Procopio: “È tempo di commissariare l’Ato Crotone”

"PNRR, l’Ato Crotone continua a vivacchiare e a tirare a campare come se nulla fosse e come se nulla stesse accadendo".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Prendendo spunto dalla presentazione, da parte dell’Ato Catanzaro, di cinque progetti per un controvalore di oltre 80 milioni di euro, facenti parte di una riorganizzazione strategica e di una progettualità più ampia legata all’intero ciclo dell’economia circolare , a valere sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR), debbo constatare che, nonostante il sottoscritto lo stia ripetendo da più tempo, l’Ato Crotone continua a vivacchiare e a tirare a campare come se nulla fosse e come se nulla stesse accadendo . E del resto , a conferma di quanto scritto , le riunioni dell’assemblea dei sindaci che si ripetono a cadenza ordinaria , tra un impegno e l’altro, come se il tempo fosse una variabile ininfluente nelle programmazioni e nelle pianificazioni strategiche, hanno trovato riscontro nell’acquisto di un cosiddetto “mangia plastica” , annunciato urbi et orbi dall’assessore comunale Bossi , per un modesto controvalore di 26 mila euro. Una piccolezza che non si sarebbe meritato un comunicato stampa nemmeno dal più piccolo comune della nostra provincia e che invece ha occupato le pagine dei giornali come se fosse stato il primo sbarco dell’uomo sulla luna. A questo riguardo vorrei sottolineare che il presidente dell’Ato Crotone, nonché sindaco del comune capoluogo, non sta mettendo in campo nessuna attività seria e concreta, non dico una strategia industriale, per il riciclo dei rifiuti. Le uniche attività svolte sono quelle di routine ,per tirare a campare, come del resto si sta facendo con il comune capoluogo in cui ci si limita alle attività ordinarie, al rilascio delle carte d’identità e a fare , giustamente, multe per infrazione al codice della strada. Sotto quest’aspetto e per dare la dimensione dell’inattività mi piace sottolineare che l’Ato Crotone si è solo impegnata a realizzare nove compostiere di prossimità e tre isole ecologiche di prossimità con fondi regionali , fondi cosiddetti a pioggia, che ritengo siano poca cosa, tra l’altro utilizzando una strategia industriale appartenente al passato, vecchia ed obsoleta, perché le compostiere sono costose e riducono di poco il costo del ciclo dei rifiuti , tenendo conto che nei prossimi anni smaltire in discarica sarà sempre più costoso , e poco incentivato, e la sola differenziata non potrà risolvere il problema. Il problema lo si risolve con una filiera produttiva di tipo industriale in cui il rifiuto diventa opportunità e non sia, e resti, solo un problema . Per questo serve necessariamente utilizzare e sfruttare i fondi del PNRR , altrimenti il problema dei rifiuti resterà un problema e sarà una palla al piede per le prossime generazioni.
Per questo ritengo un ulteriore possibilità la circostanza che alcune scadenze del PNRR sui progetti per il ciclo dei rifiuti sono state prorogate di un mese che , pur nell’esiguità dei tempi concessi, potrebbe permettere di pensare ad un progetto serio e ambizioso da parte dell’Ato Crotone.

L’Ato Catanzaro , con il presidente Abramo, ancora una volta fa da apripista per tutti i territori calabresi , dopo che pochi mesi fa il Tribunale Amministrativo Regionale aveva dato ragione ad un loro ricorso contro la regione Calabria per l’uso coatto dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Alli . Ricorso dell’Ato Catanzaro che ha messo fine alla “strategia” delle ordinanze regionali divenuta sistema che duravano dal 2019 e che ha solo contribuito ad ingarbugliare il sistema de rifiuti senza dare o proporre soluzioni. Per questo chiedo ai sindaci della nostra provincia di rimboccarsi le maniche e se necessario procedere al commissariamento dell’ Ato e, in accordo con il presidente Occhiuto, nominare un nuovo presidente. Il sindaco del comune capoluogo, attuale presidente dell’Ato, in questo momento è troppo oberato dai numerosi e pressanti problemi quotidiani della sua amministrazione che, tra l’altro , da poco lo ha visto rinnovare il suo esecutivo. In ogni caso questo presidente dell’Ato, sin dall’inizio non è riuscito e non riesce a fare squadra, essendo abituato a lavorare da solista o al massimo con yes-men al suo seguito.

 

 

 

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