La Coop sei Tu? foto

Soprattutto tragicommedie di paese come il rilascio di autorizzazioni (per i soliti noti) ci fanno comprendere il cambio di marcia della Giunta Voce!

di Procolo Guida

C’è da registrare, e c’è pure da aggiungere purtroppo, un cambio di marcia nell’amministrazione Voce. Dall’inesperienza si sta decisamente passando al consapevole adeguamento al così han fatto tutti e pure a me piacciono i frutti. Se era abbastanza evidente, ed è ancora più tragicamente oggi, già sulla questione delle strutture sportive che vi è un evidente vulnus di palese doppio peso con diverse misure, ora, su questo ed ennesimo davvero incresciosissimo fatto che vi stiamo per raccontare, gli aggettivi ed i dialettismi non sarebbero comunque sufficienti. Da qualche settimana si è aperta una querelle (non solo sui social) con una più che comprensibile serie di perplessità sulla nuova (ri)apertura di un supermercato in viale Leonardo Gallucci, e non solo perché consentito proprio di fronte, a meno di 100 metri in linea d’aria, dal Conad già in funzione da anni. I malumori sono venuti a galla anche da più di qualche condomino del bel (e nuovissimo) palazzo che ne ospita multiforme gesta e che, pensavamo, fosse mal sopportato perchè considerata l’ennesima “scocciatura” da aggiungere alle molte attività commerciali e professionali già in essere in quell’enorme stabile multicolorato che ha pure invidiabili terrazzature vista mare. Da martedì scorso, invece, scopriamo che c’è molto di più, tanto da interessare, addirittura, una seduta della Prima Commissione Consiliare (Trasparenza ed Affari Generali) presieduta, come noto, da Mario Megna. In questa Commissione, proprio il Presidente, ha ferocemente lamentato ritardi ed indifferenze amministrative, pure di fronte a palesi irregolarità presenti negli atti che hanno permesso l’apertura del nuovo esercizio in Viale Gallucci che è affiliato alla Coop. C’è da fare due piccole premesse: la prima è quasi solo promemoria, è infatti oramai arcinoto, anche ai non addetti ai lavori, che per procedere all’apertura di una nuova attività di questo genere, c’è da far riscontrare la presenza di relativi parcheggi dedicati, in esclusiva, alla clientela; la seconda è cosa si intenda con il termine SCIA: in edilizia la Segnalazione Certificata di Inizio Attività è una comunicazione da presentare al Comune per segnalare l’inizio di lavori edili, la nota interessante è che si possa inviare la Scia anche il giorno stesso in cui si iniziano i lavori, una volta inviata infatti non si deve attendere nulla, non c’è da aspettare un tempo minimo, puoi iniziare i lavori anche subito, la Scia ha sostituito la vecchia Denuncia di Inizio Attività (nuova normativa: Legge n. 122/2010), per la quale invece occorreva attendere almeno 30 giorni; mentre la SCIA commerciale è una pratica amministrativa che permette di avviare o iniziare diverse tipologie di attività, intese come: inizio attività commerciali, inizio lavori edili o anche attività soggette alla prevenzione incendi. Perciò per aprire un negozio è necessario presentare una SCIA “inizio attività commerciale“; in ambo due i casi, non vi è una esplicita istruttoria di approvazione, ma le SCIA possono (ed in alcuni casi debbono) essere revocate.

Perché queste due premesse? Perché sarebbe stato normale, per qualunque dei mortali crotonesi che avessero voluto aprire una nuova attività commerciale di questo genere (anche a distanza di kilometri da quella più vicina già in essere), presentare documentazioni che attestassassero, prima della stessa apertura, l’esistenza concreta dei parcheggi o altro, con tanto di asfalto, righe e, magari, pure posteggio di carrelli magari belli nuovi di zecca. Ed invece si è potuto e dovuto appurare in Commissione Consiliare che è bastata una SCIA presentata in Comune per permettere che potesse aprire questa “indispensabile” attività commerciale per l’interesse collettivo di tutta la fascia del lungomare cittadino, anche con la creatività operosa ed in corsa di parcheggi condominiali in “divenendum” demandati. Le foto che alleghiamo (ed ancor di più e meglio almeno la memoria visiva della metà della popolazione crotonese che si è recata sul posto per i motivi di cui sopra) sanno benissimo che è molto complicato che vi potrà mai essere qualche lavoro edile che assicuri parcheggi adeguati in quelli che oggi sono puri e semplici garage condominiali alle cui entrate, oggi, ci sono i cartelli che il supermercato indica come parcheggi, pure suoi(?). I presenti alla Commissione, a dire il vero, hanno riscontrato l’imbarazzo della super dirigente Elisabetta Dominijanni che, di fronte a Sindaco e più di qualche assessore, ha dovuto fare una inversione di marcia incredibile (a proposito di approvazione e revoca di cui sopra), dopo che aveva cercato di difendere l’indifendibile; ma la reggente dell’ufficio urbanistica ha fatto di meglio e di più, come d’altronde è suo costume: ha assicurato che ad horas avrebbe preteso che tutto sarebbe tornato a funzionare come per tutti i mortali; ed ha pure dovuto ammettere che anche le SCIA hanno da essere controllate, istruite e, se il caso, rigettate; figuriamoci se per lavori prodromici ad autorizzazioni commerciali. Ad oggi (cioè a quasi una settimana dalla Commissione e le foto che alleghiamo sono chiarissime ed inequivocabili), nulla è cambiato: il supermercato è aperto ed i parcheggi sono nella disponibilità della creatività di chi ha presentato l’istruttoria nella casa comunale. Ora avanziamo tre domandine dirette, anche giusto per non farvi pensare che la premessa sul cambio di marcia di questa amministrazione sia solo frutto di una mia personalissima ortodossia nell’analisi delle procedure amministrative “promosse” dal Sindaco Voce per il tramite della sua dirigente Dominijanni e dell’ufficio urbanistica che è evidente che non abbia alcun timore di farsi sequestrare qualche altra decina di telefonini e supporti tecnologici dalla Procura, visto che di queste esperienze è di recente interessamento, per non parlare di sentenze e procedimenti in corso: domanda 1) non è che per caso nell’assetto societario/consulenziale di questa COOP ci siano gli interessi di quegli stessi Buscema e Carnè per cui è stato rinviato a giudizio anche l’attuale Assessore Scandale e che abbiamo raccontato in C’è un misuratore dell’alito più pulito? (cliccaci sopra per rileggerlo); domanda 2) qualcuno, o qualcuno altro di uguale o di diverso, può negare che se l’intransigenza mostrata da Mario Megna non fosse combaciata con qualche suo rapporto diretto(o quasi) con il Conad di fronte, la questione sarebbe dovuta essere demandata al “prurito” di qualche giornalista pronto ad essere tacciato, nella migliore delle ipotesi, di giornalaio con interessi di parte? domanda 3) se, e qua ci riferiamo sia ad amministratori che dirigenti, avete questa disinvoltura in piena crisi politica ed amministrativa conclamate da richiami e sentenze come quelle più note della Corte dei Conti, cosa dobbiamo attendere per poter avere la “semplice” speranza di essere tutti trattati come cittadini con eguali diritti e doveri? Oppure dobbiamo proprio “rassegnarci” a comporre titoli ad effetto tratti da queste meschine tragicommedie di paese piuttosto che da spot nazionali? …la Coop sei tu, chi può darci di più…?