L’ukulele di Rino Gaetano: l’idea di Lentini

In questi giorni, con cadenza regolare, oramai consolidata nel tempo, ritorna la questione di come e dove allocare l’ukulele di Rino Gaetano.

Riceviamo e Pubblichiamo:

In questi giorni, con cadenza regolare, oramai consolidata nel tempo, ritorna la questione di come e dove allocare l’ukulele di Rino Gaetano. Culminato in uno scambio di lettere tra l’amministrazione provinciale e l’amministrazione comunale di Crotone. E come sempre più spesso capita a queste latitudini con atteggiamenti e ragionamenti prive di senso e di significato. Una città in cui ormai si parla tanto pe’ parla’, come a Roma si cantava tanto pe’ canta’, almeno secondo Petrolini.
L’ukulele è un sobrio strumento musicale, un cimelio, non una reliquia dotata di poteri soprannaturali, appartenuto al nostro grande concittadino e che ha immenso valore in quanto quello strumento è stato utilizzato ed immortalato in tutte o quasi tutte le esibizioni di Rino Gaetano. Un ricordo legato alla sua musica immortale. E al suo immenso talento. A questo riguardo, al di là del piacere di averlo nella casa comunale, la casa di tutti, non vedo altro ritorno in termini d’immagini per la città. Per questo, nella speranza di dare il mio contributo espongo ed illustro la mia idea progettuale.
Si potrebbe pensare da parte dell’amministrazione comunale di Crotone, in accordo con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, di avere in comodato d’uso gratuito o come trasferimento di proprietà, l’immobile attualmente sede della Compagni Portuale di Crotone, sito in Viale Cristoforo Colombo, per farne un “Museo del Mare, della Portualità e della Musica”.
Raggiungendo in questo modo un triplice scopo. Il primo. Un museo della portualità per rendere testimonianza delle importanti tradizioni portuali di Crotone, strettamente legate alla grande storia operaia della città. E per rendere omaggio ai lavoratori e agli operatori portuali, in particolare alle vittime del lavoro. Il secondo. Un museo del mare per consacrare definitivamente il ruolo di Crotone. Da città sul mare a città di mare. Il terzo. Un museo della musica intitolato al nostro grande concittadino, il musicista Vincenzo Scaramuzza. E per accogliere, all’ esterno del fabbricato, la statua d Rino Gaetano, situata in Piazzetta Rino Gaetano, e all’interno l’ukulele e altri reperti appartenuti a Rino Gaetano. E per dedicare uno spazio a Lino Patruno e uno a Sergio Cammariere. E questo con l’obiettivo di inserire questo museo all’interno della più vasta rigenerazione urbana dell’area che va dall’ex Piscina Coni all’ex area Sensi.
Per passare, e sarebbe ora, dalla chiacchiere, molte, ai fatti, pochi , veramente pochi. Una progettualità temeraria e ambiziosa per una città che vuole uscire dal degrado e dell’isolamento in cui si è cacciata per alterigia e boria mista ad approssimazione e superficialità e che vuole ritornare a recitare il ruolo che le è stato assegnato dalla posizione geografica. Dalla sua storia. E dalle sue grandi tradizioni. Quello di essere centro baricentrico della macroregione jonica che si estende da Lecce a Siracusa e centro nevralgico per la costruzione dell’ancor più imponente macroregione adriatico-jonica. Tutto il resto, credetemi, è la solita ripetizione dei soliti luoghi comuni. Fuffa impolverata e polverosa.

Giovanni Lentini