Un atto di pietà chiamato eutanasia
Belvedere: "Uno dei talebani locali Giancarlo Cerrelli contesta il sindaco per aver firmato una richiesta quella per il referendum, peraltro prevista dalla Costituzione".
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Riceviamo e Pubblichiamo:
Il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha firmato la richiesta di referendum per scegliere e far scegliere tra un atto di pietà e rispetto della dignità umana quale è l’eutanasia, di fronte alle insopportabili sofferenze di un malato inguaribile. E la spietatezza, l’implacabilità dei talebani nazionali che rifiutano l’eutanasia non tanto verso sé stessi, ma pretendono di imporre il loro rifiuto agli altri. E’ già successo con il divorzio e con l’aborto. Uno dei talebani locali Giancarlo Cerrelli contesta il sindaco per aver firmato una richiesta quella per il referendum, peraltro prevista dalla Costituzione. E a proposito di Costituzione, la Consulta due anni fa “suggeriva ” al Parlamento di legiferare in materia di eutanasia. Lo stesso papa Francesco in una lettera a Eugenio Scalfari riconosce “la libertà di coscienza”. La Chiesa cattolica intende però la “retta” coscienza. E’ implicita la domanda “chi decide quale coscienza è retta e quale no?” La Sintesi del nuovo catechismo,1993, ESD Bologna, a pag. 84 e 85 distingue tra Chiesa docente e chiesa discente. E’ evidente come la prima si è sempre arrogata l’esclusiva e la competenza e superiorità in materia di fede e di moralità con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Notiamo ancora che nessuno della Chiesa docente ha osato criticare e dissociarsi dalle aperture di papa Francesco .Si dirà che con Scalfari il papa non ha parlato ex cathedra. E allora quello che ha scritto non è impegnativo? Come può un’istituzione, che pretende di essere universale, di possedere la rivelazione divina, conciliarsi con le istanze di autodeterminazione individuale e che si fanno strada anche tra tanti cattolici, che della loro vita si sentono gli esclusivi proprietari? Come può la Chiesa proclamare la libertà di coscienza se poi la fa coniugare con un un’anima che comunque si muove all’interno di un disegno divino preordinato? La Chiesa si trova difronte a un bivio: o finalmente riformarsi rinunciando ai privilegi oppure restare ingessata nel sogno teocratico medievale da perseguire in scambi simoniaci di alleanze di potere. Mentre si parla e si sparla, un malato che soffre senza speranza attaccato alle macchine , non ha ancora diritto di disporre della propria vita. Né con il suicidio assistito quando è in grado di muoversi, neanche con l’eutanasia quando è completamente immobile in un letto. Qualcuno li chiamerebbe atti di pietà , senza aggettivi.
Rolando Belvedere
Presidente sezione calabrese Associazione nazionale libero pensiero Giordano Bruno