Pingitore: “rimodulazione Antica Kroton, è solo buon senso”

La rimodulazione consentirà di collegare la città con lo storico sito di Capocolonna, dove lungo il tragitto sono previsti interventi che richiamano l’Antica Kroton.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Nel Consiglio Comunale del 30 aprile scorso, il giovane consigliere Domenico Lo Guarro, fa andare in escandescenza l’opposizione dell’organo comunale, con una semplice pregiudiziale sulla mozione della minoranza. La mozione presentata nel Consiglio è rivolta alla Giunta, al dirigente di settore preposto e al Segretario Comunale, per quanto di loro competenza, affinché richiamino un dirigente comunale al rispetto delle prerogative della IV^ commissione consiliare, di fornire ogni chiesta documentazione concernente la progettualità “Antica Kroton”. Una richiesta palesemente inammissibile non tanto per la richiesta di accesso agli atti ma per la violazione dell’art. 32 del regolamento dell’ente per il funzionamento del Consiglio. D’altronde, il richiamo ai doveri istituzionali nei confronti dei dipendenti spetta agli organi preposti ai procedimenti disciplinari e non al Consiglio Comunale; ancor di più la richiesta della documentazione concernente la progettualità rientra nei poteri di accesso dei singoli consiglieri comunali, laddove non fosse garantito, gli stessi procederebbero secondo i canoni stabiliti dalla legge. Ecco perché nella votazione in aula, la maggioranza ha legittimamente respinto la mozione. La polemica continua come un disco rotto e si addita spesso la maggioranza di immobilismo: “insensibile alle problematiche cittadine“, come se fosse un’amministrazione che non è “né carne né pesce”; “estremista e antidemocratica“, dimenticando che è quella che in ogni assise lascia parlare più di due terzi a quei consiglieri che hanno sempre da dire e da obiettare su ogni punto dell’ordine del giorno. L’amministrazione è la stessa che subisce astiose critiche su tutti i Social e i mezzi di comunicazioni locali; la stessa che consente di coprire, ai propri membri, ruoli di presidenze e vice presidenze nelle varie commissioni consiliari; la stessa che non ha mai posto limiti alle commissioni per discutere, almeno per una decina di volte, sull’argomento “Antica Kroton”. Così antidemocratici che, nonostante le pregiudiziali non prevedano discussioni, è stato consentito alla minoranza di parlare nella stessa seduta con toni accesi, fino al punto di alzarsi in piedi e abbandonare l’aula in segno di protesta. Quella minoranza che, però, non dice che la sua è consuetudine, oramai solita a sgambettare dalla sala consigliare, soprattutto quando si tratta di deliberare argomenti scottanti. Lo scrivente in questa situazione, non ci sta più! E’ troppo il fango che viene gettato in questi giorni a persone di buona volontà, che hanno amorevolmente preso l’impegno per amministrare questa città. Crotone ha bisogno di collaborazione e buon senso non di ostruzionismo. Si può essere definiti antidemocratici qualora in Consiglio sia presentata una pregiudiziale? La minoranza neanche questa comprende! Fra l’altro, l’opposizione e alcuni Social, pare che abbiano avviato una vera e propria campagna di strumentalizzazione, come se la pregiudiziale fosse un impedimento alla discussione sull’Antica Kroton! Ma la realtà è tutt’altra. Cosa c’è di antidemocratico?

