Verifichiamo che sia possibile almeno riapertura parziale foto

10 Consiglieri Comunali chiedono convocazione di un Consiglio Comunale per riaprire la vertenza promossa da tempo innanzitutto da Linda Monte. Chiesta contestualmente anche la fruizione del sito archeologico oggi custodito al di sotto dei locali del Centro direzionale della Banca Popolare dell’Emilia

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale sulla proposta circostanziata di riaprire il maniero chiuso da 4 anni:

Al Sindaco del Comune di Crotone
Ing. Enzo Voce
Al Presidente del Consiglio Comunale
Ing. Giovanni Greco
Al Segretario Generale del Comune di Crotone
Dott. Andrea La Rocca
Alla Segreteria affari Generali del Comune di Crotone
RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CROTONE
I sottoscritti Consiglieri Comunali, a norma dell’art. 44 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale di Crotone, facendo seguito all’attività istruttoria svolta dalla IV Commissione consiliare che ha avuto modo di indagare le ragioni della chiusura, avvenuta a seguito di adozione dell’Ordinanza sindacale n° 32, in data 05/04/2018 del “Castello di Carlo V”, delle strutture al suo interno e pertanto della Biblioteca Comunale e del Museo civico, in conseguenza del ritrovamento di scorie di lavorazioni industriali costituiti da meta silicati contenenti Tenorm; preso atto che il Comune di Crotone, con opinabile e gravosa determinazione, ha inteso distrarre a seguito di specifica rimodulazione, una parte delle risorse stanziate per la realizzazione della progettualità dell’Antica Kroton ed in un primo momento destinate agli scavi archeologici, al fine di finanziare il progetto di bonifica da realizzarsi a cura ed onere del competente Ministero dei beni culturali che invece avrebbe avuto l’onere esclusivo di reperire le risorse e che ancora oggi non ha adottato alcun apprezzabile atto formale rivolto a pervenire ad una risoluzione della problematica e così ad una riapertura totale o quantomeno parziale delle aeree oggi interdette ad ogni fruizione; Valutato lo stato dell’arte della progettualità dell’Antica Kroton avuto specifico riguardo alle schede operative finalizzate alla bonifica dell’area che si assume essere contaminata del complesso immobiliare oggi sottoposto a chiusura a seguito di Ordinanza sindacale; constatato peraltro che il Ministero pure coinvolto nella progettualità dell’Antica Kroton in forza di un accordo intercorso tra il Ministero, il Comune di Crotone e la Regione Calabria, ex art. 15, L. 241/90, a tutt’oggi, non ha presentato alla Regione Calabria, per la loro disamina ed approvazione, le relative schede operative che quantomeno consentirebbero l’impiego delle risorse volte a promuovere i necessari bandi; valutati, altresì, a seguito della succitata istruttoria espletata, gravissimi e non oltremodo sostenibili, i danni che sono stata conseguenza di tale chiusura e che ancor più lo saranno, per ogni giorno di ulteriore ritardo; considerata l’assenza di atti formali, piuttosto che d’iniziative istituzionali volte a risolvere in tempi quanto più possibili brevi la problematica in argomento; preso atto dell’indisponibilità del Sindaco di procedere ad una riapertura anche solo parziale dell’area oggi preclusa in conseguenza di un’Ordinanza sindacale vecchia di quattro anni a cui non ha fatto seguito alcun serio tentativo volto a pervenire ad una perimetrazione del rischio che consenta una riapertura quantomeno parziale del complesso immobiliare sequestrato; considerata la grave situazione di disagio sociale che tale chiusura produce e che persino gravemente mette in discussione il senso di appartenenza della Comunità, rendendo oltretutto vani i tentativi lasciati per lo più all’intraprendenza ed al coraggio dei volontari e degli operatori economici locali, finalizzati a rendere la nostra Città fruibile