Chi non accetta consiglio non può essere aiutato

L'illustre primo cittadino è riapparso ieri con un servizio a La C: nero in volto e con la voce tremolante, davanti alle telecamere (ci dicono che dietro era decisamente peggio) e dando ancora una volta il meglio di se, soprattutto “scaricando” la colpa della debacle agli altri, a tutti!

Chi non accetta consiglio non può essere aiutato. (Benjamin Franklin). Ed è vero. Signor Sindaco non dica poi che non l’avevamo avvisata, pure più volte. Avrà capito ora che non siamo noi i veri amici, suoi e, ancora prima ovviamente, di ciò che rappresenta: il primo cittadino! Ma Lei vuole insistere e persistere nel seguire quelli che le stanno accanto sempre e comunque; anche quando fa sciocchezze; anzi, tanto più fa sciocchezze, continuano ad esaltarla ed a venerarla come un Dio, per poi pugnalarla alle spalle! Dopo il ko delle provinciali, seconda batosta in pochi mesi (record); e fortuna che non hanno votato i cittadini, altrimenti, forse, non avrebbe neanche raggiunto nemmeno quel 29% dei voti! L’illustre primo cittadino è riapparso ieri con un servizio a La C: nero in volto e con la voce tremolante, davanti alle telecamere (ci dicono che dietro era decisamente peggio) e dando ancora una volta il meglio di se, soprattutto “scaricando” la colpa della debacle agli altri, a tutti! Ai consiglieri e sindaci che a sua detta lo avrebbero tradito, anzi avrebbero tradito tutti quei voti “presi a mani basse. E allora, signor Sindaco, ma lei proprio non riesce ad imparare nulla? Ma un mea culpa quando se lo farà? Mi creda, ogni tanto riconoscere i propri errori è sinonimo di maturità e anche umiltà, certamente di intelligenza! Ma temo che lei ignori il significato di queste parole. Un merito, però, signor sindaco devo riconoscerglielo, è infatti, riuscito in un’impresa titanica che mai riuscì ad altri, e cioè in un anno circa di amministrazione è riuscito a mettersi contro i cittadini, sì proprio quelli che l’avevano votata con la speranza di un cambiamento in positivo che però non c’è mai stato. In fondo, si dice, che chi semina vento poi raccoglie tempesta, e che tempesta. Assunzioni a destra e manca, determine del giorno prima delle elezioni, giochi strategici, la diretta della domenica sotto forma di Angelus: tutto ciò che non serve a nulla, se non a collezionare l’ennesima debacle che fa solo perdere ulteriormente tempo e risorse al fare, alla risoluzione dei problemi atavici e nuovi. Per fortuna, signor sindaco che non ci sono altre elezioni in vista, almeno che lei non decida di fare la scelta giusta e cioè dimettersi e tornare ad insegnare. Intanto, si mangi il panettone e rifletta, rifletta bene se è il caso di prendere ancora sberle oppure alzare bandiera bianca e abbandonare il ring finché è in tempo; cercando di salvare, se non altro, un briciolo di dignità. A buon intenditor poche parole e non dica poi che non l’avevamo avvisata.