Sculco: “Intitoliamo la Cittadella regionale a Jole Santelli

"In questi pochi mesi ho avuto modo di apprezzarne le doti e le qualità"

Riceviamo e Pubblichiamo:

La scomparsa di Jole Santelli lascia un vuoto, anche in chi, come me, non la conosceva da molto tempo. In questi pochi mesi ho avuto modo di apprezzarne le doti e le qualità. Quelle di una donna che ha dedicato la sua vita alla politica e alla Calabria.
Io, com’è risaputo, non ho sostenuto la Santelli nella precedente campagna elettorale. Questo, però, non ha creato un ostacolo invalicabile per due donne che già guardandosi dai banchi del Consiglio hanno trovato una naturale complicità.
Ci sono alcune cose di Jole Santelli che mi hanno colpito in modo particolare. La principale è la dignità con cui ha affrontato la sua malattia, e, nonostante ciò, ha accettato la sfida elettorale senza mai chiedere nulla, neanche uno spazio per prendere fiato, senza chiedere sconti a nessuno.

La “presidente” ha voluto affrontare la sfida elettorale e l’avventura del governo della Regione, con il suo entusiasmo e con la sua voglia di fare, che, oggi, possiamo chiamare, senza indugio alcuno, “voglia di vita”.
Poteva scegliere di tirarsi indietro, di curarsi senza stress, senza la gogna mediatica inevitabile per chi ricopre incarichi di responsabilità. Poteva tranquillamente continuare a fare la parlamentare e a trovare lo spazio e il tempo da dedicare a sé stessa.
Ma Jole non era fatta così. Era una donna che amava le sfide e amava affrontarle a testa alta, senza indugi e senza paura. Affrontarle con quel piglio da protagonista, piglio che in alcune donne assume un carattere ancora più accentuato e, forse proprio per questo, più bello da osservare e perché no da condividere.

La presidente Santelli ci lascia un’eredità ideale, forte: non mollare mai neanche quando le avversità sembrano così tanto più grandi di noi. In questi pochi mesi, ho avuto l’opportunità, e devo dire anche l’enorme piacere, di confrontarmi con una donna che, con i suoi modi semplici, metteva in mostra una dimensione umana e politica non indifferente.
Come ho già detto, con la sua scomparsa, la Calabria perde una grande donna. Ecco perché, sabato mattina, dando l’ultimo saluto alla Presidente, ho voluto proporre di intitolare la “Cittadella regionale” a Jole Santelli. Mi sembra un giusto tributo.

E proprio in quest’ottica, vorrei condividere l’ultimo incontro avuto con la presidente Santelli, pochi giorni prima della sua morte. Un incontro che mi rimarrà per sempre scolpito nella memoria. La presidente voleva parlarmi e con la sua solita cordialità mi ha invitato e ricevuto nella sua stanza al decimo piano della cittadella. Qui ci siamo messi a chiacchierare, trovando subito la complicità di due donne che affrontano la difficile sfida della politica e delle istituzioni.
Con lei si parlava spesso delle cose da fare. E questa è un’altra sua caratteristica che difficilmente dimenticherò: questo amore infinito per la nostra Calabria.

E anche quel giorno fu così! Abbiamo parlato anche di Crotone e di Antica Kroton, come accadeva spesso, abbiamo affrontato il problema del Covid e delle tante preoccupazioni che genera, ma poi il discorso è andato sulla doppia preferenza di genere.
Jole aveva studiato la mia proposta di modifica della legge elettorale e di introduzione della doppia preferenza di genere, aveva seguito la battaglia che avevo condotto nella precedente legislatura, quando era stata boicottata e non approvata, e ne aveva apprezzato la riproposizione.
La Presidente condivideva la mia stessa visione sulla modifica della legge elettorale che non andava approvata solo per “dovere Costituzionale” ma perché voleva cancellare l’immagine che si era data della Calabria, di una terra, cioè, che ostacola quasi con pervicacia l’accesso alle donne nelle Istituzioni.

Guardandoci negli occhi, abbiamo condiviso la considerazione che ogni prospettiva di crescita e di sviluppo, senza un’ampia partecipazione delle donne alla vita politica ed istituzionale, sarebbe stata compromessa. Quando si è concluso quell’incontro ci siamo lasciati con il solito cordiale “ci vediamo nei prossimi giorni”, ma ora questo non è più possibile.
Quell’incontro e le parole che ci siamo dette, oggi mi spingono a fare una proposta a tutto il Consiglio regionale: prima dello scioglimento e dell’indizione di nuove elezioni, approviamo la modifica alla legge elettorale e introduciamo la doppia preferenza di genere. Non perché sia un dovere Costituzionale, non perché il Governo ce lo impone, ma perché era una volontà della presidente Santelli. Facciamolo in onore a lei e al suo impegno politico.