Ex dispensario ed altre opere abbandonate: “recuperare i fondi regionali” foto

Linda Monte chiede a gran voce di superare i "rimbrotti virtuali" per lavorare e non perdere fondi "che sono dovuti".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Serve ribadire il diritto alla salute, sempre e per chiunque? Lo stabilisce la nostra Costituzione e quante volte viene negata, trascurata da chi nulla attua per i non più rinviabili diritti. Ora, in epoca pandemica ancor di più. Mancano i fondi, i bilanci, ad esempio quelli dell’Asp sono un pozzo senza fondo? Spero che qualcuno serio e preparato ci metta mano. Tenendo conto che in quanto a fitti passivi, l’Azienda sanitaria non è seconda a nessuno. A tal proposito e lo vado scrivendo e discutendo su un immobile prossimo alla rovina, mi riferisco all’ex dispensario di Corso Messina, il quale è stato oggetto di promesse di recupero anche di recente. La proprietà è dell’azienda sanitaria, destinandolo a parole ad un centro per il disturbo autistico – da fonti da verificare il numero in città e provincia sembra superare la quota di duecento, troppi o troppo pochi per muoversi? Ma bisogna adoperarsi anche per un solo bambino o adulto che sia. Certamente occorrono i fondi per mettere in sesto questa bella struttura e scopro che sono disponibili e subito grazie a: PROGRAMMA ROYALTIES CALABRIA: FIRMATO PROTOCOLLO CON MINISTERI ECONOMIA E SVILUPPO ECONOMICO Presidenza – Catanzaro, 08/01/2020  – “Fondo preordinato alla promozione di misure di sviluppo economico e all’attivazione di una social card per i residenti nelle regioni interessate dalle estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi”. L’Intesa individua le modalità di utilizzo della quota di risorse del Fondo destinate alla Calabria per le annualità 2013, 2014, 2016, 2017 e 2018 (oltre nove milioni di euro).
Tra gli altri fondi per gli aspetti di coesione sociale, oltre un milione di euro per il disturbo autistico.  La mia domanda, rivolta ai decisori locali ed alla deputazione che tanto si spende per le comunità indigene, perché siete così privi di soluzioni che non siano solo affanni personali, perché così cattivi? Credo molto nella buona politica, ma tantissimo nella forza della società civile quando prende coscienza e si organizza ed allora certamente si potranno rovesciare i tavoli. Sarà possibile e possiamo con uno sforzo coraggioso affrontare la questione? Da questo sito lancio l’idea di rompere le complicità ad ogni livello e farla finita solo con i rimbrotti virtuali, per i fatti e raggiungere obiettivi comuni, occorre superare la tastiera. Sono pochi un milione di euro e perché lasciarli dal momento che sono dovuti?

Linda Monte

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