Serve aiuto concreto tramite interlocuzione diretta

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Enrico Pedace e Fabiola Marrelli; "Il Tessuto imprenditoriale Crotonese è al collasso, reduce da anni di restrizioni e costretto nel collo di un imbuto".

Riceviamo e Pubblichiamo:

Ci troviamo nuovamente a subire un Dpcm che non tiene conto dei livelli di contagio giacché non si fa una valutazione che studia le casistiche a livello decentrato, regione per regione, o ancora di più comune per comune.
Il Tessuto imprenditoriale Crotonese è al collasso, reduce da anni di restrizioni e costretto nel collo di un imbuto.
Sorge dunque l’imperativo a che misure concrete e altrettanto cogenti come quelle restrittive, vengano adottate per la tutela dei figli, delle famiglie e di tutti i cittadini.

Pertanto chiediamo al Governo, da subito, un aiuto concreto tramite una interlocuzione diretta con le nostre associazioni di categoria investite dalle restrizioni poste in essere. Tutto questo facendo presente al Governo centrale ed a quello della Regione Calabria che Crotone non vive di investimenti stranieri e tantomeno di posti fissi nei comparti produttivi e negli enti pubblici locali. Il comparto produttivo crotonese si regge sulle spalle di tanti esercenti e attività imprenditoriali di piccole e medie dimensioni, compresi bar e ristoranti che pure garantiscono l’ottanta per cento dei livelli occupazionali del territorio.

Ci hanno chiesto uno sforzo straordinario una-tantum; ci siamo rimboccati le maniche e lo abbiamo affrontato senza tregua, poi abbiamo provato a ripartire. Ma ci siamo ricaduti; siamo cioè ritornati a fine marzo 2020. Oggi, il minimo sindacale che si può e si deve chiedere al Governo, è un sostegno economico importante e immediato. Tutti vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica in risalita, ma dobbiamo tutelare i nostri settori economici e proteggerli da un disastro senza limiti che. Oltre il diritto alla salute, rischia di travolgere l’intera economia del nostro Paese.

Se non si creano efficaci meccanismi di compensazione tra salute ed economia, nel più breve tempo possibile, a cominciare dal Santo Natale in poi, si dissolveranno e chiuderanno i battenti molte attività imprenditoriali. Ci opporremo a ogni forma di ingiustizia consumata in un preteso senso di tutela della salute pubblica, mai salvaguardata a dovere nel momento in cui sono stati tagliati, nel corso di un ventennio, ben 75 miliardi di fondi pubblici destinati al comparto sanitario italiano.  Per quanto in nostro potere, denunceremo ogni ingiustizia e iniquità; saremo pronti a fronteggiare qualsiasi ostilità in difesa del nostro pane quotidiano.