Sulla scia di ulteriori polemiche, che tuttora non si placano, appare sempre di più strumentale e pretestuoso. Dopo tutte queste inutili polemiche lo scrivente, vuole esprimere il proprio parere sulle modulazioni del progetto Antica Kroton, è pronto a controbattere ed è disponibile anche al confronto in ogni luogo, dibatterne in tutte le sedi opportune, soprattutto con quelli che per lunghissimo tempo sono stati come dei latitanti da questa città, che hanno lasciato il progetto per ben più di un decennio alla deriva, ignorando quasi l’esistenza, solo con l’amministrazione Voce si fa alta la cosiddetta “gangareddra”, proprio ora che il progetto sta giungendo alla scadenza, mancano poco più di 18 mesi al termine, tutti hanno da criticare e financo da insultare, con il serio rischio di mandate tutto in aria. Il silenzio assoluto, c’è stato quando sul sito dell’ Antica Kroton sono stati spesi ben 200.000,00 euro per la recinzione in ferro e poi smontata pezzo dopo pezzo da ignoti, insieme alla “ prima pietra” di inaugurazione, un mattone con la scritta “Antica Kroton” i ladri non hanno lasciato traccia. Danaro perso in partenza sottratto al contributo dei 100 milioni di euro (fondi per il Sud) concessi a Crotone sotto il governo Berlusconi, di quei fondi si sono poi perse tracce altri ben 35 milioni di euro, utilizzati dalla regione per tappare i buchi della sanità e del trasporto regionale. Come mai allora nessuno ha fatto la voce grossa? Dallo stesso progetto sono stati sottratti altri 110.000,00 per organizzare la festa di inaugurazione, non pare che qualcuno si sia mai scandalizzato. E ancora più inquietante è la realizzazione del sito archeologico in via Napoli, alle spalle del Municipio, nei sotterranei dell’edificio della sede della Direzione dell’ex Banca Popolare, oggi Bper, chiuso e mai reso fruibile, ignorato da tutti, anche i passanti che attraversano il sito nessuno si accorge dell’esistenza di un bene archeologico, anzi, si confonde con il caveax della banca. E anche in questo, dove sono stati gli affezionati dell’Antica Kroton? Quelli che sono contro la rimodulazione del progetto sono gli stessi che hanno visto piccole aree nel centro cittadino, con necropoli romane ed altri imponenti strutture greche, abbandonati e interrati, alcuni dei quali ricoperti di cemento, che si sono aggiunti al cantiere Gravina, scavo risalenti ai primi anni ’80; Fondo Gesù (Terminal Romano); via Telesio (sede Inps) scavo iniziato nel 1995 e subito dopo ricoperto, importantissimo per la tipologia abitativa del IV sec.; stadio Ezio Scida di fine anni ’70, tutto interrato e occupato dalla struttura amovibile della tanta discussa tribuna coperta e asfaltato con spazio mercatale; nella stessa aerea, all’interno dello stadio, probabilmente area sacra con ritrovamento di colonne di arenaria; sotto il palazzo Foti, il sito è un vero e proprio immondezzaio e altri edifici condominiali; area ospedale, scavo eseguito tra il 1993 e il 1997 che ha portato alla luce un quartiere greco importantissimo per la topografia della polis, oggi in totale abbandono; ancora area ospedale, sotto il padiglione del reparto di Microcitemia, scavo del 1992, ha messo in luce un importante quartiere abitativo- artigianale (VII- VI secc.), attualmente è parcheggio delle auto dell’Asp e dei dipendenti; Via dei Greci una necropoli rinterrata e coperta da un moderno edificio destinato a struttura sanitaria. Certo, si può essere contro la rimodulazione, ma non si può essere nello stesso tempo ciechi sugli scavi realizzati nel passato, abbandonati e rinterrati, sotto la totale incuria e indifferenza di tutti.

Alla luce dei fatti bisogna avere buon senso e onestà intellettuale. I sostenitori del progetto originario, cosa rispondono a queste domande?
1) Gli scavi in pieno centro (piazzale poste, Piazza Resistenza) oltre a prevedere lavori a una critica profondità, non rischierebbero in seguito il totale abbandono come i siti sopraelencati?
2) E’ possibile realizzare scavi archeologici nella zona più inquinata di Crotone? In una località adiacente alla strada statale 106, chi sarebbe gli archeologi disponibili?
3) Si è pronti mettere in luce e sostenere l’archeologica subacquea? Non è’ bastato il pessimo esempio della Riserva marina di Capo Rizzuto con gli annessi locali chiusi e da lungo tempo non più visibili al pubblico?
La rimodulazione consentirà di collegare la città con lo storico sito di Capocolonna, dove lungo il tragitto sono previsti interventi che richiamano l’Antica Kroton. Si scaverà anche in città nella zona Gravina, stadio e Ariston. Oggi che si è giunti quasi al limite della scadenza del progetto, non bisogna più perdere tempo. Sarebbe opportuno, lavorare tutti insieme, con una sola finalità: il bene di Crotone. Abbandonare le vecchie logiche che per troppo tempo hanno dominato e distrutto una città e hanno cancellato il futuro dei nostri figli.

IGINIO PINGITORE
Consigliere Comunale “Stanchi dei Soliti”