“Pensare globalmente ed agire localmente”

Riceviamo e pubblichiamo l'appello di Linda Monte. "Non so tacere su come un’amministrazione voluta a furor di popolo...neghi quel che potrebbe rappresentare una svolta identitaria per una città dalla storia millenaria..."

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Mi sono chiesta tante volte, in questo periodo decisamente brutto, se sia il caso di andare oltre e armeggiare su quel che avviene nei palazzi amministrativi locali ed altrove. L’altrove è ancora più deprimente e sembra essere senza luce e conforto, così in ogni angolo remotissimo del pianeta. Per indole e storia lunga e per motivi anagrafici, ho sempre condiviso un lontanissimo slogan: pensare globalmente ed agire localmente. Ho incontrato lungo il tempo in luoghi bellissimi e lontani, dei veri costruttori di giustizia, di bellezza, personaggi mondiali di primo piano nei processi di liberazione e poi umilissimi individui in lotta, fine a morirne per le ingiustizie e la negazione delle libertà. Ma non voglio farla lunga e guardando qui ed ora, nonostante tutto e le tantissime difficoltà, non so tacere su come un’amministrazione voluta a furor di popolo, soprattutto dal civismo, neghi quel che potrebbe rappresentare una svolta identitaria per una città dalla storia millenaria e di come figure dal profilo alto (così credevo) nel panorama culturale, siano invece portatrici di accanimento negazionista (per usare un termine di gran moda oggi). Verso cosa? Nella realizzazione del progetto Antica Kroton, finanziato, sottoscritto da ben tre Enti – soldi bastevoli – e che con sottili ed ambigue affermazioni decidono di cancellarlo.
Sepolto, come lo sono tutti i presìdi culturali: fortezza Carlo V, locali del bastione Toledo, biblioteca nel castello, sala Margherita etc e strutture (di pertinenza dell’ente Provincia), l’ex caserma di via Milone (non potrebbe essere luogo dell’archivio di Stato?) palazzo Caminiti, per non dire ad es. per le attività sportive, la Desport? Nulla, alcuna interpellanza o interesse per la vita dei bambini e dei giovani.

La negazione autoritaria, punitiva verso ogni soluzione, spesso facilissima per chi detiene il potere. Aspetto ancora e con me tantissimi cittadini (lo si creda o meno), la consegna del Teatro Comunale. Che altro ostacolo lo impedisce? Mi stupisce altresì la presenza sui banchi del Consiglio Comunale di giovani donne alla prima esperienza amministrativa e pur comprendendo il disagio della prima volta, non osano disobbedire ed agire… Forse mancanza di apprendistato politico o il fascino di certe sirene? Tuttavia non mi sottraggo al dovere civile di intervenire – pur sapendo che è come pestare l’acqua nel mortaio – ed ho chiesto in modo legittimo, l’ospitalità di un box del vecchio e caro mercato di piazza Pitagora. Il motivo? l’incontro quotidiano con chi passa e dunque all’oscuro della nefasta progettualità della cancellazione perenne, di ogni ipotesi di miglioramento culturale, da parte di chi siede ora sui banchi per il governo della città. Eppure nel progetto AK è chiaro e tondo l’allestimento di un punto informativo, oltretutto con somme corpose. Lo spazio con me lo chiedono anche quegli artisti, artigiani, (i pochi rimasti) volontari della lettura di libri e che non hanno luoghi per esprimersi e stimolare bellezza e speranza. Non costa nulla e irresponsabilmente nessuna risposta! Davvero gli abitanti di questa città ed i pochi giovani rimasti, sono sporchi, brutti, cattivi ed anche ignoranti? Rimane il rammarico per il non rispetto della nostra Costituzione e l’invito a più di qualcuno a farsi magari un ripasso della stessa.

Linda Monte

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