Tricoli si dimette dalla segreteria del PD

"Non posso stare più in un partito ormai da troppo tempo caratterizzato da arrivismo, ambizioni sfrenate e personalismi".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

E’ da mesi che cerco la motivazione per non farlo senza riuscirci e ieri, martedì 20, con un nodo in gola ho comunicato alla segretaria cittadina del partito, Antonella Stefanizzi le mie dimissioni dalla segreteria. Questo non è più il mio PD. Io lascio. Chiedo scusa e ai compagni militanti con i quali ho condiviso tante battaglie, persone perbene abituate a non fare rumore e a lavorare solo ed esclusivamente per il bene del partito. Un lavoro fatto con dedizione e che spesso porta a trascurare le proprie famiglie, i propri interessi, tutto per un partito a cui è stata fatta perdere la credibilità, che non è più quello che riempiva le piazze. Che non è più il partito che difendeva i deboli. Che non è più partito che si confrontava costantemente con i suoi iscritti, con “la base”. Per questo il PD non è più il mio partito. Non posso stare più in un partito ormai da troppo tempo caratterizzato da arrivismo, ambizioni sfrenate e personalismi. Non ci sto più. Ho aspettato per determinarmi in tal senso, con la speranza che insieme ai compagni perbene si riuscisse a cambiare una realtà che per ora ha avuto la meglio. Non si può più tollerare questo stato di cose, di aspettare decisioni calate dalla capitale, dove gruppi di signori vorrebbero decidere su tutti e tutto, determinando le scelte sui territori con la compiacenza di soggetti-galoppini senza scrupoli e dignità, attenti solo al proprio tornaconto. Auguro alle compagne e ai compagni, migliori di me, che continueranno a spendersi impegnandosi per il Partito Democratico di riuscire a riacquisire quella credibilità che ci hanno fatto perdere e di ritornare ad essere il grande Partito del Popolo per il quale insieme ci siamo spesi. Chiedo scusa ai tanti compagni perbene.

Maurizio Tricoli

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