E’ un cronoprogramma chiaro che potrà dare dignità ad Antica Kroton

Rolando Belvedere pone l'indice sulle criticità esposte dallo stesso Dirigente Senatore

Riceviamo e pubblichiamo:

La differenza tra un sogno e un obiettivo, sono le date delle  scadenze. Quelle  del progetto Antica Kroton. E proprio le motivazioni, le scadenze, le aree d’intervento  e  i tempi di realizzazione dei lavori dovrebbero essere-nel dettaglio- conosciuti dai crotonesi.  Magari  in un calendario aggiornato  dei lavori, posto nell’atrio del comune e sul web, per dare seguito alla trasparenza e alla condivisione invocate da questa amministrazione comunale. Un mega progetto composto  di tanti progetti per 61.700.000 di euro  presi dai  fondi Pal che non verranno erogati  senza la  realizzazione degli  interventi  secondo i tempi e le  modalità previste dalle procedure. A coordinare il progetto tre mesi fa è stato scelto- a tempo determinato- un dirigente nella persona di Antonio Senatore. Crotonese, antiche simpatie piddine, cognato dell’ex assessore Giovanni Capocasale, il manager  per tre mesi -dalla firma del contratto con l’amministrazione comunale- dice di aver fatto quanto dovuto finché  ha scritto al sindaco Voce e agli assessori alla cultura,  agli affari generali e al segretario generale. Ha ricordato le difficoltà operative in  mancanza  di  un  ufficio con personale dei computer e… pure della retribuzione. Sì perché paradossalmente  tre mesi fa all’atto della firma del contratto, come riferiscono i media, non aveva ancora convenuto la sua posizione retributiva. Dopo la  pubblicazione dei termini della lettera sui media,  forse è cambiato qualcosa se  lo stesso Senatore rinnova la fiducia all’amministrazione invece di dimettersi per l’impossibilità di operare. Certo ancora si ignorano la retribuzione del responsabile  e la  pianta organica della struttura gestita da Senatore. Con queste strane premesse, dovrebbe realizzarsi un progetto da decine di milioni di euro per  sollevare le sorti di una città moribonda- oggi  dicono- vocata al turismo.  Con una stazione ferroviaria ridotta all’osso  così come lo è l’aeroporto,  per non parlare della  strada Senza Speranza che è la 106 e  un sistema di accoglienza  inadeguato c’è da chiedersi con quali mezzi arriverebbero i turisti. Ma non solo . Se  l’Antica Kroton dovrebbe essere un “parco archeologico urbano diffuso”, un “museo sospeso”  rischiamo di avere in tanti punti della città delle micro aree archeologiche slegate l’una dall’altra, a rischio di vandalismi e da predatori. Problemi analoghi si presentano nelle aree  anch’esse slegate  tra di loro , delle fabbriche dismesse. E mentre Capocolonna continua a subire un irrispettoso degrado, il progetto  dal piatto tanto ricco, prevede  addirittura dei percorsi subacquei che non c’azzeccano se la Riserva marina si trova al di fuori della superficie dell’Antica Kroton. Evidentemente c’è stato un errore nella intitolazione del progetto perché questo è la Modern Kroton dei soliti noti.

Rolando Belvedere Presidente sezione calabrese Associazione nazionale Libero pensiero Giordano Bruno