Una nuova telemaria?

Rolando Belvedere risponde a Salvatore Gaetano.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Il Ddl Zan intende perseguire le discriminazioni sessuali, peraltro di una minoranza, e fa discutere gli ambienti ecclesiastici da sempre sessuofobi. Così lontani dalla vita reale dalle conquiste civili come il divorzio, l’aborto e il testamento biologico che non hanno insegnato a loro ancora nulla sull’orientamento della società italiana. Papa Francesco dice: “chi sono io per giudicare”. L’arcivescovo di Crotone Panzetta tace. Il cardinale Parolin rappresentante di uno stato estero, interferisce sula proposta di legge Zan del sparlamento italiano e cammina sugli specchi dicendo tutto e il suo contrario. Per fortuna che arriva in suo sostegno non la sala stampa del Vaticano ma di Salvatore Gaetano (link). Editore televisivo, fratello di Alfonso candidato crotonese leghista trombato nelle precedenti elezioni regionali. Salvatore Gaetano si mette a interpretare le parole del cardinale. Dice d essere d’accordo con lui ma non offre argomenti specifici da opporre alla proposta di legge. Peccato che dimostra di non aver letto non solo il ddl Zan ma neanche La Bibbia e il Vangelo due testi che dovrebbe conoscere e che forse il cardinale a letto sebbene certe sue osservazioni farebbero dubitare. Entusiasta come non mai del suo suprematismo religioso, Gaetano si allarga e giudica il mondo” cattolico una delle porzioni migliori della società legato fortemente ai principi di tolleranza vera e di solidarietà attiva…”. C’è da chiedergli quali sono le altre porzioni migliori e quali sono le peggiori della società. E in base a quali criteri giudica migliori o peggiori quelle porzioni(!) della società. Poi decide citare il Concordato dello stato italiano con la Chiesa che non c’azzecca con il Ddl Zan. Il Concordato con tutti i privilegi, le esenzioni fiscali e i miliardi di euro dati alla Chiesa cattolica è invece il segno di quella eccessiva “considerazione” che Gaetano lamenta e auspica. Gaetano dimentica che la religione cattolica non è più la religione di stato da trent’anni e va “considerata” come  le altre. I diritti civili si rivolgono a tutti i cittadini a prescindere da “considerazioni” religiose, etniche, razziali e sessuali. Lo dice il buon senso oltre che la Costituzione.

Rolando Belvedere
Presidente sezione calabrese Associazione nazionale libero pensiero Giordano Bruno

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