Con i fondi del PNRR ci sono risorse importanti per riorganizzare la sanità in Calabria

I consiglieri Andrea Devona, Fabio Manica, Giuseppe Fiorino, Salvo Riga e Vincenzo Familiari fanno il punto sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati alla Sanità.

Riceviamo e pubblichiamo:

“La Calabria non perderà alcuna risorsa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinata alla sanità. I fondi arriveranno, come nelle altre Regioni, e serviranno tra le altre cose a finanziare gli ospedali di comunità, le case della comunità e le centrali operative territoriali”.   Apriamo questo nostro intervento con la nota del presidente Occhiuto improntata alla fiducia per rimarcare la notizia che il 20 dicembre, come da scadenza tassativasono stati comunicati, all’ Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, i primi dati utili relativi alle strutture sanitarie e al fabbisogno della Regione Calabria. Dati di cui la nostra comunità provinciale ha preso conoscenza solo per averli appresi dai giornaliPer questo riteniamo che nei prossimi giorni sarà urgente e necessaria una riflessione delle istituzioni locali per entrare nel merito della questione sanitaria. A partire dai progetti, per i quali il presidente Occhiuto ha avuto, sino al mese di marzo 2022, una deroga da parte di Agenas. Deroga per rivedere e per aggiornare i dati già inviati. Con i fondi del PNRR, e in particolare con la missione 6 “Opportunità per il Sistema Sanitario Nazionale e paradigma OneHealth”, ci sono risorse importanti per riorganizzare la sanità in Calabria, ma per farlo occorre non perdere tempo e soprattutto occorre non sperperare le risorse evitando di creare strutture inutili e create sulla carta, senza il coinvolgimento dei territori. Com’è ormai risaputo In Calabria saranno realizzati 15 ospedali di comunità, 57 case della comunità e 19 centrali operative territoriali. Alla provincia di Crotone, secondo un calcolo legato solo alla popolazione residente , toccherà ospedale di comunità a Mesoraca, 5 case della comunità a Crotone, Cirò Marina, Rocca di Neto, Caccuri e Verzino, e 1 centraloperativa territoriale a CrotoneNon sappiamo se durante questi mesi ci siano stati confronti e discussioni con le comunità e con le istituzioni locali e se, soprattuttol’assemblea dei sindaci abbia partecipato o richiesto incontri con le autorità sanitarie provinciali per lavorare ad una pianificazione generale e per condividere una visione strategica dei bisogni dei territori, i quali non possono prescindere dalle aree interne, dalle loro difficoltà logistiche e demograficheche non possono dipendere solo ed esclusivamente dal calcolo e dal numero dei residenti ma devono essere presi in considerazione  dati strutturali legati all’organizzazione e alla distribuzioni delle strutture sanitarie e dei sevizi offerti. Per questo non nascondiamo che siamo preoccupatperché, dopo aver perso oltre 200 milioni di risorse straordinarie Covid  solo per  un errore da parte del Dipartimento Salute regionale, non vorremmo che venissero utilizzate male le risorse che, nel caso del nostro territorio provincialeammontano ad oltre 11 milioni di euro e che, a dire il vero, pur essendo le cifre corrette dal punto di vista freddamente aritmetico, non ci sembrano proporzionate ai ritardi accumulati nel tempo nel nostro territorio e che non ci sembrano possano garantire i livelli essenziali di assistenza, che sono l’insieme di tutte le prestazioni, servizi e attività che i cittadini hanno diritto a ottenere dal Servizio Sanitario Nazionale su tutto il territorio nazionaleA questo riguardo noi crediamo che il presidente Occhiuto dovrà convocare il prima possibile gli stati generali della sanita calabrese per condividere con  loro il nuovo corso da lui desiderato perché il confronto con i territori è indispensabile per costruire il futuro della sanità regionale. Così come per uscire fuori dallo stato emergenziale e per costruire un sistema sanitario funzionante, forte e credibile serve il fondamentale e determinante contributo di tutti, anche della sanità privata convenzionata, chiamata in questo senso ad un nuovo ruolo e a condividere nuove attribuzioni e nuove responsabilità. P.S. Sotto quest’aspetto, e in prospettiva futuraandrebbe considerata anche da parte del presidente Occhiuto la proposta di un nuovo Ospedale a Crotone con una dimensione e un ruolo di Hub ospedaliero per la centralità che riveste rispetto all’area della fascia jonica e della Sila. Ospedale da collocare all’esterno dell’area urbana e centrale rispetto all’ipotizzabile e per noi inevitabileconurbazione della città di Crotone che dovrà includere i comuni viciniori di Isola Capo Rizzuto, Cutro, Rocca di Neto, Strongoli e Scandalee che porterebbe il bacino demografico di questa area ad oltre 110.000 abitanti. E per la quale si renderebbe disponibile l’utilizzo del vecchio Ospedale “San Giovanni di Dio” per allocarvi: la Prefettura e il  Tribunale. E ove si rendesse necessario anche la Questurail Comando Provinciale dei Carabinieri il Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Tre uffici di competenza provinciale per i quali da tempo si chiede il trasferimento a Cutro nellesistente e inutilizzata caserma dell’esercito che, oltre ad evitare di avere l’ennesima cattedrale nel deserto, libererebbe parte delle aree retroportuali del comune capoluogo, quellper intenderci alle spalle di Via Miscello da Ripeoggi “militarmente” occupate dallo Stato che in questo territorio è da sempre latitante e chequelle rare volte in cui si manifesta e si materializzanon aiuta e non supportama rende più complicate situazioni già di per se complesse ed articolate.  

Giuseppe Fiorino

Fabio Manica

Andrea Devona

Salvo Riga

Vincenzo Familiari