Sanità: chi paga sono i cittadini

Critelli: "Si impegni la politica locale, in una inedita azione sinergica, a garantire la tempestività degli aiuti e il posticipo delle scadenze fiscali"

Riceviamo e Pubblichiamo:

L’inserimento della Calabria nella fascia delle Regioni a maggior rischio, quelle “rosse” per intenderci, senza alcun riferimento ideologico, non tanto per il reale andamento epidemiologico quanto per l’inadeguatezza della tenuta del sistema sanitario e l’inefficienza delle misure preventive messe in atto, sancisce il fallimento di una classe politica a cui, nessuna esclusa, riesce a sottrarsi. Un filo conduttore che lega gli ultimi vent’anni e tutti i livelli istituzionali. La levata di scudi che ha seguito le comunicazioni del Premier Conte, sono la dimostrazione di come la politica locale, a tutte le latitudini, viva della rincorsa alla celere pubblicazione di una dichiarazione di denuncia, quale che sia, e non invece, come sarebbe richiesto dallo scenario attuale, un’ attività di studio, di analisi e di merito che le permetta di intervenire fattivamente, piuttosto che limitarsi alla semplice constatazione di una situazione già conosciuta e, magari, anche determinata.

È bene ricordare ai più che la suddivisione del territorio nazionale in tre aree, è frutto di una procedura di valutazione basata su 21 parametri epidemiologici e sanitari. Tale procedura, elaborata dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico) e approvata, circa un mese fa, dalla Conferenza Stato-Regioni, come affermato dallo stesso Presidente dell’Anci nazionale, il Sindaco di Bari Antonio Decaro, recepisce le richieste l’indirizzo voluto dalle Regioni e dai Sindaci. Si rendeva, infatti, necessaria, dopo la prima ondata pandemica, una procedura che permettesse, in modo oggettivo e su basi scientifiche, il rispetto del principio di territorialità venuto meno, comprensibilmente, durante la prima ondata pandemica. I valori dei diversi parametri di giudizio non sono stabiliti arbitrariamente dal CTS o dal Governo, bensì sulla base dei dati che vengono comunicati direttamente dalle Regioni. Il risultato finale evidenzia le colpe che non risparmiano nessuno e investono tanto chi ha responsabilità di governo quanto di rappresentanza.

Tralasciando le inadempienze ataviche che hanno portato al collasso il sistema sanitario regionale e non solo, appare spontaneo porsi alcuni quesiti. Quali sono state le misure adottate per l’adeguamento del sistema ad una eventuale e probabile seconda ondata?
Che ne è stato del programma di rafforzamento dei posti di terapia intensiva, sub-intensiva, delle assunzioni previste e dei fondi stanziati dal Governo nazionale? Quali iniziative ha intrapreso il Governo nazionale al fine di accertarsi sullo stato dell’arte del programma di rafforzamento del sistema sanitario e tenuto conto che esso ne aveva e ne ha il controllo attraverso il Commissario Cotticelli?

Interrogativi che la nostra rappresentanza avrebbe dovuto porre, ai diretti responsabili, alcuni mesi fa, quando la pandemia aveva allentato la sua morsa e concesso il tempo di intervenire e programmare. Probabilmente la situazione non sarebbe mutata, ma avremmo sicuramente apprezzato l’iniziativa e ritenuti più credibili i comunicati di questi giorni. Così come, ciascun Consigliere Regionale, a prescindere dall’appartenenza, non abbia avvertito il peso di suscitare una discussione ed un orientamento intorno all’utilizzo dei fondi MES (circa1,5 mld), disponibili da subito, per “Rifondare” la sanità Regionale. Agli imprenditori e dipendenti che ancora una volta e con maggiori timori, affrontano le incertezze di un futuro plumbeo, non può che andare tutto il sostegno possibile, dei cittadini e delle istituzioni. Impegniamoci a rispettare le regole per rallentare la circolazione di questo virus al fine di salvaguardare la stagione natalizia, avendo chiesto molto a quella estiva, e alla quale, per motivi sociali ed economici, virus o non virus, il tessuto economico non potrà rinunciare. Si impegni la politica locale, in una inedita azione sinergica, a garantire la tempestività degli aiuti e il posticipo delle scadenze fiscali, per garantire la tenuta sociale e scongiurare qualsiasi manifestazione di violenza o disperazione.

Alessio Critelli