Un patto per non leggere, senza troppi paradossi… fotogallery

Rolando Belvedere sulla proposta dell'Assessora Via

Riceviamo e pubblichiamo:

L’assessore alla cultura Rachele Via ha uno spiccato senso del paradosso. Dopo oltre un anno  dal suo insediamento, ha annunciato  addirittura un Patto locale per la lettura con le realtà culturali locali  per :” Rendere la lettura un’abitudine sociale diffusa…”.Grande programma avrebbe detto qualcuno. Con un altro annuncio lo scorso anno voleva portare i libri sotto casa dei cittadini,  ma dopo qualche giro con il furgoncino  l’esperienza è fallita . Ora vuole avvicinare  i cittadini ai libri. Un altro inutile annuncio   se si pensa  allo stato della biblioteca comunale, che peraltro ha una considerevole dotazione libraria costituita  da migliaia di volumi .  La collocazione  e la gestione della biblioteca comunale è il  vero  problema. Mai risolto. Ospitata  malamente  per anni nel Castello Carlo V-chiuso da tempo-  era inaccessibile agli anziani, agli invalidi e ai non autodotati. Dopo la chiusura del Castello Carlo V  la sede della biblioteca è stata temporaneamente(sic!) trasferita  con qualche centinaio di libri in un paio di stanze al primo piano  della Casa della cultura in via Messinetti,  realizzata per ben altro. Questa sede più che una biblioteca appare come una piccola  libreria con  qualche quadro e  qualche scultura. Le postazioni internet spesso non funzionano e anche qui gli  invalidi non possono arrivare.  E’ evidente la  disponibilità e buona volontà dei dipendenti che pure vanno a prendere i libri richiesti al castello, ma tutto questo  non basta.  Come si  propone un Patto del genere  per la :”Crescita dell’individuo e della comunità..”  se da tempo manca lo spazio e un responsabile della biblioteca; se il personale, tranne qualche eccezione,  piovuto da altri settori amministrativi  è inadeguato alla bisogna per difetto di formazione e demotivazione? Tutto il resto è solo propaganda.

Rolando Belvedere (Presidente sezione calabrese Associazione nazionale del libero pensiero Giordano Bruno)