come meta turistica; preso atto delle iniziative e degli atti deliberativi assunti dalla IV Commissione consiliare; giudicata, pertanto, per le ragioni suesposte come intollerabile e non adeguatamente giustificata il protrarsi della chiusura; giudicata, inoltre, come opportuna e condivisibile la coraggiosa iniziativa, che ha trovato il favore ed il sostegno di numerosi cittadini che in questi giorni con proteste civili e sinanche con una partecipata raccolta di firme, hanno richiesto la riapertura del Castello della nostra Città; I sottoscritti Consiglieri comunali sottolineano come il Castello attualmente sottoposto ad ordinanza sindacale di chiusura, consta di un’area molto vasta, ricomprendente tra l’altro, oltre la Torre Comandante, al suo piazzale una ulteriore torre ed un complesso immobiliare rispetto al quale sono possibili due distinti accessi; Prendono atto che i rilievi radiometrici, rivolti alla misurazione dei livelli di contaminazione eseguiti hanno attestato come in ampie zone pure cruciali e suscettibili di un godimento separato, rispetto alla porzione del complesso immobiliare direttamente interessata dai rinvenimenti che hanno consigliato, in prima battuta, l’adozione del provvedimento di chiusura, non vi siano significativi livelli di contaminazione; in modo particolare non sono risultati essere contaminati i locali della Biblioteca comunale “A. Lucifero” , i locali ospitanti il Museo civico, il piazzale, le due torri, ma anche tutta la parte della fortezza che affaccia su Piazza Castello e sovrasta l’antico lavatoio; Considerato pertanto che gran parte della struttura del Castello e comunque la porzione di gran lunga più fruibile, ospitante la Biblioteca comunale con migliaia di volumi, il Museo civico ecc., sino a prova contraria, risultano essere del tutto esente da livelli di contaminazione che giustificherebbero il protrarsi del provvedimento di chiusura; Considerato altresì che a tutt’oggi, a distanza di anni dal provvedimento di chiusura, non è stato nominato un perito volto a verificare l’odierno stato di pericolosità del sito, né, tantomeno, la possibilità di procedere ad una perimetrazione del rischio; i sottoscritti consiglieri comunali, evidenziano, la situazione insostenibile, vergognosa ed ingiustificabile rappresentata dalla chiusura del “Castello di Carlo V”, della Biblioteca comunale al suo interno e del Museo civico; Evidenziano come siano anche altre le aeree di interesse storico culturale che da anni a questa parte, nella nostra Città, risultano essere totalmente impedite nella loro fruizione stigmatizzano il comportamento inerte degli Enti preposti, giudicandolo come non oltremodo tollerabile.
Tutto ciò premesso, a norma del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale di Crotone CHIEDONO
Sia convocato con urgenza, un Consiglio Comunale che abbia ad oggetto il seguente ordine del giorno: Chiusura del “Castello di Carlo V”, proposte finalizzate alla sua riapertura ed alla fruizione dei beni culturali della Città di Crotone la cui fruizione è oggi interdetta. Propongono che in esito a tale riunione sia adottata la seguente proposta di deliberazione: “Il Consiglio Comunale di Crotone, chiede che sia posto in essere ogni possibile sforzo affinché si pervenga in tempi quanto più possibili rapidi alla integrale riapertura del “Castello di Carlo “e di tutte le aeree la cui fruibilità è a tutt’oggi stata interdetta; che in mancanza, ferma restando l’opportunità di porre in essere ogni possibile sforzo al fine di arrivare ad una riapertura del Castello, si pervenga senza ulteriori dilazioni ad una perimetrazione dell’area contaminata e quindi ad una riapertura parziale del Castello e specificatamente, in tutto o in parte, delle sue due Torri, dei locali ospitanti la Biblioteca comunale ed il Museo civico;
