Lentini: “Non è il tempo delle mezzecalzette”.

"Il prossimo sindaco di Crotone dovrà essere un sindaco all'altezza dei tempi e dei compiti che l’attendono".

Nella giornata di martedì 30 giugno si è tenuta presso la prefettura di Crotone, su richiesta dei rappresentanti della SO.R.I.CAL. (Società della Rete Idrica Calabrese), una riunione tra i rappresentanti della stessa società idrica calabrese e i rappresentanti di CON.GE.S.I. (consorzio gestione servizio idrico crotonese).

Riunione alla presenza del prefetto di Crotone e alla quale non ha partecipato, ma questo a Crotone ormai non fa più notizia, il Commissario Straordinario del comune capoluogo.

Nel corso della riunione, finita, tra l’altro, con un nulla di fatto, SO.R.I.CAL., oltre a stigmatizzare e censurare l’atteggiamento dormiente di CON.GE.S.I., incapace a loro dire di far fronte anche agli impegni finanziari da loro stessi assunti, ha informato il prefetto che l’atteggiamento irresponsabile e dilatatorio da parte di CON.GE.S.I. non è, da parte loro, più sostenibile sul piano economico finanziario poiché ai loro debiti, quelli di CON.GE.S.I., si sono aggiunti quelli del CO.R.A.P. (Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive), consorzio che si occupa di trasportare l’acqua grezza da Rocca di Neto all’impianto di potabilizzazione di Crotone, che, tra l’altro, è in liquidazione coatta.

Un credito vantato che, secondo i calcoli di SO.R.I.CAL., supera i 30.000.000,00 di euro e che mette in seria difficoltà l’ente strumentale della regione Calabria.

Se a latere, ma poi non tanto,  di questa situazione catastrofica sul piano della tenuta contabile complessiva dell’intero sistema idrico, ci aggiungiamo il fatto che l’effetto pandemico sulla finanze delle famiglie crotonesi la valuteremo nei mesi a venire, con l’impossibilità da parte di molte di loro di far fronte al pagamento delle esose bollette di CON.GE.S.I., allora il quadro è completo e si prevedono , senza essere delle Cassandre, tempi cupi e foschi in termini di garanzia per i cittadini crotonesi di avere l’acqua quotidianamente nelle proprie abitazioni.

Una via d’uscita, se il Commissario Straordinario del comune capoluogo desse un segnale di esistenza in vita, ci sarebbe ed è rappresentata dal Decreto rilancio della regione Calabria in scadenza il prossimo 7 luglio 2020, che prevede per tutti i comuni calabresi l’allungamento dei debiti contratti sul ciclo dei rifiuti e sui canoni idrici sino a trentanni e il pagamento delle prime rate a partire dall’anno 2022.

Ecco perché ho trovato e trovo inspiegabile la mancata partecipazione del Commissario Straordinario alla riunione indetta dal Prefetto di Crotone.

Così come trovo strani i ritardi e le inadempienze che si stanno accumulando sul mancato avvio dell’A.T.O. (ambito territoriale ottimale crotonese) e che si stanno assommando ai ritardi storici dei sindaci poltrienti e sonnecchiosi che hanno amministrato, si fa per dire, nel recente passato.

Così come trovo misterioso e incomprensibile, ai limiti dell’accanimento, l’atteggiamento del Commissario Straordinario nei confronti delle società sportive dilettantistiche crotonesi che hanno il merito, la colpa, a questo punto, almeno per il Commissario Straordinario, di voler garantire lo sport a tutti, soprattutto alla fasce di popolazione più bisognosa.

Considerazioni che alla fine mi portano ad affermare che a Crotone ormai è giunto il momento di una discussione, da non intendersi come perdita di tempo o solo per avere l’attenzione dei media, sull’intero ciclo dell’acqua, dei rifiuti, dei trasporti, dell’energia,  della sanità e dei servizi assistenziali, dei servizi concernenti l’istruzione pubblica e della cultura, in cui il comune capoluogo, assuma, per davvero e non solo come pennacchio, il suo ruolo di ente capofila dell’intera comunità dei 27 comuni del territorio provinciale e dia il suo contributo in termini di idee e di proposte progettuali, senza attardarsi in odiose e sgradevoli spartizioni di poltrone e di prebende che hanno caratterizzato la gestione delle società partecipate.

Ed ecco spiegato in poche battute, ed in ultima sintesi, perché il prossimo sindaco di Crotone dovrà essere un sindaco all’altezza dei tempi e dei compiti che l’attendono.

Un sindaco che dovrà dimostrare con i fatti, con la sua storia personale, professionale e politica, di avere tre caratteristiche irrinunciabili e non negoziabili, l’autonomia, l’affidabilità e soprattutto, l’autorevolezza.

Caratteristiche che devono essere già iscritte nel proprio DNA personale e non da raccontare con le parole e con gli annunci con cui i candidati a sindaco e le loro coalizioni, nei prossimi mesi, cercheranno di convincere i cittadini elettori per carpire il loro voto.

Un sindaco reale quindi, un sindaco in carne e ossa, e non la ricerca di un sindaco ideale che esiste solo nella testa di quanti, “senza tituli” e senza vergogna alcuna, stanno riempiendo le cronache cittadine con i loro sproloqui e i loro vaneggiamenti di prime donne deluse e trascurate.

Questo non è il tempo delle mezzecalzette e delle mezzecartucce né tantomeno dei sindaci massimalisti e inconcludenti che sull’onda dei sentimenti di rabbia e di straniamento di una popolazione dolente e sofferente vorrebbero costruire, con l’improvvisazione e il pressapochismo, la loro scalata allo scranno di Piazza della Resistenza solo per sostituire incapacità e insufficienze acclarate e documentate con inadeguatezze e inesperienze assodate e certificate.

Questo è il tempo del coraggio. Dell’esperienza. E delle conoscenze.

Il futuro di Crotone e dei crotonesi è già iniziato, andiamo avanti .

Adelante, signor sindaco, cum judicio” ma senza arretrare di un millimetro .

Giovanni Lentini
Progetto Crotone