Chi non seguirà la linea ufficiale di Forza Italia e di questo laboratorio politico, sarà definitivamente fuori da ogni considerazione presente e futura del centrodestra foto

Basta confusione il diktat della conferenza stampa di Sergio Torromino, Flora Sculco, Cataldo Calabretta, Pisano Pagliaroli, Antonio Manica e Danilo Arcuri! Domani, domenica 6 marzo dalle 18.30, diretta sui canali crotoneinforma

di Procolo Guida

E’ utile partire dal termine delle dichiarazioni dell’Onorevole Sergio Torromino che, assieme al suo capo gruppo in Consiglio Comunale e candidato a sindaco del centrodestra Antonio Manica, ha fatto da padrone di casa alla conferenza stampa dei Responsabili Provinciali  di Forza Italia, Lega, U.d.C. e Noi con l’Italia per la presentazione del documento politico “Andare oltre per andare avanti” che trovate integralmente a termine di questo resoconto. E’ utile partire da là non tanto perché il deputato, nella “nuovissima” sede crotonese del partito di Berlusconi, Tajani ed Occhiuto, ha risposto a due nostre domande specifiche: è utile perché lo ha fatto con particolare chiarezza e perché da questa chiarezza arriveranno di certo risposte (non si sa se politiche) dai “suoi “consiglieri comunali” crotonesi e risposte (almeno all’ASP), ne siamo ancora più persuasi, dal Presidente Occhiuto.

Di certo non ci sarà più confusione, il capogruppo in Consiglio Comunale di Forza Italia è l’avvocato Antonio Manica e chi non seguirà la linea del partito e di questo laboratorio politico, sarà definitivamente fuori da ogni considerazione presente e futura del centrodestra provinciale”. Questa la considerazione netta alla nostra domanda per cui ricordavamo che Mario Megna, Giuseppe Fiorino e Fabio Manica erano tre capo gruppo che avevano conquistato postazioni importanti in Provincia di Crotone proprio grazie ad un trasversalismo fatto pure di più di un ammiccamento alla Giunta e maggioranza Voce. L’altra risposta riguardava lumi sull’imbarazzante ed imbalsamata situazione dell’Asp di Crotone che continua ad assumere amministrativi senza dare nessun cenno sui servizi tagliati negli ultimi 10 anni, anzi; Torromino è stato ancora più lapidario: “Ho sentito il Presidente Occhiuto e sono certo che da Commissario della sanità regionale, dopo le verifiche in atto, saprà prendere decisioni nette riguardo a chi sta avendo responsabilità all’Ospedale San Giovanni di Dio e chi sta commettendo palesi errori nella gestione della sanità crotonese.”

La conferenza, prima delle domande, era iniziata con una messa in rassegna di buoni propositi di una compagine che presentava documento e ragioni dello stare assieme, per tante necessità: innanzitutto, anche dell’esito delle regionali, che ha portato nessun rappresentante di Crotone; di Forza Italia che pur essendo stato primo partito in città non ha impedito l’imperversare del populismo al governo della città; di rispondere all’assoluta mancanza di prospettiva grazie alla vuota demonizzazione di fonti energetiche e relazioni nazionali, ed oggi con la situazione russo/ucraina capiamo quanto sia grave; di creare un accordo che sia capace di tracciare un disegno ed obiettivi specifici per il nostro maltrattato territorio che deve tornare ad avere Crotone come capoverso. Torromino nelle sue anticipazioni ha dunque parlato del subbuglio in Consiglio Comunale; “dove non è più possibile che nemmeno noi si provi a fare sintesi” e degli appuntamenti mancati della bonifica e della chiamata a supplire al nulla del Comune, in balia di se stesso; e dell’assenza di Fratelli d’Italia e Coraggio Italia, “non presenti per dinamiche nazionali, ma ci sono e ci sono stati per il documento”. Si sono dunque susseguiti Cataldo Calabretta della Lega che ha puntato il dito sulla minaccia di sovranità crotonese per il territorio “e, comunque, mi fa piacere che questo nuovo progetto si stia caratterizzando lontano da elezioni”. Pisano Pagliaroli, responsabile cittadino di Noi con l’Italia ha portato i saluti del segretario provinciale (impedito all’ultimo istante da problemi personali) si è detto felice di ritrovare tutti uniti per una nuova destra. Poi Danilo Arcuri ha riferito delle preoccupazioni mostrate più volte in Consiglio circa la palese dimostrazione di Voce di farci sentire spacciati in partenza; come per Antica Kroton che rischia la non utilizzazione dei fondi. Flora Sculco a concludere con a sciarpa giallo-blu al collo ha voluto rivolgere un sentito pensiero al popolo ucraino, anticipando che proprio l’8 marzo sarà dedicato a questo pensiero tragico, tuffandosi in quella che ha definito “scompostezza e disordine, che porta e moltiplica disarticolazione politica ed amministrativa”. L’ex Consigliera Regionale si è detta convinta che l’unica “arma” a disposizione era cercare unità strategica e programmatica, “perché è chiaro che anche le rappresentanze politiche ed istituzionali non sono più sufficienti; noi abbiamo faticosamente procurato risorse e progetti; ora lo sbrindellamento in atto rischia di mandare tutto all’aria perché c’è stata solo la corsa ad appoggiare interessi diversi da quelli di Crotone e solo per assicurarsi prebende personali”. Il j’accuse della Sculco.

