L’Ambito Territoriale Ottimale di Crotone, con Voce, provoca danni. La Regione Calabria, con Spirlì, corre ai ripari.

I consiglieri del Centrodestra: "Sull’Ambito Territoriale Ottimale di Crotone, non per fare polemica, sentiamo che sia giunto il momento di fare chiarezza"

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Sull’Ambito Territoriale Ottimale di Crotone, non per fare polemica, sentiamo che sia giunto il momento di fare chiarezza. Partendo dai dati. Dati incontrovertibili e incontestabili. Con l’ordinanza numero 24 del 12 aprile 2021 il presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha stabilito che in Calabria, fino al mese di giugno,  i comuni scaricheranno gli scarti di lavorazione dei rifiuti nelle discariche pubbliche. Per quanto riguarda l’A.T.O. Crotone, la discarica individuata è quella di Sovreco, discarica non pubblica ma di rilevanza pubblica. A questo proposito vi è da rilevare che l’A.T.O. Crotone, da molto tempo, non riesce ad individuare un sito di discarica per la realizzazione del nuovo impianto di trattamento che, di fatto, oltre ai problemi legati alla mancanza di una discarica pubblica, sta bloccando risorse per oltre Euro 45.000.000,00. Immobili nel passato. Immobili oggi. Con l’aggravante che dal mese di febbraio 2020, termine perentorio dato dalla regione Calabria all’A.T.O. Crotone per la ristrutturazione e ammodernamento dell’impianto di trattamento di località Ponticelli, nulla è stato fatto. E da quella data ad oggi, pur non avendo informazioni in merito, presumiamo che il consorzio Ekrò continui a gestire il polo tecnologico di Ponticelli in regime di prorogatio in forza del perdurare dello stato emergenziale determinato dalla pandemia in corso. La qual cosa non annulla le responsabilità in capo al presidente dell’A.T.O. Crotone, che coincide con il sindaco Voce,  che, delle battaglie sull’ambiente, ha fatto il suo cavallo di Troia per vincere, astutamente, la passata competizione elettorale. Così come non diminuisce le responsabilità del presidente dell’A.T.O. la mancanza di una pianificazione strategica sull’intero ambito territoriale. Un esempio tra i tanti, non aver provveduto ad individuare gli Ambiti di Raccolta Ottimale, costituiti dai comuni in forma singola o associata, che permetterebbe ai piccoli comuni, almeno a quelli più lontani dalle principali vie di comunicazione, la raccolta e il trasporto, non giornaliero, dei rifiuti presso la discarica pubblica presente nell’ A.T.O. Mesi d’inattività e d’inoperosità che si sarebbero potuti utilizzare per pianificare e progettare le attività necessarie per rendere il sistema dell’A.T.O. Crotone autosufficiente, così come hanno fatto tutte le altre A.T.O. calabresi, ultima, in ordine temporale,  l’A.T.O. Vibo Valentia che nei giorni scorsi ha individuato il sito sul quale realizzare un sistema impiantistico e discarica di servizio pubblica a completo utilizzo del proprio ambito territoriale e sul quale la regione Calabria attuerà gli interventi. 

