Con il caldo aumenta la confusione e l’approssimazione delle nostre classi dirigenti

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma di Peppino Cosentino, Domenico Critelli e Giovanni Lentini.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Le estati crotonesi, sempre più torride ed afose, non hanno mai favorito gli impegni meditativi. Constatiamo che l’anticiclone africano delle ultime settimane sta aumentando la confusione e l’approssimazione delle nostre classi dirigenti. Intendiamoci, la cosa potrebbe riguardare anche noi, ma nel caso specifico, di seguito, spieghiamo perché ci siamo sottratti alle allucinazioni. E’ dell’ultima ora la notizia di una possibile iniziativa partecipata dell’ Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Jonio, per intenderci la famigerata Autorità Portuale di Gioia Tauro, e rappresentanti del comune di Crotone per bonificare l’area Meridionale Petroli Srl (ex area Sensi) per realizzare un centro direzionale per farne la sede istituzionale della stessa Autorità Portuale. Nessuna illusione, l’Autorità non si sposta a Crotone ma, al più, apre una succursale quasi a indennizzare la Comunità di tutti gli anni di disinteresse a favore di ristretti “cartelli locali”. Nel caso in specie, prevedendo  la demolizione degli attuali immobili e la relativa sostituzione con un nuovo manufatto, a più piani, a cui dare una diversa destinazione d’uso che non andrà a diminuire il valore del patrimonio demaniale dello Stato ma che, in un processo di compensazione volumetrica, contribuirà altresì alla sua valorizzazione. Quindi ipotesi, qualora verificata, che  oltre a configurare l’ennesima visione edificatoria e volumetrica, nonostante il consumo suolo zero e la rigenerazione urbana, configurerebbe e rappresenterebbe l’ennesimo esproprio alle possibilità di sviluppo del sistema infrastrutturale crotonese e di tutto il territorio. E’ da ribadire, tra l’altro, che gli strumenti più attuali di rilancio delle portualità, e non solo, sono le Zone Economiche Speciali (ZES) che privilegiano e afferiscono ai retro porti. Quello Crotonese (retro porto litoraneo) già in parte militarizzato (Capitaneria di Porto, Dogana, Guardia di Finanza e forse Questura) assumerebbe, ulteriormente, l’aspetto di un presidio statale quasi come negazione definitiva della facoltà di agire in autonomia .Sarà stucchevole e ripetitivo ma, verosimilmente, ancora una volta i rappresentanti del Comune di Crotone , oggi come ieri , abdicherebbero alle funzioni decisorie che il ruolo assegna loro.  A questo riguardo leggendo i vari comunicati apparsi sui media locali constatiamo che i rappresentanti del comune partecipanti all’incontro indetto dall’Autorità Portuale già nel  mese scorso assieme al sottosegretario presero l’impegno solenne di riprendere il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)che aveva ed ha individuato per quell’area un’altra destinazione d’uso, (più intelligente e più rispettosa dell’ambiente circostante ) quella di essere raccordo tra il porto e il centro storico di Crotone . Un idea progettuale nettamente in contrasto con quella dell’Autorità Portuale. In tal caso si assiste a posizioni di acquiescenza ignara (Comune)  di consenso specioso (Deputazione o aspiranti tali) e l’eterno assente (Consiglio Comunale tutto). Tra l’altro ci sovviene una riflessione ulteriore: ma perché quando si indica la luna (il merito) ci si appende al malcapitato indice prendendolo a morsi? Quali interessi si difendono? Sperando che le nostre perplessità suscitino risposte puntuali, e nel merito, e non vengano intese come manifestazioni di ripicca, come se il nostro interesse fosse solo quello di smascherare le inadeguatezze e le inadempienze di Sindaco e Giunta. E’ paradossale, infatti, proporsi come “baluardi intemerati” nei confronti dell’Eni e subire, supinamente, gli impulsi e le direttive di un nuovo colonialismo che oggi si chiama Autorità Portuale di Gioia Tauro. Sarebbe la conferma che l’autonomia, senza competenza e capacità, diventa una mannaia anziché una fondamentale risorsa.

Peppino Cosentino
Domenico Critelli
Giovanni Lentini