Nel rimandarvi dunque alla lettura del documento, vi diamo appuntamento alla diretta di domani (domenica 6 Marzo): dalle 18.30 avremo appunto in diretta a disposizione l’Onorevole Sergio Torromino, Flora Sculco, Antonio Manica e Danilo Arcuri per poter sciogliere altre questioni generali e specifiche.

Andare Avanti Documento politico dei partiti e movimenti

Forza Italia, Lega, UDC e Noi con l’Italia, che hanno partecipato insieme alla recente competizione elettorale che ha portato alla vittoria di Roberto Occhiuto a Presidente della Regione Calabria, si sono incontrati ed insieme hanno esaminato la difficile e complessa situazione, economica e sociale, politica ed istituzionale, che vive la città e la provincia di Crotone. Niente e nessuno è stato risparmiato dalla crisi, tutto si è ulteriormente aggravato, e reso ancora più difficile e complicato! Una situazione che si è inasprita dal perdurare di una Pandemia che ha accentuato e acuito il disagio dei cittadini, generando ulteriori fasce di povertà e di disoccupazione, e mettendo ulteriormente in crisi l’intero sistema imprenditoriale. Proprio in questi giorni, tra l’altro, si manifestano situazioni di crisi che destano allarme e particolare preoccupazione a partire dalla difficile situazione dei lavoratori dell’Abramo CC, che costituisce un patrimonio importante per la città ed un bacino occupazione che non si può perdere, ma anzi consolidare e sviluppare, e dalla situazione dell’Akrea e dei suoi lavoratori, società partecipata del Comune che oggi, malcurata e mal gestita, rischia il fallimento. Ed ancora più forte è la preoccupazione non può che esprimersi per i danni che sono stati provocati nel sistema economico e in quello commerciale e dei servizi i cui effetti saranno sempre più evidenti e drammatici. Crotone e la sua provincia, appaiono oggi come una realtà ancor più gracile, debole, isolata, divisa, frammentata e ridotta nella sua importanza e rappresentatività. Una condizione, questa, non episodica ma strutturale, oggi ancora più complessa e tale da rendere incerta qualsiasi prospettiva di rinascita, di ripartenza e di futuro. È questo uno sfondo che desta enorme inquietudine e non può che suscitare e richiedere un impegno non ordinario ma del tutto straordinario, non circoscritto alla sola rappresentanza politica e istituzionale. Uno sfondo che richiama all’impegno, al coinvolgimento, alla responsabilità e al protagonismo tutte le parti più dinamiche e disponibili del ricco, variegato e plurale mondo associativo e rappresentativo della società crotonese.

Ecco spiegati i motivi che hanno spinto le forze politiche firmatarie di questo documento, a ritenere che sia necessario andare oltre sé stesse per evitare di rimanere chiuse nello schema tradizionale della politica, oggi insufficiente ad affrontare e risolvere la persistente e acuta crisi di sistema del nostro territorio. Andare oltre sé stesse per consentire, in tal modo, di incontrarsi e confrontarsi con quelle forze della società civile, che non hanno una caratterizzazione squisitamente partitica ma quella dell’impegno civile e sociale, e con loro condividere un progetto e impostare un lavoro comune. Oggi è il tempo di riprendere il dialogo tra tutte le energie per riscoprirci Comunità. In questo senso, le parti politiche, nel pieno rispetto della propria storia, identità e autonomia, sono chiamate e convocate a realizzare una necessaria sinergia per dare vita, attraverso un confronto, ad una aggiornata e qualificata visione di sviluppo, di crescita e di emancipazione. Insieme per sentirsi protagonisti di una vera e propria “missione di sviluppo”. Per fare questo, mai come oggi, abbiamo a disposizione straordinarie risorse. Un ricco e cospicuo paniere di opportunità, che non può essere sprecato, inutilizzato o peggio ancora ignorato, ma che, invece, costituisce un’occasione irripetibile per ottenere e costruire una solida prospettiva di rinascita del Crotonese, per tornare a giocare un ruolo da protagonista in Calabria. Oggi possiamo, quindi, contare su quelle risorse ottenute e conquistate in sede regionale: centinaia di milioni di euro per Crotone e per tutti i Comuni della provincia, ed inoltre risorse destinate ad opere che rafforzano la dotazione infrastrutturale del nostro sistema territoriale.

