Arcuri e Megna: “Scuole lasciate sole davanti la Pandemia”

"Davanti a tutto questo, stride l’assoluto silenzio del sindaco e dell’amministrazione comunale ed in modo particolare dell’assessore all’istruzione, la professoressa Rachele Via, che, probabilmente, chiusa nel Palazzo, ha dimenticato la sua professione e i suoi alunni".

La riapertura delle nostre scuole con l’aumento dei contagi tra i giovani per la variante omicron avrebbe dovuto imporre preliminarmente alcune domande: quanti docenti positivi? Quanti bambini sono stati contagiati? Quanti non sono ancora in regola con la vaccinazione obbligatoria? Domande che, invece, non solo non hanno, ad oggi, nessuna risposta, ma non sono nemmeno state poste da chi ha il dovere di guidare questa nostra comunità. Credo che una pianificazione ragionata per tempo avrebbe potuto consentire una gestione della riapertura delle scuole con maggiore sicurezza sia per i nostri figli e che per tutto il personale scolastico. Pur convinto che la pandemia ha causato la perdita di apprendimento e di socialità e la DaD ha amplificato le disuguaglianze, non posso che constatare che se i dati del contagio cresceranno le scuole, le nostre scuole, se lasciate da sole, si troveranno impreparate a garantire le condizioni per le lezioni in presenza, visto che non potranno moltiplicare le aule per ridurre il numero di alunni per classe e non avranno un adeguato organico. Ora è necessario concordare con i dirigenti scolastici un protocollo straordinario per fronteggiare una situazione che potrebbe diventare angosciosa. Se a questa tematica, si collega anche i soliti problemi strutturali degli edifici scolastici, come la mancanza del riscaldamento, la fotografia di una scuola in difficoltà è completa. Davanti a tutto questo, stride l’assoluto silenzio del sindaco e dell’amministrazione comunale ed in modo particolare dell’assessore all’istruzione, la professoressa Rachele Via, che, probabilmente, chiusa nel Palazzo, ha dimenticato la sua professione e i suoi alunni. Bisogna assolutamente aiutare e sostenere le nostre scuole, soprattutto in questo periodo, per evitare che i nostri figli subiscano il duplice danno, quello legato alla pandemia, e quello di un gap di apprendimento che potrebbero pesare fortemente nel loro processo di crescita e di sviluppo.