che a tal fine sia promosso l’esperimento di una perizia tecnica di parte del Comune di Crotone volta a verificare l’attuale stato di contaminazione della struttura e che verifichi la sussistenza delle condizioni di una riapertura totale del Castello, oppure, previa adeguata perimetrazione del rischio, parziale; che in ogni caso il Sindaco e gli Uffici comunali vogliano valutare l’opportunità di procedere ad una immediata riapertura delle porzioni d’immobile allo stato non interessate da livelli di contaminazione;
che in ogni caso sia posta in essere da parte del Sindaco e dei preposti uffici, ogni forma di possibile formale sollecitazione nei confronti del Ministero affinché lo stesso ponga in essere le necessarie attività finalizzate a pervenire ad una riapertura della fortezza cittadina; che nel caso del protrarsi dell’inerzia sia valutato l’esperimento delle necessarie azioni legali, domandando sin d’ora l’acquisizione da parte dell’Ufficio legale del Comune di uno specifico parere a riguardo che in ogni caso sia valutato l’esperimento di ogni possibile azione rivolta ad individuare i responsabili di una tale contaminazione e l’ottenimento di un risarcimento per i danni arrecati; che altresì sia costituito un gruppo di lavoro e/o “tavolo” permanente che ricomprenda il Sindaco anche in forza delle sue specifiche attribuzioni in materia di ambiente e sanità, il preposto assessore alla Cultura, funzionari comunali e dirigenti con specifico riguardo al Dirigente all’ambiente e quello preposto alla cultura, il Dirigente all’Antica Kroton, Dott. Antonio Senatore, nonché, una rappresentanza della IV commissione consiliare; gruppo di lavoro che sia aperto alla partecipazione di ogni altro Ente o istituzione voglia offrire un suo contributo, nonché del mondo dell’associazionismo e che si occupi di sollecitare ogni possibile iniziativa rivolta a pervenire ad una bonifica del Castello, nonché, di monitorare lo stato di attuazione della bonifica, sino all’integrale riapertura della totalità della struttura oggi interdetta ed alla sua riconsegna, una volta e per sempre, alla Città di Crotone.
Altresì che detto gruppo di lavoro prenda in esame le ragioni dell’attuale mancata, adeguata, possibilità di fruizione dei luoghi d’interesse culturale nella nostra Città oggi interdetti alla pubblica fruizione a partire dal sito archeologico oggi custodito al di sotto dei locali del Centro direzionale della Banca Popolare dell’Emilia, ricercando le possibili soluzioni volte a valorizzarli adeguatamente. Che pertanto dei risultati di siffatta attività sia informato il Consiglio comunale per il tramite delle sue preposte articolazioni consiliari. Il Consiglio Comunale inoltre rivolge espresso invito al Ministro dei beni culturali affinché voglia porre in essere ogni possibile azione di controllo volta ad accertare le ragioni della chiusura del “Castello di Carlo V” e mirata ad individuare ed adottare ogni, possibile, celere soluzione.
Rivolge altresì espressa richiesta alla Regione Calabria ed al suo Presidente Occhiuto di volere verificare le ragioni della mancata attivazione delle risorse pure oramai destinate alla bonifica del Castello di Carlo V”. A tal fine, il Consiglio Comunale formula atto d’indirizzo nei confronti di Sindaco e Giunta, e rivolge altresì pressante invito agli Uffici Comunali ed ai dirigenti preposti, affinché pongano in essere ogni possibile sforzo ed iniziativa rivolti a rendere concreti i proponimenti assunti dal Consiglio Comunale con il voto della presente deliberazione. Richiede che la presente deliberazione sia trasmessa al Ministro dei beni culturali; al Segretariato regionale beni culturali e paesaggistici della Calabria (Mibact); al Presidente della Regione Calabria.
Enrico Pedace, Antonella Passalacqua, Salvo Riga, Domenico Ceraudo, Nicola Corigliano, Fabrizio Meo, Antonio Megna, Vincenzo Familiari, Anna Maria Cantafora, Carmen Giancotti