Fiorino: “Manca il progetto comune”

Il capogruppo di “Crotone Normale“: "La Propaganda va bene quando si commercializza un prodotto non quando bisogna affermare idee, progetti e prospettiva"

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Ho evidenziato tempo fa, esattamente durante la parentesi della “Prossima Crotone“, che il sistema politico locale era più somigliante ad una maionese impazzita: insapore, inodore e, per giunta, schizzata. Le Amministrative ultime ne sono state l’effetto indotto, con l’aggravante che la direzione politica del Consiglio Comunale che prima veniva esercitata dall’esterno, ora, per ovvie ragioni, è impalpabile o sovrastata dalle umoralità o dalla somma dei solisti, più o meno alfabetizzati politicamente. E i partiti, o quello che ne rimane, che non producono idee, dibattito o controllo sull’azione amministrativa attraverso i propri gruppi consiliari. Le coalizioni elettorali si sono frammentate, ciascuno nel proprio pianerottolo e pronti a darsi battaglia nella successiva “assemblea condominiale”.

Manca la sintesi e, soprattutto, manca il progetto comune, tanto di governo quanto di opposizione. Ne sono un esempio la vicenda dei collegi elettorali o delle elezioni Provinciali, piuttosto che della sede della soprintendenza e della sospensione dei voli da e per Crotone. Tanto per non alzare il livello del confronto e voler capire le dinamiche nazionali rispetto al Recovery plan; se somma di interventi a pioggia, o progetto comune per un Paese che punta a recuperare le sue diseguaglianze. In attesa di recuperare un minimo di organizzazione e di coordinamento fra le parti che hanno composto l’alleanza di Centro Destra al Comune di Crotone, mi preme chiarire che la democrazia è certamente partecipazione ed esercizio costante e coerente dell’espressione del voto. Pur tuttavia, più che sollecitare l’indizione delle elezioni Provinciali, mi adopererei piuttosto a condividere una strategia comune di rilancio dell’Ente intermedio che si dibatte da anni in una precarietà operativa e finanziaria dove chi più chi meno ha dato il proprio contributo. Se bisognerà seguire uno schema politico ed un perimetro ben definito, oppure se servirà uno sforzo corale, unitario e di “Responsabilità Istituzionale”, questo dovrà scaturire dal confronto, dal progetto e dalla visione generale con cui i partiti o i movimenti sapranno saldare un nuovo civismo politico che sappia ispirare una inedita stagione di responsabilità e coesione. La Propaganda va bene quando si commercializza un prodotto non quando bisogna affermare idee, progetti e prospettiva.

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