Akrea non è mai stata una scatola vuota, ma patrimonio della collettività

L'ex consigliere comunale Mario Galea ha scrive al sindaco e agli assessori in merito al caso "spese pazze" di cui viene accusato l'ex presidente Gaetani e il vecchio CdA della "società partecipata".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Egregio signor sindaco, egregi assessori
da ex consigliere comunale nonché nipote del compianto presidente di Akrea Rocco Gaetani, mi corre l’obbligo di intervenire in merito al caso “spese pazze” sostenute dalla società in house durante la sua gestione: medagliette d’oro, una cena in un “noto ristorante di lusso” e l’acquisto di quattro vetture Panda anziché di altri “automezzi necessari”. Dal momento che l’uomo che ha guidato l’azienda per sei lunghi anni non è più tra i vivi, quindi impossibilitato a “difendersi” da queste ignobili e risibili illazioni, pensavo che i suoi compagni di viaggio provvedessero a stigmatizzarle, se non a ridicolizzarle… Vero è che simili accuse non meritano commenti, essendo il segnale evidente di un’insipienza politica (e purtroppo anche umana) a cui mi auguro, come crotonese, di non dover assistere più a lungo. Tre medaglie acquistate per premiare tre dipendenti andati in pensione dopo 40 anni di attività; una cena, una sola cena in sei anni, organizzata per consentire un’occasione di relazione più informale ai collaboratori del presidente: sono queste le spese dello scandalo! Spese, si badi, effettuate nell’interesse dell’azienda non certo per fini personali, per l’iperbolica cifra di 1.500 euro, ovvero lo 0,02% del bilancio 2019 di Akrea, peraltro chiuso in attivo. E che dire delle quattro Panda, acquistate per consentire ad altrettanti capisquadra di svolgere in modo più efficiente la propria attività…Anche questa spesa è stata oggetto di capziose contestazioni, nonostante fosse evidente che le risorse economiche dell’azienda consentivano soltanto l’acquisto di quelle vetture, non certo di compattatori o altro. In questi giorni, divertito per lo scontro tra consiglieri di maggioranza e assessore a proposito del dossier Akrea, ho appreso che addirittura le “spese pazze” sono al vaglio di un organo di polizia giudiziaria per una verifica “preliminare” di eventuali condotte illecite da parte del Cda dell’epoca. Devo confessare che non sapevo che gli agenti della Guardia di Finanza svolgessero anche mansioni di consulenza…In genere, le indagini di polizia partono su impulso della Procura della Repubblica, che le ordina sulla base di un esposto denuncia.

Ma evidentemente la vice-sindaca, da buona ex poliziotta, ha pensato bene di sbrigare la faccenda per le vie brevi, forse per avere pronto un dossier da utilizzare come arma (a mio avviso completamente scarica) in altre occasioni giudiziarie prossime venture. In proposito mi preme segnalarvi un “piccolo” dettaglio. Come certamente saprete, ogni decisione/delibera dell’Akrea è soggetta al cosiddetto “controllo analogoda parte del Comune. Pertanto, se mai in futuro dovessero emergere profili di illiceità, ne sarebbero responsabili, non solo il Cda dell’azienda in house, ma anche i dirigenti e i soggetti istituzionali di ben due amministrazioni, una politica l’altra commissariale, tutti “colpevoli” di aver avallato e ratificato le “spese pazze”… Non tocca a me difendere l’operato di mio zio, da tutti apprezzato per la sua statura etica e per l’impegno di una vita a difesa dei lavoratori. Se oggi si può continuare a parlare di Akrea è perché, a differenza di altre società partecipate del Comune di Crotone, non è mai stata una scatola vuota, piuttosto un patrimonio della collettività da preservare e consolidare. Chi l’ha guidata, dal 20 marzo 2014 al 18 gennaio 2020, giorno della sua morte, ha gestito un’azienda che accorpava quattro servizi pubblici: rifiuti, verde, affissioni, sosta regolamentata. Quattro servizi disorganizzati e senza strumenti operativi. I mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti avevano 23 anni di vita; i lavoratori del verde disponevano di qualche scopa, due tagliaerba vecchi e di tute da lavoro unicamente invernali. Non mi pare che oggi la situazione sia tanto diversa. I roboanti proclami della campagna elettorale, quando sembrava che tutte le colpe della drammatica situazione dei rifiuti fossero di Akrea, stanno perdendo “voce” man mano che occorre affrontare le tante difficoltà che affliggono il settore: Ato, Ponticelli, Columbra… E’ tutto facile quando non si governa. Questo è un principio della politica che mi vanto di aver ereditato da mio zio. E ne faccio tesoro, augurandomi con tutto il cuore che la vostra inettitudine – ormai sempre più evidente – svegli dall’incantesimo le “anime belle” che vi hanno attribuito il consenso.

F.to Mario Galea

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