Zona Rossa: è sempre emergenza dento l’emergenza

Michele De Simone: "La situazione poi nel nostro territorio ha risvolti drammatici".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Ogni giorno che passa l’emergenza sanitaria ingigantisce i nostri problemi sociali ed economici ed il nostro territorio non può permettersi ulteriori perdite di tempo. Ora più che mai abbiamo bisogno di tornare alla normalità. Purtroppo il Governo Draghi prosegue sulla scia del Governo Conte2, procedendo con le chiusure e con promesse economiche che oggi si chiamano sostegni ma appaiono delle piccole mance. D’altronde l’anello di congiunzione tra i due Governi è il Ministro Speranza, il ministro della Sanità che vorrebbe ancora chiudere tutto senza pensare ad un piano di riapertura e di ritorno alla normalità. Ed ecco che la nuova Ordinanza fino al 21 aprile mantiene due colori il rosso e l’arancione e, limita fortemente la possibilità che le Regioni e i Comuni possano disattendere le misure governative né in meglio né in peggio. Artigiani, commercianti, ambulanti, ristoratori e piccoli imprenditori meritano sostegno per aprire in sicurezza, non chiusure continue che non fanno altro che esporle ad un sicuro fallimento. Ma servono anche forti interventi nel sistema creditizio e un blocco fiscale per le attività. La situazione poi nel nostro territorio ha risvolti drammatici. Da alcune denunce dei medici di base l’ASP di Crotone avrebbe in dotazione uno scarso numero di tamponi molecolari e ciò unito al tempo necessario per averne i risultati, allunga i tempi per il riconoscimento dei positivi e si perde ogni possibilità di avere un tracciamento efficiente. Dunque un’emergenza dentro l’emergenza. Prima si accerta la positività prima possono partire le cure domiciliari (altro aspetto sicuramente da migliorare).
Le criticità del nostro sistema sanitario possono essere superate con una migliore organizzazione sul processo dei tamponi e con una migliore organizzazione della campagna vaccinale, altrimenti le continue chiusure saranno dannose in ogni campo ed usciremo più tardi degli altri dall’emergenza sanitaria. Con la conseguenza drammatica che le nostre famiglie, i nostri bambini e le nostre attività lavorative saranno ulteriormente vessate da una disfunzione sanitaria che acuirebbe il già compromesso quadro socio economico del nostro territorio.

Avv. Michele De Simone

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