Dobbiamo prendere atto che il presidente dell’A.T.O. di Crotone, il sindaco Voce, sta ripetendo gli stessi errori del passato, seguendo lo stesso modo di procedere degli amministratori che l’hanno preceduto, nonostante il cambiamento promesso in campagna elettorale. A dimostrazione, ove fosse stato necessario che, più che con le chiacchiere, i problemi si risolvono affrontandoli. Per questo bisogna chiedere al presidente Voce notizie su come intende procedere nel prossimo futuro per mettere la parola fine a questo stato d’immobilismo che sta penalizzando la raccolta e lo smaltimento dell’intero territorio provinciale. E questo con buona pace per i propositi di cambiamento e di rinnovamento di un presidente inadatto al ruolo e, ci permettiamo di aggiungere nella nostra qualità di consiglieri comunali, fuori luogo, poiché questo suo modo di procedere, questo gioco allo scaricabarile, non può continuare all’infinito ed è venuto il tempo di dare conto delle sue attività , o meglio ancora della sua inattività. A quanto già scritto c’è da aggiungere, notizia dell’ultima ora, che la giunta regionale calabrese guidata dal presidente Spirlì, ancora una volta, per l’ennesima , mette una pezza sulla questione dei rifiuti, finanziando quattro nuovi impianti di compostaggio, tra i quali uno nell’A.T.O. Crotone. Questione dei rifiuti che nel nostro territorio ormai è divenuta come una sorta di tela di Penelope in cui, tra l’altro, il sindaco Voce, presidente dell’A.T.O. Crotone, ha responsabilità ben precise in quanto, invece di trovare soluzioni efficaci ed efficienti, non trova di meglio che ripetere il solito ritornello “la responsabilità di questa situazione di estrema criticità è di quelli che hanno amministrato prima di me”.

Ritornello che non funziona più. E non funziona perché quando era fuori dal palazzo ha sempre gridato che lui, almeno sulle questioni ambientali, aveva la soluzione in tasca e che non poteva dare il suo contributo perché non aveva alcun potere. Mentre oggi, nel momento in cui ha il pallino del gioco in mano e potrebbe decidere, tergiversa e balbetta, e fa tutto questo stando comodamente seduto in Piazza della Resistenza non disdegnando di ricorrere ai soliti trucchi. Come ha fatto ultimamente a Capocolonna, dove, al solo scopo di continuare, con il suo mentore, il geologo Carlo Tansi, una competizione elettorale infinita, ha utilizzato il suo trucco preferito. Prendere in giro Crotone e i crotonesi, in questo caso gli abitanti di Capocolonna. Cittadini, che, al posto delle passerelle elettorali, si aspettano la risoluzione dei problemi del loro territorio, a partire dalla difesa e dalla messa in sicurezza del promontorio a cui, ancora una volta, in assenza di iniziative da parte dell’amministrazione comunale, è corsa ai ripari la Regione Calabria con un finanziamento di oltre Euro 3.500.000,00.                                                                                                             Oggi, il prima possibile, il sindaco di Crotone, nonché presidente dell’ A.T.O., incarico, tra l’altro, da lui fortemente voluto, deve rendersi conto che i risultati che ha ottenuto e sta ottenendo per Crotone e il suo territorio sono veramente scarsi, anzi nulli e deve farsi un esame di coscienza, serio e profondo, in cui deve prendere atto, che è finito il tempo dell’attesa e del rinvio ed è iniziato il tempo del coraggio e delle responsabilità. E proprio in virtù di questa nuove assunzioni di responsabilità non ci si può limitare, com’è stato fatto nei giorni scorsi con l’installazione di quattro pattumiere, ad un annuncio parziale e virtuale della raccolta differenziata. In questo modo non si risolvono i problemi. I problemi si risolvono  trovando l’immediata e tempestiva soluzione infrastrutturale della raccolta e dello smaltimento di rifiuti. Per questo, e solo per scongiurare questa situazione di inspiegabile stallo e blocco delle attività dell’A.T.O., da consiglieri comunali del comune capoluogo, ci permettiamo di chiedere all’assemblea dei sindaci, in accordo e in sinergia con la Regione Calabria, un loro pronunciamento. Una loro presa di posizione. Un chiaro ed inequivocabile segnale d’inversione di tendenza. E un cambio di passo non più rinviabile.  Non essendoci altre vie per uscire da un “impasse”, cui pare destinato il nostro ambito territoriale nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti e che sembra preludere ad un prossimo  stato di emergenza  difficilmente controllabile e governabile se non a costo di enormi sacrifici da parte delle nostre comunità.

I consiglieri del Centrodestra
Antonio Manica, Alessia Lerose, Fabio Manica,
Andrea Tesoriere, Marisa Luana Cavallo,
Giuseppe Fiorino, Enrico Pedace, Fabiola Marrelli,
Mario Megna

 

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