Fare chiarezza per garantire la sicurezza e la salute di tutti

Tutelare la salute dei più deboli come anziani, disabili e persone con gravi patologie è obiettivo primario in questa emergenza.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

La difficilissima situazione sanitaria che il nostro Comune e la nostra Provincia stanno vivendo in questi ultimi giorni e in particolare modo nelle ultime ore a causa dell’aumento dei contagiati da Covid-19, e dell’esaurimento dei 40 posti letto presso il nostro nosocomio- Ospedale civile di Crotone – dedicati ai pazienti suddetti, ci lascia un senso di rabbia profondo. La becera figura del governo centrale targato PD-5STELLE, sulla nomine del commissario ad acta della nostra regione, non ultima quella del commissario Gaudio appena nominato e dimessosi per “motivi personali”, sono lo specchio della totale incapacità dello stesso. E’ davvero impensabile credere di affrontare questa drammatica situazione sanitaria, che è paragonabile a tutti gli effetti ad una guerra, senza armi. La salute di noi tutti cittadini deve essere messa al primo posto.

Il tracciamento dei contagi tramite tamponi è risultato ad oggi essere un fallimento, per diversi motivi: uno su tutti l’enorme lasso di tempo che trascorre dall’effettuazione del tampone molecolare al suo esito. Investire tempo e denaro per incrementare l’effettuazione dei tamponi, è un metodo che non trova la mia condivisone, come più volte ribadito in consiglio comunale e a mezzo stampa. I tamponi vanno effettuati rigorosamente in caso di soggetti con sintomatologia riconducibile al virus e nei soggetti che sono stati a stretto contatto con un positivo accertato. Detto questo, l’isteria da tamponi è da superare. Bisogna concentrarci sul problema reale, che è quello della carenza delle strutture sanitarie in grado di garantire a tutti cure adeguate. Questo problema può e deve risolversi, con l’aiuto del governo centrale (ove volesse finalmente fare qualcosa di buono) e di quello regionale, i quali data la grave emergenza sanitaria devono immediatamente predisporre convenzioni con Strutture sanitarie private già ampiamente attrezzate e sicure e/o con la riapertura delle strutture ospedaliere chiuse e in disuso, tante di queste sono presenti nella nostra provincia, e in ultima istanza pensare a soluzioni estreme come tensostrutture o ospedali da campo.

In merito alle strutture in disuso, dovremmo sfruttare l’occasione per ottenerne la riapertura totale anche post pandemia per tornare ad essere una regione e una provincia “civile”. Tutto questo deve anche passare dalla immediata assunzione di personale medico e di personale sanitario, attingendo dalle graduatorie in vigore, e con procedura di emergenza. Inoltre altra problematica chiave, è quella relativa ai soggetti positivi al Covid che non possono isolarsi dal resto del nucleo familiare poiché impossibilitati data la grandezza esigua degli ambienti nei quali vivono. In questo caso convenzionare alcune strutture alberghiere con le finalità di ospitare i malati, e garantire l’isolamento dei positivi e prevenire la diffusione del contagio risulta essenziale e produrrebbe un duplice beneficio: Il primo quello sanitario. Il secondo di natura economica, garantendo lavoro alle strutture alberghiere oramai al collasso data la crisi del comparto. Tutelare la salute dei più deboli come anziani, disabili e persone con gravi patologie è obiettivo primario in questa emergenza.

 

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