DDL Zan, scrive Rolando Belvedere

"C’è ragione di ritrovare l’umanesimo bruniano in un contesto cittadino per praticare quegli ideali di un diffuso spazio per i diritti umani e sociali di tutti"

Più informazioni su

Riceviamo e Pubblichiamo:

L’effettiva  eguaglianza a Crotone è questo il vero obiettivo gridato dal popolare o populista Sindaco Voce? Ha pegni politici da pagare  a qualcuno? Si dichiara rappresentante di tuti i crotonesi però si astiene insieme al presidente del Consiglio comunale Greco: insomma chiudono un occhio. Mentre  alcuni consiglieri di maggioranza fanno passare una mozione a braccetto della minoranza contro il ddl Zan. Una norma indirizzata a una maggiore tutela verso i diversi orientamenti sessuali e una maggiore tutela rispetto all’identità di genere. E proprio rispetto all’identità di genere è quasi grottesco che proprio la mozione contraria sia sottoscritta da una donna, la leghista Cavallo e pure approvata da altre quattro donne della maggioranza: Cantafora, Talarico, Passalacqua e Giancotti.

E’ forse il caso di dire che i primi  nemici delle donne sono altre donne anche al di là del caso specifico: imitano gli uomini politici politicanti, dove l’ipocrisia è eletta a metodo a scienza a progetto politico. Nel nostro territorio non mancano le sedicenti  donne libere anche quelle che inseguono padrinaggi politici, prebende secondo l’opportunismo del momento. Una certa libertà alcune donne neanche la sussurrano. Si sono “dimenticate” di intervenire sui diritti civili dei concittadini. E continuano a farlo. C’è ragione di ritrovare l’umanesimo bruniano in un contesto cittadino per praticare quegli ideali di un diffuso spazio per i diritti umani e sociali di tutti, proprio di tutti, spesso contrastati dalla violenza degli integralismi ideologici e religiosi.

Rolando Belvedere
Presidente della sezione calabrese Associazione nazionale del libero pensiero Giordano Bruno  

Più informazioni su