I moderati. Nati per unire e non per dividere

Lentini: "Incredulo e ancora trasecolato  da tanta temerarietà dimostrata dagli amici Torromino e Manica".

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Incredulo e ancora trasecolato  da tanta temerarietà dimostrata dagli amici Torromino e Manica. Evidentemente, le ultime frequentazioni, hanno avuto il merito di risvegliare “le physique du role” di cui da lungo tempo ne avvertivano assenza ed implicazioni la comunità civica e quella moderata e liberale. Una buona notizia. E dal momento che il Parlamentare, leader di FI, e l’ex candidato a Sindaco e capo gruppo di FI in Consiglio Comunale minacciano fulmini e saette, rispetto al resto dei Consiglieri, a loro dire, dissidenti o inadempienti o, ancora peggio, insubordinati, qualche precisazione è doverosa per richiamare tutti ” ad un’ora solenne”. Quale organismo collegiale della Città, e persino Provinciale, trattandosi del Comune capoluogo, ha mai discusso e deliberato, di avviare un confronto con i partiti che hanno concorso alla vittoria dell’amico Roberto Occhiuto? Nessuno. Mi si risponderà che una ovvietà non ha bisogno di essere discussa e deliberata giacché i livelli Regionali e Nazionali lo hanno già statuito. Molto bene. Ammesso e non concesso che i partiti e le loro leadership possono, d’imperio, stabilire tempi, modalità e perimetro delle alleanze, non appare un tantino pretenzioso, ma solo un po’, annunciare la chiusura dei cancelli dell’alleanza, al grido ” chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori”?  Ha idea, o hanno idea, colui o coloro i quali hanno pensato questa strategia francamente, un po’ leonina e un po’ cretina? Lasciamo da parte le presenze costanti o quelle ad intermittenza, piuttosto che quelle avventizie. La debolezza del “Tavolo” non è tanto nel numero dei “piedi” che possono sempre essere adattati per fornire l’equilibrio necessario, ma senza avere la pretesa, però, di caricarlo di un grande peso.

Chi ha deciso che il CDX ha visto la sua luce solo alle Regionali ultime? Forse che non c’è stata l’elezione dell’indimenticabile Jole Santelli nel 2019 o le politiche nel 2018 o ancora prima le Regionali nel 2014? Si può immaginare che l’On. Torromino abbia rapidamente dimenticato gli anni della gavetta e della solitudine politica e che si sia, in qualche modo, acconciato alla pratica machiavellica ” del fine che giustifica i mezzi ” ? Ma dal  neofita Avvocato Manica, colui il quale riusciva ad apprezzare Pertini come, allo stesso modo, Almirante; il professionista espressione del civismo ( lista Crotone Normale) prestato alla politica e letteralmente eclissatosi, dopo la dignitosa sconfitta alle amministrative ; proprio da lui non ci si aspettava un inversione/conversione ad U (lettera) tipica degli inesperti , senza dubbio, ma anche dei leaders loro malgrado o per caso.                Mancando la direzione politica del partito di riferimento, cioè FI, almeno il buon senso e la semplicità di partire dal “tavolo” e da quella alleanza ampia che ha sfiorato la maggioranza assoluta in Consiglio alle ultime amministrative non sarebbe stata una cattiva idea . A quel tavolo non sedeva l’UDC che pure aveva dei riferimenti cittadini ed era, già allora, nella maggioranza Regionale di CDX . Non sedevano ne i DemoKratici e nemmeno “Crotone Città di tutti”. Quell’alleanza avrebbe dovuto e potuto  rappresentare il punto di partenza per fornire una indicazione chiara e priva di personalismi, sudditanze ed affidabilità. Perché nata a Crotone per scelte politiche nette, compiute già per l’elezione di Jole Santelli e non per la somma di “tante banderuole” come venivano dipinti amici come Mario Megna o Giuseppe Frisenda o Giovanni Procopio o Leo Pedace. Poi, gli errori che possono essere stati compiuti nell’esercitare la funzione di Consiglieri Comunali, alcuni alla prima esperienza, avrebbero avuto bisogno di una guida politica e Consiliare che non solo è mancata ma non ha saputo neppure accennare un minimo di organizzazione. A ben vedere ci sarebbero gli estremi per avviare una procedura di infrazione nei confronti di chi oggi ha la pretesa di avere le chiavi del cancello e di aprirlo, o chiuderlo, a secondo dei propri umori o delle proprie inadeguatezze. Il sistema politico territoriale non è in crisi da queste ultime Regionali, ma è con il cappello in mano dagli ultimi 20 anni, dal momento che non ci sono mancati Parlamentari, Assessori Regionali e Consiglieri Regionali che una qualche responsabilità, per la condizione odierna, l’avranno pure. Ovviamente non sono mancate esperienze apprezzabili, ma non andremmo oltre la metà delle dita di una mano.
Sono i partiti che sono mancati di autorevolezza e incapaci di darsi un progetto che fosse politico e programmatico insieme. Adesso è vero, siamo in una fase critica e delicata allo stesso tempo e bisogna affiancare, rafforzare e sospingere l’azione di Governo dell’amico Roberto Occhiuto , al netto di qualche autoproclamatosi vice-assessore, al quale si è aggiunto l’amico Presidente della Provincia Sergio Ferrari. I Consiglieri Comunali lo stanno già facendo a prescindere dalle indicazioni dei partiti ma per un dovere di riconoscenza nei confronti degli elettori e per la responsabilità istituzionale che il mandato esige. A questo dovranno rispondere e non ad eventuali “tribunali” allestiti a convenienza e con giudici improbabili.
Giovanni Lentini

 

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