Ci riferiamo:

  • Al completamento e alla realizzazione dell’elettrificazione e velocizzazione della ferrovia Ionica, per la quale si stanno spendendo circa 500 milioni di euro che interessano la tratta Sibari-Crotone-Catanzaro Lido, un percorso su cui, nonostante la nomina di un commissario da parte del Governo nazionale, si registrano ritardi inammissibili che rischiano di pregiudicare in tempi brevi la disponibilità di un’opera indispensabile per una modernizzazione della mobilità nella fascia ionica.
  • Agli interventi di ammodernamento della SS 106 ed in modo particolare la realizzazione della “Variante al Megalotto 6” – strada di collegamento a quattro corsie tra bivio di Cutro e Simeri, che riduce le distanze con la città di Catanzaro, capoluogo di Regione.
  • Al rafforzamento dell’infrastruttura Portuale e rilancio delle sue attività.
  • Al potenziamento e lo sviluppo dello scalo Aeroportuale pitagorico ed il mantenimento della sua collocazione nell’elenco degli Aeroporti a valenza e di interesse nazionale.
  • Alle risorse acquisite per risolvere il problema ultradecennale dell’approvvigionamento idrico dei comuni costieri, Strongoli, Melissa e Cirò Marina, attraverso l’utilizzo dell’ex Salinodotto Belvedere Spinello – Cirò Marina.

Inoltre, risorse particolarmente importanti e significative sono state assicurate alla città di Crotone, che costituisce motore dell’intero sistema e, quindi, volano di sviluppo per l’intera provincia, tra le quali le più importanti:

  • Antica Kroton;
  • Messa in sicurezza e bonifica dell’ex discarica comunale di Fondo Farina;
  • Agenda Urbana;
  • Completamento piano Versace con la realizzazione delle due ultime vasche di laminazione;
  • Fondi per contrastare l’erosione costiera e mettere in sicurezza Capocolonna;

Ma non è tutto! Non dimentichiamo i 71 milioni di euro ancora disponibili, derivanti dal risarcimento Eni disposti dal Tribunale di Milano e destinati alla città di Crotone, a fronte dei danni ambientali extra SIN. E ci sono, ancora, oltre 350 milioni di euro che l’Eni dovrà spendere per gli interventi di bonifica delle ex aree industriali, così come previsto dal Decreto del Ministro dell’Ambiente, che ha dato il via dopo vent’anni alla realizzazione della bonifica. A queste risorse già conquistate e disponibili per l’intero territorio provinciale, si aggiungono quelle derivanti dalla nuova programmazione comunitaria 2021-2027 (oltre 4 miliardi di euro, una parte dei quali non potranno che interessare, coinvolgere ed essere impegnati nella nostra provincia), i fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), ed ancora, le risorse destinate dalla Comunità Europea con sui si è costruito il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il PNRR e i nuovi fondi strutturali costituiscono un’occasione di portata storica che richiede un lavoro straordinario di programmazione per la realizzazione di opere strategiche per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione. Inoltre, costituiscono risorse importanti per un inevitabile adeguamento e potenziamento delle strutture sanitarie che da tempo risultano inadeguati e inefficienti a garantire la salute dei cittadini, ed in particolar modo dopo la Pandemia diventa quanto mai necessario rivedere, rafforzare e qualificare la rete dei servizi sanitari. Siamo dunque dinanzi ad una possibile svolta che va ulteriormente arricchita di contenuti, proposte e progetti attraverso un nuovo protagonismo delle forze politiche e una partecipazione condivisa e plurale, in primo luogo, delle istanze rappresentative degli interessi del variegato mondo associativo del nostro territorio. Dunque, ci sono tutte le condizioni e le concrete possibilità affinché Crotone e la sua provincia possano finalmente compiere un poderoso balzo in avanti in termini di crescita, di sviluppo e di modernizzazione. Questa prospettiva non si ottiene e non si realizza semplicemente invocandola.

