pensa di aver vinto ma la lotta è solo l’inizio. Noi non rimarremo inermi.

In questo momento, ci appelliamo alla Regione Calabria affinché intervenga contro questo comportamento della Sacal che appare irrispettoso verso cittadini che sono emarginati e deboli. Ci attendiamo indicazioni ben diverse sul management che sarà chiamato a guidare nei prossimi anni quella società alle cui mani, in tema di trasporto aereo, è affidato il futuro dei crotonesi.

Vogliamo essere liberi di partire, liberi di tornare. Noi abbiamo un sogno e non ci fermeremo.