“Nulla nuova, cattiva nuova”

Manica, Critelli e Lentini: "Abbiamo letto con attenzione l'interpellanza  della On. Barbuto al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro per la Transizione Energetica Roberto Cingolani, in merito alla proposta di realizzazione di impianti off shore".

Riceviamo e Pubblichiamo:

Abbiamo letto con attenzione l’interpellanza  della On. Barbuto al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro per la Transizione Energetica Roberto Cingolani, in merito alla proposta di realizzazione di impianti off shore. Non possiamo nascondere una certa perplessità rispetto alla superficialità e ad una interpretazione soggettiva e fuorviante della  Risoluzione del Parlamento Europeo P9_TA(2021)0338 del 07/07/2021, citata dalla deputata, inerente gli effetti degli impianti off shore sulla pesca. Esprimere un proprio parere è più che lecito e doveroso ma quando si ricopre un ruolo di rappresentanza politica, sarebbe opportuno che ciò fosse preceduto e supportato da studi e approfondimenti nel merito. È bene quindi fare alcuni chiarimenti per evitare che, ancora una volta, e spesso ad opera della On. Barbuto, il confronto venga inquinato da affermazioni mistificanti o sintesi fuorvianti che mal si conciliano con le reali esigenze di questo territorio.  Basta infatti leggere le lettere A, B e C della suddetta risoluzione per capire l’infondatezza delle parole della deputata, la quale afferma :” tali impianti (off shore) mal si conciliano con quanto stabilito dalla Risoluzione”. Eppure, la Risoluzione stessa ribadisce la centralità della produzione elettrica da impianti eolici off shore nei piani energetici della Commissione Europea e il conseguente raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzaione. Citiamo testualmente, lettera A della Risoluzione : “l’energia rinnovabile offshore è una delle opzioni che gli Stati membri hanno a disposizione per conseguire tale obiettivo; che essa dovrebbe svolgere un ruolo cruciale nel conseguimento degli obiettivi di cui sopra (neutralità climatica entro il 2050)”. E ancora: ” secondo le stime della Commissione, nel 2050 il 30 % della domanda di energia elettrica dell’UE sarà soddisfatta mediante l’energia eolica offshore, il che corrisponde a un aumento dall’attuale capacità eolica offshore di 12 GW nell’UE-27 a un obiettivo di 300 GW nel 2050″.
A questo punto verrebbe da chiedersi perché, il Parlamento Europeo, riconoscendo la centralità del Off shore nelle strategie di decarbonizzaione della Commissione Europea, strategia peraltro approvata dal Parlamento stesso con voto favorevole il 15 Gennaio 2020, contraddirebbe se stesso con un veto a questo impianti. Al contrario, l’intento del Parlamento, attraverso la Risoluzione del 07/07/2021, è quello di favorire la nascita di questi impianti realizzando una perfetta simbiosi con l’ambiente e i paesaggi in cui sono ubicati. Sulla base di tale principio, il Parlamento stabilisce quindi la necessità di accompagnare la fase di progettazione, realizzazione ed esercizio, con degli studi approfonditi in fase di valutazione di impatto ambientale, sulla coesistenza della tecnologia con l’ambiente circostante, i paesaggi, le attività ittiche, la fauna e la flora. Lo scopo di tali studi, nelle intenzioni del Consenso Comunitario, è quello di permettere la realizzazione di tecnologie essenziali nella strategia energetica europea, preservando al contempo le peculiarità dei territori di ubicazione.  L’intento del Parlamento, attraverso la sopracitata risoluzione, può essere sintetizzato con quanto espresso  dell’articolo 13, di cui riporto il virgolettato: “è del parere ( Il Parlamento Europeo) che le decisioni di installare infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile offshore dovrebbero essere effettuate sulla base delle migliori valutazioni scientifiche degli impatti correlati e coinvolgere tutte le parti interessate nello sfruttamento delle aree da occupare, in particolare le comunità di pesca e le relative organizzazioni associate”. Se l’On. Barbuto e, le amministrazioni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto, avessero letto attentamente e, soprattutto, compreso la Risoluzione del Parlamento Europeo, avrebbero adottato un atteggiamento diverso e costruttivo, di confronto e propositivo, volto a coniugare crescita economica e preservazione delle prerogative ambientali. L’occasione, persa, per l’On. Barbuto, sarebbe stata quella di farsi promotrice, in qualità di deputata di maggioranza e quindi sostenitrice di questo Governo, di un tavolo aperto che coinvolgesse attori della rappresentanza politica e istituzionale a tutti i livelli e del mondo dell’associazionismo, per articolare una proposta che, in linea con quanto affermato dalla Risoluzione del Parlamento Europeo, sviluppi l’energia eolica off shore  in modo tale da creare opportunità per altre attività, attraverso un approccio basato sui vantaggi collaterali in campo ambientale, sociale ed economico che assicuri vantaggi per i pescatori e le comunità locali.
Ancora una volta però, ci misuriamo con l’incapacità politica, amministrativa e programmatica di una rappresentanza inerme, decontestualizzata e recidiva, convinta che la difesa di un territorio si fonda sul diniego a qualsiasi proposta progettuale, per preservare un qualcosa di cui nessuno, ad oggi, ha saputo articolarne le prospettive di sviluppo. E che ad oggi , tra le altre cose, non è stata nemmeno in grado d’incidere sulla nomina del commissario straordinario per la bonifica del sito di interesse nazionale (SIN ) Crotone – Cassano – Cerchiara.
Antonio Manica
Alessio Critelli
Giovanni Lentini