Serve un deciso cambio di rotta! Serve una forte e determinata azione politica e sociale. Per questo, forze politiche, rappresentanti del mondo dell’impresa, delle professioni, del mondo del lavoro dipendente e autonomo, quelle del terzo settore e tutte le espressioni associative del ricco mondo sociale e culturale, sono chiamate a confrontarsi per riconoscersi in un Progetto di Sviluppo per il quale impegnare tutte le energie disponibili per servire Crotone e la sua provincia. Fare e fare insieme devono divenire i due concetti cardini di questa svolta a cui tutti siamo chiamati a concorrere e realizzare. Il nostro è un territorio che ha enormi gap infrastrutturali, ma anche rilevanti punti di forza, a partire dalla ricca e vasta presenza di risorse naturali, storiche e culturali. Ma evidentemente questo non basta. Bisogna saper andare oltre per collegare potenzialità e risorse del territorio con un nuovo, qualificato e potenziato sistema di infrastrutture finalizzato alla nascita di nuove imprese e la creazione di nuova e buona occupazione. Per fare questo serve, oggi più che mai, un deciso salto di qualità delle istituzioni locali! La rete delle istituzioni locali e il loro protagonismo possono costituire la chiave di volta affinché questa occasione non sia, nuovamente, sprecata, quanto invece utilizzata per realizzare una vera e propria rinascita delle nostre comunità. Per rendere ancora più forte ed efficace questa spinta propulsiva delle nostre autonomie locali, occorre rimuovere ogni incrostazione ed inefficienza. In questo quadro, la Provincia non può essere vissuta come un’entità semplicemente burocratica, destinata all’estinzione. Al contrario! Pensiamo invece che vada avviata una decisa azione ricostruttiva che consenta a questa Istituzione, soprattutto in un territorio piccolo, diviso ed emarginato come il crotonese, di esercitare una funzione di coordinamento quanto mai necessaria. La Provincia deve, quindi, tornare ad essere quella realtà che sa e deve fare raccordo, dotandosi di una visione di sviluppo del sistema territoriale, essere cerniera di congiunzione tra i Comuni. Una Provincia che sappia essere al servizio e a supporto di tutte le comunità locali. Una Provincia che sia lo “spazio comune” nel quale “scambiare” esperienze e bisogni per realizzare una sintesi quanto mai necessaria per conquistare obiettivi di crescita e di sviluppo. In particolar modo, in questo contesto, la città di Crotone, capoverso e capoluogo dell’intero sistema provinciale, non può permanere in una condizione di inefficienza e di paralisi, come dimostrano gli ultimi 16 mesi inutilmente trascorsi e contrassegnati solo da atteggiamenti e comportamenti conflittuali e divisivi. Crotone è diventata una città senza identità, senza anima e senza speranza. In questi sedici mesi si è toccato il fondo, non solo e soltanto sulla oramai conclamata incapacità amministrativa e di governo ma la degenerazione ha raggiunto livelli insopportabili soprattutto riguardo le relazioni umane e di comunità. La città non può continuare a vivere immersa nella contrapposizione, negli antagonismi, nel conflitto, in un clima che promuove a piene mani dileggio, rancore e odio, creati ad arte per mascherare il proprio fallimento. Crotone è stufa ed è stanca di tutto questo. Crotone non vuole più essere soffocata dalle urla e dagli schiamazzi. Crotone è stanca di un sindaco che parla e dice e non fa nulla per la città. Crotone ha voglia di voltare pagina e inaugurare una nuova stagione di serietà e serenità, di concretezza e di collaborazione, di fatti e non di chiacchiere. Crotone vuole cambiare! Vuole cambiare per non disperdere opportunità storiche che non sono ripetibili. È giunto il momento d’incontrarsi e ritrovarsi, di fare Comunità, di ridurre i livelli della polemica e del conflitto permanente, per innalzare, invece, quelli dell’analisi, della riflessione e del confronto. Occorre quindi che le forze politiche, le loro rappresentanze istituzionali e i cittadini diano vita ad un nuovo protagonismo necessario ad esaltare il ruolo e la funzione di Crotone e della sua provincia all’interno del sistema Calabria.

On. Sergio Torromino – Commissario provinciale Forza Italia, Cataldo Calabretta – Coordinatore provinciale Lega, Vincenzo Camposano – Commissario provinciale UdC, Oreste Gualtieri – Coordinatore provinciale Noi con l’Italia,  Antonio Manica – Capo Gruppo Forza Italia in Consiglio comunale, Danilo Arcuri – Capo Gruppo #Crotonecittàditutti in Consiglio comunale